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Su un probabile prossimo conflitto Mondiale i Governi dicano la verità

  • Writer: sebastianoarcoraci
    sebastianoarcoraci
  • Mar 22
  • 3 min read

Da quando Putin ha invaso l'Ucraina, gli equilibri Mondiali sono evidentemente cambiati.

Non si deve pensare però che la mossa di Putin sia isolata e specificamente dedicata a voler riannettersi l'Ucraina, o parte di quei territori.

Il disegno, io temo, è molto più vasto e il conflitto, potrebbe davvero allargarsi a livello Mondiale, coinvolgendo totalmente tutte le maggiori Potenze Internazionali, e, con esse le relative popolazioni e territori.

L'idea di Putin di ricostruire la grande Russia, potrebbe non arrestarsi qui:

Bielorussia, Kazakhistan, Georgia, le neonate Repubbliche Baltiche ( Estonia, Lituania e Lettonia), e le altre sette Nazioni che si son rese autonome, dopo la caduta dell'URSS, potrebbero essere i prossimi traguardi che la Russia di Putin, intende raggiungere.

Così come le sottili tensioni, anche per i recenti dazi decisi da Putin, nei confronti della Cina, potrebbero portare ad uno scontro U.S.A. - Cina, non solo commerciale.

Anche gli Usa di Trump lo hanno compreso, a differenza di Biden, a tale riguardo, rivelatosi molto lassista.

Ne sono casuali le grandi manovre messe in campo da Trump, come il progressivo disimpegno, in termini di risorse economiche a favore della Nato, con conseguente richiesta ai Paesi alleati, di aumentare la loro spesa per il bilancio Nato, nel tentativo di preservare tutte le risorse U.S.A. esclusivamente per le difesa della Nazione Americana per eventuali conflitti.

Anche l'Europa, lo ha ben compreso, se, come sta avvenendo, la Von Der Layen, prepara un piano da ben 800 Miliardi, per rafforzare le difese militari dei 27 Paesi U.E.

Certo non è ancora la difesa degli Stati Uniti d'Europa, ma la direzione è questa.

Senza considerare il quadro, altrettanto dinamico e allarmante, creatosi in Medio Oriente, ove, oltre al conflitto Arabo- Israeliano, altre, e, più vaste potrebbero essere le conseguenze in termini militari, coinvolgendo altre Aree di quel territorio.

E, se al momento, sembrano tacere i Leader di Giappone, Corea, India, e delle altre grandi Potenze Mondiali, ciò non deve erroneamente indurre a credere, che queste, in un futuro scenario di Guerra Mondiale, se ne staranno con le mani in mano.

Insomma, si potrebbe aprire un dopo Yalta, dove le conseguenze, al momento, sono inimmaginabili.

Quel che però, si può già osservare, è che ai cittadini, tutto ciò, non si sta spiegando per nulla.

La preoccupazione maggiore, io credo vada rivolta a quei Paesi, in cui le dinamiche quotidiane di vita si svolgono ormai in modo "virtuale", del tutto pacifiche, improntate ad uno sfrenato consumismo, con poca attenzione delle proprie opinioni pubbliche, su quanto sta davvero avvenendo nel Mondo.

In tal senso un ruolo fondamentale potrebbero assumerlo i network televisivi e della carta stampata liberi e indipendenti, rafforzando l'attuale fragile linea di informazione ai lettori, e, a tutti i cittadini.

Tale necessità, emerge ancor di più, visto l'uso massiccio dei social e delle incontrollabili e numerose facke - news, che potrebbero ostacolare tale lavoro di informazione, specie verso i più giovani.

Occorre però che siano innanzitutto i Governi, e le Istituzioni democratiche, di ogni Paese, a farsi carico, sin d'ora, di questo delicato e fondamentale compito.

In tal senso la Vecchia- Nuova Europa, democratica e pacifica da ottant'anni, potrebbe fungere da battistrada, al fine di garantire, il diritto dei cittadini, ad essere informati su quanto sta accadendo, e i risvolti possibili, di tale delicata situazione, nel breve e medio periodo, perché siano cittadini consapevoli e preparati ad ogni evenienza.

Naturalmente io credo che la diplomazia e la trattativa siano le migliori "armi", per prevenire e risolvere ogni conflitto, senza voler immaginare, neppure per un attimo, a diversi e terribili scenari.

Purtuttavia, ripeto, va colmato l'attuale gap di informazione, al momento, poco veritiera e obiettiva, senza lasciarla unicamente a talk- show - e post di ogni tipo sui nostri social, o alle bagarre, anche in Parlamento, che nessun contributo portano alla causa.

Le emittenti indipendenti, in tal senso, potranno avere un ruolo importante.

Ma è soprattutto alla Rai, alla quale paghiamo un canone, che va rivolta tale richiesta e invito.

Rubriche di approfondimento, appuntamenti dedicati, e una equilibrata comunicazione Istituzionale, credo, sia ora, un dovere imprescindibile per ogni rappresentante autenticamente democratico delle Istituzioni del Paese.

Una democrazia si vede innanzitutto da questo.

#sebastianoarcoraci#informareicittadini#









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