Sabato, a Roma, un pugno di manifestanti, molti pacificamente, ma altri infiltrati, estremisti e violenti, hanno ancora una volta sbagliato nemico, ferendo numerosi poliziotti, (a cui va la nostra totale vicinanza), e la nostra Capitale, mettendo la Città di Roma a ferro e fuoco.
Mi spiace per coloro che, spero, in buona fede, han creduto di manifestare per la Pace in Palestina, ma non avrebbero dovuto portare a compimento la manifestazione, oltre tutto non autorizzata, ben sapendo, tra l'altro, che sarebbero arrivati molti infiltrati, che avevano un solo scopo: fomentare gli scontri, provocare le forze dell'ordine e porsi in contrasto violento con lo Stato Democratico e le nostre Istituzioni.
Fatte le doverose congratulazioni alle forze dell'ordine, che han saputo gestire, al meglio "la piazza", mi preme fare alcune riflessioni in occasione del massacro nella striscia di Gaza, che ha dato origine alla guerra in Medio Oriente, provocando 1151 morti, di cui 274 militari e ben 859 civili inermi ( 50 erano bambini).
L'attacco vile e proditorio di Hammas, in realtà, aveva l'obiettivo di far saltare gli "accordi di pace", prossimi ad essere siglati dal Mondo Arabo moderato, prima della strage nella striscia di Gaza.
In tal senso Hammas e gli Hezbollah e Houthi, con la complicità di alcuni Stati a regime dittatoriale, consapevoli che gli accordi di pace avrebbero reso evanescente il loro ruolo, hanno agito d'anticipo, provocando, purtroppo, la guerra, raggiungendo quello che era proprio il loro obiettivo : scatenare una guerra regionale nel Mondo Arabo".
In tal senso Hammas ha ottenuto, purtroppo, dal suo punto di vista, una vittoria eclatante, destabilizzando l'intera area medio- orientale, fregandosene di quante morti, questa avrebbe provocato.
Chi non parte da queste premesse storico-politiche sbaglia appunto nemico, sostenendo una battaglia senza ragioni.
Se poi, a questo, si aggiunge il ruolo dell'Iran, stato Teocratico, con a capo l'estremista religioso Kamenej, è abbastanza evidente che le ragioni della attuale guerra nel Medio Oriente, ha delle precise responsabilità.
E, seppure è altrettanto vero, che Israele, ha tradito, in parte, gli accordi di Oslo e Camp David, non favorendo la nascita dello Stato Legittimo di Palestina, per il quale sono naturalmente d'accordo, e per il quale le Nazioni Civili, dovranno lavorare per realizzarlo compiutamente, non è assolutamente giustificabile la strage compiuta da Hammas il 7 Ottobre dello scorso anno.
La verità storica non può essere stravolta solo per pura partigianeria, o peggio ancora per uno strisciante anelito antisemita che, ancora pervade certe frange della sinistra massimalista Italiana, vetero pacifista e a volte violenta.
Fra l'altro i 122 ostaggi, che sarebbero ancora in mano di Hammas, forniscono, ancora oggi, un forte alibi Politico a Netanyahu che, colpevolmente, sta andando oltre quella poteva essere una "ferma risposta" alla strage.
Un conto è reagire fortemente e prontamente ad una strage, un altro è proseguire, come sta facendo Netanyahu, con crudeltà, forza smisurata e impari, a provocare morte e distruzione della popolazione della striscia di Gaza, che andava fermato, ancora mesi fa.
In tal senso, è evidente l'insufficienza e inconsistenza del ruolo dell'ONU, che andrebbe riformato e rafforzato, che ad oggi, non è riuscito ad imporre una soluzione pacifica del conflitto.
E' questo, a mio parere, il vero nodo da sciogliere.
Infatti, sino a quando non vi sarà il mandato Politico, di tutte le nazioni, ad una Organizzazione Mondiale autorevole, indipendente e neutrale, che sia in grado di interporre delle forze militari "di pace", idonee a interrompere i conflitti nelle varie aree geografiche del Mondo, le guerre continueranno.
La soluzione non è quella della escalation degli armamenti delle forze in campo guerreggianti, ma, al contrario, un disarmo graduale delle stesse.
Occorre, a mio parere, cambiare la Politica di difesa della Pace nel mondo, procedendo ad un accordo delle Nazioni, verso il disarmo graduale di tutte le Potenze Militari oggi in campo.
Occorre una "moratoria" sulla fornitura di armi a tutti i Paesi in guerra, per far diminuire, e, cessare i conflitti in corso.
Proseguire, come oggi si fa, invece, producendo e fornendo nuove armi, ai Paesi in guerra, non fa che alimentare gli scontri e i conflitti.
In tal senso, ben fa il Pontefice, ad insistere nel promuovere una "vera Politica di Pace", unica soluzione per realizzare una autentica convivenza civile fra i Popoli.
Diversamente, anche ad esempio, fra Ucraina e Russia, il conflitto aumenterà ancora, allontanando la pace e il diritto ad esistere delle Nazioni.
Ecco perché, in conclusione, io credo, che, in ogni caso, non bisogna giustificare chi aggredisce per primo, violando le regole del Diritto Internazionale, operando piuttosto con interventi tempestivi, con "forze di pace neutrali", sotto il "Comando di una nuova ONU" per arrestare nel nascere i conflitti, impedendo ai singoli Paesi di farsi giustizia da se.
#sebastianoarcoraci#7ottobre#nessunogiustifichihammas#
Comentários