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Anziani dimenticati!

  • Writer: sebastianoarcoraci
    sebastianoarcoraci
  • Mar 30
  • 2 min read

E' noto a tutti che, da un lato la denatalità, e dall'altro, conseguentemente, l'invecchiamento della popolazione, in Italia sta producendo gravi problemi, causando un forte disagio sociale in entrambe le generazioni, con prospettive drammatiche per il futuro.

Da un lato i giovani, che, inevitabilmente, dovranno prevedere con forme di previdenza volontaria, per assicurarsi una decorosa pensione in vecchiaia, dall'altro gli anziani che vivono una stagione di trascuratezza da parte delle Istituzioni del nostro Paese.

Affrontando il tema anziani, occorre rilevare che oltre al grave deficit in materia di prestazioni sanitarie, di base e specialistiche, con evidenti ricadute per la loro salute, sempre più a rischio di mancate cure, anche per il loro insufficiente reddito, si aggiunge, un altrettante problema di assistenza.

Infatti, in ambito assistenziale, occorre registrare, un dato allarmante, che, in Veneto, raggiunge numeri altissimi.

Basti pensare che ben 10 mila anziani sono in lista di attesa per essere accolti in R.S.A - Case di riposo.

Dato sconfortante che, da ricerche dell'Università Bocconi, confermano questa triste situazione, con evidenti ricadute sulla domanda- offerta delle prestazioni socio- assistenziali, che costringe molte famiglie a intervenire con supporti e sacrifici personali, o assicurandosi le prestazioni di operatori professionali, come Badanti e Caregiver, con enormi carichi sul già magro bilancio familiare.

In tale situazione, si assiste anche ad uno sconvolgimento delle dinamiche familiari, con carichi di cura che spesso comportano rinunce professionali, specie per le donne.

Non solo, questa situazione comporta anche un cambio della organizzazione del lavoro nelle aziende e nei pubblici servizi, che vedono depauperare, il proprio organico, trasformando, spesso, i rapporti di lavoro in Part- Time.

Occorreva dunque, da parte dei Governi, specie quelli Regionali, a cui è delegata la materia, in questi anni, intervenire prontamente per trovare adeguate soluzioni.

D'altronde i segnali di allarme vi erano stati da almeno una decennio.

E' da tempo che le Organizzazioni Sindacali, e, le Associazioni di Categoria, lanciano segnali in tal senso.

Anche la Fondazione GIMbe, continua a denunciare, ad esempio, la crisi che persiste e si aggrava nel settore, con la fuga di di 10 mila infermieri e operatori socio- sanitari l'anno, spesso per motivi pensionistici, o per trasferirsi all'Estero ove gli stipendi sono tripli rispetto all'Italia.

Vi è dunque l'assoluta immediata necessità di un cambiamento radicale del Sistema, a cominciare, ad esempio, nel rendere più attrattive queste professioni, verso i giovani.

Occorrerebbe, ad esempio, istituire un Liceo delle Scienze Socio- Sanitarie che formi e prepari i ragazzi a questa importantissima funzione sociale e sanitaria.

Occorre anche che le Regioni, che hanno completamente sbagliato la programmazione, prevedere un aumento delle strutture residenziali per anziani non autosufficienti, private convenzionate e pubbliche, individuando apposite aree urbanistiche nei nostri Comuni destinandole specificamente a Centri Servizi Poli-Assistenziali stanziali.

Una Società civile, come la nostra, ha l'obbligo di governare il cambiamento, anzi di prevederlo, o, meglio ancora di influenzarlo.

L'appello va in primis, dunque alle Regioni e allo Stato, perché, quella che ormai rappresenta il 25% della Popolazione, oltre al destino delle attuali nuove generazioni, siano poste al centro della loro attenzione Politica, pena la colpevole privazione e poca dignità, resa a coloro, che han rappresentato, la nostra storia, ma che rappresentano anche il presente, e, forse anche il prossimo futuro, futuro che riguarda tutti, nessuno escluso.

#sebastianoarcoraci#giovanianzianiunitiinsieme#







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