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Contro l'astensionismo misure di premialità.

Anche in Sardegna ed in Abruzzo, come è noto si è registrata una partecipazione al voto del solo 52% degli elettori.

Temo che anche in Basilicata ed Umbria, ad Aprile, e soprattutto alle Europee di Giugno, ciò possa ripetersi, con grave danno per la partecipazione attiva dei cittadini, oltre che per le regole del gioco democratico, che in qualche modo, a mio parere falsa gli esiti del voto.

E' dunque necessario, oggi più che mai, e secondo l'opinione di molti, trovare dei rimedi a tale negativo fenomeno sociale.

E pur senza voler tornare al passato, in cui vi era una norma, abrogata poi nel 1992, che stabiliva, per chi non si recava ai seggi, l'apposizione della dicitura " non ha votato", quale sanzione morale per quel che era considerato un inadempimento di un obbligo civile, io credo, che comunque, per una Nazione come l'Italia, di lunga tradizione di affezione ai seggi, occorra promuovere una più larga partecipazione alle sfide elettorali, magari attraverso alcune misure di premialità ( al contrario delle sanzioni).

Misure come quella di agevolare l'accesso all'edilizia popolare, specie per i giovani, o a ad alcuni benefici Statali quali autorizzazioni e/o abilitazioni di natura amministrativa/civilistica.

Ciò a maggior ragione vista la persistente diffusione del fenomeno ( anche in altre democrazie), causato, è vero, in larga parte, dalla delusione di molti cittadini verso una classe politica maldestra ed arruffona, e per altro verso da una fetta consistente di elettori, in segno di protesta verso le mancate riforma in campo sociale, economico e della giustizia, ma anche per non aver adottato misure agevolatrici dell'espressione della volontà popolare attraverso il voto.

Molte analisi, anche di autorevoli opinionisti, si sono prodotte in questi anni per comprendere il fenomeno e porvi rimedio, ma, come si può vedere, ciò non ha prodotto alcun risultato, anzi !

Tutto ciò nonostante di recente, a tal proposito, l'ex Premier Enrico Letta, aveva avanzato la proposta di far partecipare al voto i giovani sedicenni, al fine di allargare la platea elettorale a una fascia di età, oggi già matura e consapevole (quelli che in Francia chiamano " i gran minori"), misura che, ad esempio, in Austria ed in Scozia hanno già adottato, e molti altri Paesi stanno pensando di adottare.

Perfino una Commissione Parlamentare, nel 2022, su iniziativa del Ministro D'Incà, presieduta dal Costituzionalista Franco Bassanini, si è prodigata in tal senso, analizzando alcuni dati del fenomeno e licenziando alcune proposte, che però nessun Governo finora ha pensato di attuare.

Anche l'Università IULM di Milano ha sviluppato uno studio in tal senso, elaborando delle proposte finalizzate ad agevolare la partecipazione al voto, fra cui:

  • voto per Posta

  • voto per Delega

  • voto per via Digitale . Eppure con queste misure si potrebbero riportare alle urne almeno 8 milioni di elettori potenziali, e, fra questi:

  • 3 milioni di over 65 con forti problemi di motilità, ( di questi, il 65% degli over 85 non si reca al seggio perché impossibilitato fisicamente),

  • 5 milioni di lavoratori e studenti che lavorano e studiano fuori dalla propria Provincia di residenza per evidenti problemi logistici ed economici ( caro voli). Ora io penso che sia però giunto davvero il tempo di agire. E ove non si possa intervenire per motivi di spesa nel bilancio Statale, con appositi "buoni" per i trasferimenti aerei, fermo restando l'apprezzamento delle proposte indicate nel Libro Bianco dalla Commissione Bassanini, basterebbe, innanzitutto, per i 5 milioni di "fuori sede", applicare lo stesso metodo, previsto da una Legge apposita, per i cittadini residenti all'Estero, ( iscritti all'AIRE) , iscrivendo tali elettori a dei seggi speciali, presso le Prefetture d'Italia, dotate oggi di appositi programmi informatici, collegati fra loro, con la super visione dei funzionari Prefettizi, sotto la Direzione del Ministero degli Interni, che peraltro già sovrintende a tutte le operazioni elettorali locali e nazionali. Per i 3 milioni di elettori anziani e fragili basterebbe invece che i Comuni si avvalessero dei Servizi Sociali e le Cooperative di servizi già operanti nel settore, per farli votare al loro domicilio, adottando ogni cautela per assicurare la segretezza del voto mediante i moderni sistemi informatici ( password - crittografia), mediante semplici tablet, che con semplice click sarebbe inviato e registrato direttamente dal Sistema Informatico presso le Prefetture. Certo, resterebbero ancora tutti quegli elettori, almeno altri 10 milioni, che in ogni caso, negli ultimi anni, non hanno inteso recarsi al voto, per le quali potrebbero essere adottate, come già detto, le misure di premialità in premessa specificate. Peraltro, per tutto il resta della platea potenziale di elettori, che oggi non si reca ai seggi, sarebbe ancor più facile intervenire, purché le attuali forze Politiche, comprendano, finché si è in tempo, che occorre un forte rinnovamento del proprio gruppo dirigente, ed un ancor più forte ripensamento dell'offerta politica proposta agli elettori. Una nuova visione della Politica che ridia voce ai bisogni ed al merito, che lasci spazio ai giovani, che sappia iniettare nuova passione ed idealità per combattere ogni egoismo ed individualismo, contrastando il grigiore e l'anomia di cui oggi è pervasa la nostra Società, imperniata troppo spesso sul consumismo ed il mito del successo ad ogni costo. In definitiva una Politica ove non prevalgano gli influenzer e la "mediacrazia", ma il pensiero critico e la libertà di ogni individuo. 12 Marzo 2024 Sebastiano Arcoraci - (opinionista- scrittore)








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