Nei giorni scorsi, alcuni ricercatori di Avvenire Economia, hanno presentato, al Festival dell'economia Civile, a Firenze, il Rapporto 2024 sul ben vivere.
Da questo Report si evince chiaramente che le Città del Sud, recuperano posizioni nella relativa classifica, rispetto alle "nordiche",
Emerge anche un dato interessante, cioè, le piccole Città di Provincia fanno meglio delle grandi aree metropolitane.
Sul Podio questa volta sale Pordenone, che scalza Bolzano, diventando, la prima, la capitale del "ben vivere".
La Classifica viene stilata ogni anno sulla base di alcuni indicatori :
Accoglienza- demografia-ambiente- cultura- turismo-inclusione-economia. famiglia-legalità e sicurezza urbana.
Interessante, a tal riguardo, verificare che le Città del Sud, rispetto all'anno precedente migliorano la loro posizione in classifica.
Così Isernia, Benevento, Teramo e Ragusa, scalano la classifica piazzandosi fra le Top 10.
Al Nord sono le Città a dimensione d'uomo che brillano per i loro lusinghieri risultati, come Bolzano, Mantova, Siena, Trento, Gorizia, Cuneo, Ferrara e Trieste.
Nel Veneto fra i primi posti troviamo Treviso, Verona e Venezia, rispettivamente sesta, settima e diciassettesima, poco brillanti invece Vicenza e Padova.
Flop maggiori invece per Catania, Napoli Taranto, vere e proprie aree metropolitane.
Bassa classifica, fra le piccole e medie al Sud, come, Crotone, Reggio Calabria e Foggia.
Come si può vedere una mappa dell'Italia, a più facce, ove la qualità migliore della vita, è appannaggio, soprattutto, dei Capoluoghi di Città piccole e medie.
Una situazione che evidenzia come, a differenza delle grandi aree urbane, nei piccoli territori il ben vivere risulta più agevole, sia che questo accada al Nord, che si viva al Sud.
E' facile, infatti, immaginare, che in termini di accoglienza, inclusione, famiglia, sicurezza, sia più facile vivere in piccole e medie Comunità, ove, il tema della convivenza civile, della fruizione turistica e culturale, e, della presenza della famiglia, considerata come rete di protezione, aiuto e solidarietà reciproca, consentono un maggior senso del benessere collettivo.
Così come in termini di sicurezza urbana, il "controllo sociale", evita, a differenza delle grandi aree, che si creino isole di marginalità e criminalità, che spesso danno vita a veri e propri quartieri ghetto, ove, neppure le forze dell'ordine hanno accesso, impedendogli, in alcuni casi, un agevole controllo del territorio, come accade, ad esempio, a Napoli, Roma, Milano, Palermo, Bari, Catania.
In tal senso anche Regioni, un tempo immuni da infiltrazioni criminali, e situazioni di degrado del territorio, come il Veneto, oggi presentano potenziali occasioni per l'aggressione da parte di tali violenti fenomeni, così come riportato, anche di recente dalle relazioni della Commissione Antimafia e dalla Dia, per quanto riguarda Vicenza ( soprattutto), e Padova).
Allora, forse, il campanello di allarme, che viene anche da questa classifica, dovrebbe allertare le forze Politiche e il Governo, nell'attivare forme di controllo maggiore, e di contrasto ulteriore, prima che tale criminalità penetri definitivamente in tali territori, ove evidentemente la bellezza dei luoghi, e, dei siti culturali, riconosciuti di recente, ancora una volta, anche dall'Unesco, non è sufficiente a dissuadere tali forme di aggregazione criminali.
Occorre predisporre idonei anticorpi, sorvegliando innanzitutto, le dinamiche economiche e i processi produttivi, particolarmente floridi in tali aree, anche attraverso un maggior "controllo sociale", ad opera della collettività, denunciando prontamente ogni segnale anomalo del fenomeno, isolando tali aggregazioni criminali, assicurando, nel contempo una rete solidale, e, pieno sostegno, a coloro che, sono in condizioni di rischio.
Una buona qualità di vita è un risultato a cui tutti dobbiamo puntare, ne va del nostro benessere psico- fisico, della nostra serenità e del nostro riconoscimento sociale, oltre ad essere motivo di orgoglio, nel sentirsi cittadini a pieno titolo delle nostre bellissime Città, che tutto il mondo ci invidia.
Per questo, credo, che occorra preservare la bellezza, coniugandola a una sicurezza partecipata, certo che, anche, attraverso il nostro impegno civile, ci potrà portare solo buoni frutti.
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