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Ora alziamo la guardia

Il caso di questi giorni, del giovane accoltellato a Monselice, e poi quelli di Ponso ed altri in alcuni quartieri di Padova ed in zona stazione hanno giustamente posto in allarme l'opinione pubblica.

Da uno studio sul fenomeno del 2022, di un autorevole analista esperto del settore, emerge un quadro a dir poco allarmante.

Gli ambiti ove questo fenomeno dilaga sono due, quello nel mondo adolescenziale e fra gli immigrati .

Nel primo caso, sempre più, è fra i giovanissimi che esplode il fenomeno, interessando proprio la fascia fra 14 e 16 anni.

Perchè accade?

dall'analisi emerge una connotazione identitaria ben definita.

E' fra gli adolescenti Italiani, che come negli U.S.A. o in Francia, si sta consolidando tale aspetto.

Due gli elementi fondamentali:

- da un lato la sensazione di solitudine e la mancanza di un futuro positivo, dall'altro la avvertita necessità di aggregarsi in gruppo, "in branco", per soddisfare da un lato un bisogno di socialità, dall'altro per essere al riparo di attacchi o aggressioni, in una sorta di autodifesa, affidata alla forza della minaccia e rafforzata dalla detenzione del coltello, che evidentemente, specie in quella fascia di età, intimidisce ed addirittura atterrisce l'interlocutore.

Vero che il fenomeno imperversa nel mondo del piccolo spaccio, specie per le droghe leggere ( il fumo) , come nel caso di Monselice, ma si sta allargando ad altre problematiche, altrettanto gravi come il bullismo, anche fra ragazze, fenomeno mai osservato prima.

L'altro segmento in cui tali episodi di "piccola criminalità diffusa" appartiene al mondo degli immigrati, specie irregolari, soprattutto nei quartieri più degradati o in luoghi "poco osservati".

A prevalere in tali casi è in parte la cultura di origine degli immigrati.

Una sub- cultura improntata alla lotta per "la sopravvivenza" , al senso di "mascolinità", all'affermazione di sè attraverso il potere della sopraffazione e dell'uso del coltello, come segno esteriore di "supremazia guerriera", senza alcun timore per le regole fissate dall'Ordinamento Statale, anzi con l'intento di aperta sfida .

Senza arrivare a paragonare tale ultimo fenomeno alle Banlieue Francesi, ora però va rafforzata una decisa azione di contrasto in forma preventiva, prima che tale realtà si affermi e dilaghi incontrollata in tutti i Comuni della Provincia, in tutti i quartieri, con controlli assidui e penetranti, con il Coordinamento interforze, diretto dal nuovo Prefetto di Padova, già Questore di molte Città difficili, forte di una carriera professionale di altissimo profilo.

La "pericolosità sociale" di tali elementi va contrastata dunque sul nascere, attraverso anche un continuo dialogo con l'intero Sistema Educativo, ( famiglia, scuola, associazionismo (anche religioso ) come sensori di allarme , di ascolto e vigilanza su fenomeni che turbano ormai da qualche tempo le nostre Comunità.

Occorre dunque adottare misure di contrasto sanzionatorie nei confronti della frangia criminale, e nel contempo, verso tutti gli altri, ( la maggioranza) con misure educanti alla cultura della condivisone di valori, quali la tolleranza. la solidarietà, il rispetto delle regole di convivenza civile e della vita umana come dono supremo e prezioso da preservare gelosamente ed ad ogni costo.

Padova 17 Luglio 2023

Sebastiano Arcoraci ( Scrittore- Opinionista)



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