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Con Daniela Santanchè radical chic anche a destra.

Writer: sebastianoarcoracisebastianoarcoraci

Ieri in Parlamento, durante le dichiarazioni auto difensive del Ministro al Turismo, Daniela Santanché, sulla richiesta di sfiducia richiesta da tutta l'opposizione, questa ha finalmente sdoganato, anche a destra, l'essere Radical - Chic, di certi ambienti culturali, tipici di una determinata Elite, propugnatori, solo formalmente, di radicali riforme politiche.

Si abbatte dunque un tabu.

Dopo ieri, i radical-chic, non sono solo quelli che agitano con velleità , appariscenti cambiamenti sociali, ma anche certi ambienti di destra, propugnatori anch'essi della

" Rivoluzione Fighettista", fino ad oggi tipico, di una certa intellighenzia sinistrese.

Ora, dopo la mitica pasionaria Daniela Santanché, per essere Cool, non bisogna più appartenere, necessariamente, a certi ambienti di sinistra, stile Bertinotti, che amava indossare maglioni in cachemire, o Massimo D'Alema, che amava possedere costose barche a vela, o come le famose Elodie e Chiara Ferragni, propugnatrici di stili falsamente rivoluzionari.

Ora non c'è più bisogno di andare a Capalbio, come fanno i vari Rutelli e Francesco Guccini, tipici rappresentanti di un certo mondo di intellettuali di sinistra, per essere chiccosi anche a destra, basta andare al Twiga di Briatore , e far frusciare bei bigliettoni verdi, degustando la pizza al Pata Negra per soli 68 euro.

Insomma ora, dopo quanto ha detto la Santanchè, in un luogo sacro, quale è il Parlamento, anche a destra si può essere rivoluzionari e patriottici, sfoggiando, nel contempo, fisici statuari, tacco 12, costose pellicce, preziosi dècolletè, foulard, cravatte e borse di Hermes.

E anche gli uomini di destra, finalmente potranno indossare sciarpe e giubbotti Burberry, al semplice costo di 1000 euro tutto compreso, senza per questo essere tacciati, di essere Radical- Chic di Sinistra.

Finalmente le pari opportunità diventano realtà, e Sinistra e Destra pari sono.

Che dire?

Essere sgomenti, e rimanere basiti, non calza perfettamente per descrivere lo stato d'animo, di chi, come me, figli di operai, propugnatori, da sempre, di un riformismo liberale, giustizia sociale, e libertà civili, non si è fatta mai abbindolare da questi falsi valori.

Per questo, io credo, che, ancora oggi, al rivendicazionismo di questi "falsi rivoluzionari", demagoghi e populisti, cultori dell'apparire, e di uno stile di vita "alla moda", è opportuno, invece, continuare, ad opporre uno stile di vita sobrio, senza ostentazione, ricco solo di cultura, sacrificio, e impegno sociale.

Uno stile di vita semplice, offrendo, piuttosto, esempi di continenza e rispetto per la vita di ognuno, a prescindere dall'outfit personale e dal patrimonio di famiglia.

D'altronde, nel tempo, la storia, ci ha indicato strade impervie da percorrere, ostacoli da superare, gap da colmare, ma anche traguardi bellissimi e importanti da raggiungere, con abnegazione, generosità e altruismo, le uniche doti che si richiedono per costruire una Società migliore e più giusta.

Tutte qualità, che, forse, la Santanchè e i vari radical chic di sinistra, dovrebbero rivalutare, ricominciando a leggere e studiare, abbeverandosi, piuttosto che ai falsi miti della bellezze, ricchezza e fighettismo, alle autentiche Rivoluzioni Liberali e Risorgimentali, che hanno dato vita alle attuali Moderne Nazioni , come i moti dell'ottocento in Italia e in Europa, o la Rivoluzione Francese, propugnando valori ancora forti e condivisi, su cui costruire, ancora oggi un futuro di speranza, specie verso i nostri figli e le nostre figlie.

°sebastianoarcoraci#radiacalchicrivoluzionedimaniera#


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