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Il pullulare degli affitti brevi e la desertificazione delle Città!

  • Writer: sebastianoarcoraci
    sebastianoarcoraci
  • May 9
  • 3 min read

Updated: May 10

Quello degli affitti brevi é diventato il business del momento, ma è vero progresso?

Personalmente non credo, anzi.

La babele di questo nuovo modo di mettere a reddito le abitazioni, sta già creando i primi effetti negativi, ma nel medio e lungo periodo, ne creerà molti di più, di quelli che oggi son già visibili, agli occhi di tutti.

Padova, Roma, la Sicilia, e, da ultimo la Puglia, stanno cavalcando l'onda di questo nuovo business, creando non pochi problemi alle dinamiche quotidiane nelle nostre Città.

Così, mentre molti Comuni periferici, fuori dai circuiti turistici e, dai centri di maggior sviluppo commerciale, soffrono l'abbandono e la crisi irreversibile del decadimento, offrendo l'incredibile scenario di desolazione e sottosviluppo, in quelli a maggior vocazione vacanziera e commerciale, e nelle Città d'Arte, oggi è facile assistere, all'incredibile sviluppo di questi mini alloggi, e case destinate ai cosiddetti affitti brevi.

Non bastassero i numerosi bed & breakfast, molti dei quali senza neppure dotati del servizio di colazione, o quelli per locazione turistica, o gli affittacamere, e le guest house, oggi stanno proliferando soprattutto gli alloggi per "affitti brevi".

Così accade che la casa dei nonni, lasciata in eredità, magari in pieno centro storico, o i grandi appartamenti per le ex famiglie numerose, o interi studi, un tempo professionali, di avvocati, notai, etc.., lasciano oggi il passo a questi carini luoghi di dimora breve per turisti.

Accade, a causa di questo incredibile fenomeno, che persino molte strutture alberghiere stiano andando in crisi, e, costretti a chiudere.

Accade soprattutto che i Centri Storici e le Città si svuotino a vantaggio di queste micro strutture, a volte ricavate in più di una, da appartamenti e case, in origine, più grandi, e persino trasformando interi condomini.

I proprietari, spesso eredi di vecchi proprietari, o grosse Società Immobiliari, o gruppi di imprenditori edilizi, si sono lanciati, negli ultimi anni, in questa, che appare, come una nuova speculazione.

Il risultato?

Disastroso, sia sul piano della perdita di vivacità di questi luoghi, ove i turisti vanno solo a dormire, mentre i vecchi abitanti li animavano tutti i giorni dell'anno, notti comprese, sia sul piano della mancanza di offerta abitativa a favore di giovani coppie e famiglie tradizionali, costrette, visti anche i costi, ad emigrare in Comuni dell'hinterland, periferici e avulsi dal contesto urbano centrale.

Persino gli studenti universitari fuori sede sono privati della possibilità di alloggio in Città, privandole del loro dinamismo e joie de vivre.

In tal modo, inoltre, viene stravolta la pianificazione urbanistica, modificando spesso lo skylab urbano, e l'aspetto paesaggistico delle nostre Città.

Colpevoli di inaudito ritardo nel disciplinare tale nuovo fenomeno i Comuni e le Regioni, che oggi, cercano di correre ai ripari, tentando di tassarle, sull'esempio del Governo, che con la Legge di Bilancio 2024, ha introdotto un aumento della tassazione del reddito da "affitto breve", oggi al 21%, se si affitta 1 solo immobile,

( senza obbligo di registrazione), 26% per ulteriori immobili, mentre occorre

l' apertura di partita IVA, se oltre i 4 immobili, poiché considerata attività imprenditoriale.

Così, come accade spesso in Italia, l'unico rimedio per scoraggiare tale nefasto fenomeno, è stato quello di usare la leva delle tasse, puntando semplicemente a fare cassa.

I problemi però, evidenziati prima, non sono per nulla risolti, infischiandosene dei danni, forse irreparabili che tale fenomeno sta provocando, e, provocherà in futuro.

Occorrerebbe invece, a mio parere, una Legislazione di sistema, uniforme per tutto il territorio Nazionale, classificando in apposite Aree urbane i siti, e, richiedendo apposite modifiche preventive dei Piani Regolatori Generali Cittadini.

In attesa che questo avvenga presto, siamo condannati ad assistere, una porta sì e una no', a questo incredibile fenomeno.

Non meravigliatevi dunque se a Ortigia, Capo d'Orlando, Milazzo, Riace, Gallipoli, Lecce, Ostuni, Roma e Padova, e altre preziose perle della nostra bella Italia, leggerete :

"qui affitti brevi - locazione turistica", contrassegnati unicamente da numeri, senza nome sul campanello ed accessibili solo con password segreta.

D'altronde vale sempre la stessa regola, e, come si dice in Veneto, viva l'Articolo quinto : " chi gà più skei gà vinto!






 
 
 

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