Anche ad Amici i giovani verso le precarietà.
- sebastianoarcoraci
- May 19
- 3 min read
Updated: May 20
La finale di Amici, dell'edizione 2025, di Maria De Filippi, ha emesso il suo verdetto:
vince, Daniele Doria, giovane danzatore, aggiudicandosi il Premio di 150 mila euro, mentre Trigno vince la sezione Cantanti, ( 50 mila euro) e la brava autrice e cantante, Antonia, si aggiudica il Premio della critica, attribuito dai giornalisti presenti alla finale, costituito, anch'esso da 50 mila euro in gettoni d'oro.
Indubbiamente Amici è un format che in 25 anni ha promosso efficacemente i giovani talenti, sia nel settore Danza che in quello musicale, fungendo da vera e propria fucina culturale.
Cantanti come Elodie, Alessandra Amoroso, Emma, Annalisa, e danzatori come Giulia Pauselli, Sebastien Melo Tavier, Jennifer Iacono, devono il loro meritato successo a questa scuola, scopritrice e forgiatrice di nuovi talenti in campo artistico, vero e proprio trampolino di lancio per giovani in cerca di affermazione e successo.
Il punto non è quindi mettere in discussione questo format di successo, ma l'idea che questo, molto seguito dagli spettatori, insinui nell'opinione pubblica, false aspettative, contribuendo, seppure in buona fede, a procrastinare, nel mondo del lavoro, l' attuale situazione, relativa all'occupazione giovanile, pregna di precarietà e insicurezza.
Infatti, a parte il Premio finale, e i premi assegnati, da importanti sponsor della trasmissione, che evidentemente, da questa ne traggono benefici immensi, in termini di acquisizione di fette di mercato "giovanile", come Marlù, Oreo, Tim ed Enel), quel che andrebbe, perlomeno corretta, è la definizione usata per l'attribuzione di contratti, spesso spacciati per contratti di lavoro vero e proprio, ma che tali, pienamente, non sono, essendo infatti connotati da forte precarietà.
Nella serata finale, infatti, una famosa compagnia Artistica Internazionale, ha attribuito una " borsa di studio" per soli due mesi, al ballerino Francesco.
Inoltre, anche i 2 "premi" attribuiti dal Teatro dell'Opera di Roma e la partecipazione alla nuova edizione del Festival di Caracalla, in concreto diverranno 2 "contratti a chiamata".
L'idea che si intende trasmettere, peraltro ricca di buone intenzioni, è insomma quella che questi giovani finalisti, abbiano trovato, grazie alla trasmissione Amici, un lavoro, disciplinato e regolato da un vero e proprio contratto.
Purtuttavia, pur essendo stati usati, durante la premiazione, termini corretti nella definizione dei "contratti", rispettivamente Borsa di Studio, e, Contratti a chiamata, si induce l'ascoltatore, poco avvezzo a tali problematiche tecniche, tipiche del mondo del lavoro, soprattutto nei giovani, l'idea, che, finalmente, questi abbiano raggiunto l'obiettivo della piena occupazione e la sicurezza per il loro futuro.
Cosa che, evidentemente, non è.
Quel che intendo evidenziare, inoltre, è che, ancora una volta, persino da una trasmissione di successo come Amici, emerge, purtroppo, con tutta evidenza, come per i giovani di oggi, si prospetta un futuro di ansia, incertezza e precarietà delle loro vite, contrassegnate, spesso, da offerte di lavoro, che ne protraggono la loro eterna adolescenza, impedendogli di guardare al futuro con ottimismo e serenità.
Un futuro in cui la formazione di nuove famiglie, e, la messa al mondo di figli, si scontra con l'amara realtà, fatta di contratti a termine, a chiamata, stage formative, tirocini e borse lavoro.
Bene invece la scelta, della produzione di Amici, di inserire, stabilmente, nell'organico dei professionisti del proprio corpo di ballo, la giovane ballerina Alessia Pecchia, arrivata seconda, che per ben 7 volte aveva partecipato alle selezioni del casting del famoso Talent.
Certo i contratti di lavoro, in campo artistico, sono speciali rispetto a quelli tipici, usati, solitamente, nel mondo del lavoro, come quello "di scrittura artistica per ballerini, a t.d. , sia di lavoro subordinato che para - subordinato, o quelli delle case discografiche, per i cantanti, quali quelli "di produzione discografica", o di licenza, in esclusiva o no, oltre che la possibilità, per i cantanti di auto -prodursi.
Vedremo, in futuro, chi sarà destinato, secondo le "leggi di mercato", al successo o all'oblio, secondo i gusti del pubblico, o le alterne vicende, più o meno, fortunate della vita, considerando il fatto che le variabili, in campo artistico, sono moltissime, e, che, la concorrenza, in tali ambiti, è altissima, specie per i musicisti.
Pertanto, per i giovani talenti di " Amici", sarà solo il tempo a decretarne l'esito, ma per l'immediato direi che occorre inviare loro messaggi giusti, senza alimentare falsi miti e chimere.
In conclusione, suggerirei agli Autori e alla Produzione di Amici, per il futuro, di utilizzare, con maggiore attenzione, questa delicata materia, spiegando ai giovani partecipanti alla sua scuola di formazione, che, un Talent resta un Talent, da cui certamente, non potranno aspettarsi immediate e concrete proposte di lavoro, così come andrebbe spiegato, alle Compagnie Artistiche, di danza, o canto, che la loro offerta si traduce semplicemente in una "ospitalità" dei ragazzi, senza che questo, necessariamente preluda a veri e propri contratti di lavoro, evitando di dare loro messaggi sbagliati, o peggio ancora, creare delle vane speranze e insidiose illusioni.
Comments