Aumentare la spesa militare è una mossa sbagliata?
- sebastianoarcoraci
- Jun 26
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Updated: Jun 27
In questi giorni, in Olanda, durante il vertice dei 32 Paesi Nato , si è approvata una risoluzione che stabilisce, che entro 10 anni, i Paesi aderenti, aumentino la spesa destinata alla Sicurezza e Difesa, fino al 5% del proprio PIL.
Ma cos è la Nato?
La Nato è' una alleanza militare, nata col Trattato di Washington nel 1949, subito dopo la seconda guerra Mondiale, stretta fra 29 Paesi Europei e solo 2 del Nord America ( Stati Uniti e Canada), mentre 1 è del vicino Oriente ( Turkia),.
La propria sede strategica e legale, è in Belgio, a Bruxelles, ed ha un bilancio pari a 2,5 Miliardi di Euro.
La Nato ha a disposizione una forza militare, composta da tutti i Paesi a aderenti, pari, in teoria, a 3,5 milioni di soldati.
Ebbene, innanzitutto, va rilevato, che tale aumento, della spesa militare, avrà inizio solo dal 2027, e che, attualmente, l'Italia, ha raggiunto l'obiettivo, stabilito per tutti i Paesi, nel vertice di Riga nel 2006, del 2% della spesa.
Inoltre, a mio parere, la decisione, è del tutto pleonastica, rappresentando, oltretutto, solo un regalo al Presidente Trump.
Infatti, la stessa, è originata, da un lato, dalla minaccia di un disimpegno USA verso l'Europa, che considera parassitaria, e dall'altro, dalla contemporanea richiesta USA, di aumento, per i Paesi Europei, della spesa per il mantenimento dell'Organismo Atlantico, e, delle sue attività militari di difesa, per il fatto, che finora, erano stati gli USA, a farsene maggiormente carico.
Come dire : " ora sbrigatevela da soli".
E' da queste premesse, che nasce dunque, tale decisione, ovviamente non indolore, specie per i Paesi che hanno maggiori problemi di bilancio, o, che, per scelta ideale, preferiscono investire le proprie risorse Statali, in Politiche sociali, e, di tutela per il Pianeta terra, oltre che, per la crescita e sviluppo economico per i loro cittadini.
E' da qui che nasce, probabilmente, la scelta, controcorrente, del Socialista Spagnolo Pedro Sanchez.
Il punto, però, è un altro.
La questione infatti, che non è stata neppure affrontata nel recente vertice all'Aia, del 24 e 25 Giugno, è se la Nato va bene così, oppure, deve essere cambiata, ad esempio, modificandone compiti, funzioni , struttura e linea di comando, oggi affidata al Generale Trumpiano, Alexus Grynkewich, e al Segretario Generale Mark Rutte, sempre di gradimento USA.
Non si comprende, perché, ad esempio, specie oggi, a fronte della nuova risoluzione, che impegna i Paesi membri, all'aumento notevole della spesa destinata alla Nato, e, a fronte della stragrande maggioranza dei Paesi Europei che la compongono, il Comando debba essere Americano, anziché di espressione, e, gradimento Europeo.
In ogni caso la scelta è sbagliata, poiché andava prima sciolto un nodo importante, direi fondamentale.
Infatti, data la situazione attuale, un conto è decidere, se è opportuno continuare nella originaria idea fondativa del 1949, ed avere un esercito, composto dagli eserciti dei Paesi membri, fungendo la Nato solo da Coordinamento, lasciando che ogni singolo Paese continui ad averne uno proprio, oppure se sia arrivato il momento, di dare vita, da parte dell'Europa, ad un proprio sistema di difesa e sicurezza, con la costruzione degli Stati Uniti d'Europa, e, di conseguenza, un esercito e difesa Comune Europea.
D'altronde, come ormai è conclamato, gli USA giocano, e giocheranno sempre più, una partita tutta loro, dunque... .
Ecco perché, a mio parere, la decisione , presa in Olanda ieri, rappresenta semplicemente un regalo a Trump, dovuta anche all'imposizione dell'elemento, troppo spesso, sbandierato dallo stesso Trump, della forza USA, e quindi poco condivisibile, quantomeno, da un punto di vista della pari dignità Europea.
Senza trascurare il fatto, che appare decisivo, di stabilire, innanzitutto, se vada, ancora, perseguita la linea, della crescita della spesa per armamenti e personale di difesa, ovvero, investire ogni risorsa, anche economica, oltre che Politica, a favore, di un graduale, e, progressivo disarmo, fra le maggiori potenze, ( USA - Giappone- Israele- Russia- Corea del Nord - Francia - Inghilterra), puntando, invece, principalmente ad una moratoria, e, poi, alla neutralizzazione, del nucleare per scopi militari, trasformando le industrie belliche in civili e industriali.
E' su questo, che, presto, dovrà riflettersi, considerato che, secondo me, per costruire la pace non bisogna , necessariamente, prepararsi alla guerra, e quindi armarsi, come affermato ieri, in Parlamento, dal nostro Premier, ma, piuttosto, a " disarmarsi" tutti, contemporaneamente, e, progressivamente, secondo un nuovo "Patto di non belligeranza" fra i Popoli, nel segno dei più importanti principi Costituzionali, e di civile convivenza, così come, da tempo, auspicato, anche dalla parola cristiana degli ultimi due Pontefici.
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