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Torino e Venezia, Città in vendita?

  • Writer: sebastianoarcoraci
    sebastianoarcoraci
  • Jun 30
  • 4 min read

Updated: Jul 1

Per giorni, e giorni, su tutti i media, ha giganteggiato la notizia della cerimonia nuziale di Amazon, Jeff Bezos e Lauren Sanchez, con coda di miliardari al seguito, come Bill Gate , Patron di Microsoft, che hanno sfruttato l'immagine e la bellezza di Venezia, fra polemiche e striscioni, di alcune piccole minoranze, appartenenti a movimenti di giovani ambientalisti, ma anche di pieno sostegno di quasi tutti i piccoli imprenditori commerciali e turistici della laguna.

E ieri, sera, a mio parere, la scena si è ripetuta, questa volta senza polemiche, e con qualche più valida giustificazione etica, davanti ai teleschermi di Mediaset, con la festa di musica, sponsorizzata dalla FIAT, in occasione dei festeggiamenti del Santo Patrono, San Giovanni.

Infatti, dal palco, della bellissima Piazza Vittorio Veneto, di fronte a 50 mila persone, della Città della Mole, e del Museo Egizio, e dell' ormai noto, Salone del Libro, si sono esibiti i migliori artisti del momento nel campo musicale e della Danza, come Annalisa, Tananai, Mahmood, Noemi, Il Volo, Gianna Nannini, Venditti, e i finalisti di Amici, Francesco, Antonia, Alessia, Daniele e Trigno.

Ma eventi, e spettacoli, a volte non di alto livello, sponsorizzati dalle grandi griffe, da Società Multinazionali, e ricchi proprietari di marchi blasonati, si sono svolti, infatti, anche agli Uffizi a Firenze, al Palazzo del The a Mantova, al Museo Egizio di Torino, al Parco Archeologico di Pompei, ai Teatri Greci di Siracusa e Taormina, e persino ai Fori Imperiali, a Roma, e, al Colosseo.

Il tema è dunque interessante, ed è quello che riguarda quanto sia lecito "vendere", la nostra Arte e bellezza Italica, a coloro che possono permetterselo solo perché dotati di ingenti risorse economiche.

Personalmente, affronterei il tema, dal punto di vista di semplice cittadino, ma anche da Italiano innamorato del proprio Paese, il più bello al Mondo.

Ebbene, c'è chi non veda queste occasioni, come un accesso alla cultura, e ai beni culturali, con sfoggio di arroganza e prepotenza, grazie alla loro dote patrimoniale, come Amazon, Microsoft e altri, violando la sacralità di tali luoghi, e, le loro nobili vestigia.

Ma ci sono anche coloro che sostengono la bontà di tali eventi.

Sostengono infatti che ciò offre la possibilità di incrementare le risorse per mantenere proprio tali beni culturali, Musei, Teatri, Scavi Archeologici, Pinacoteche, Orti Botanici, Storiche Cattedrali , Biblioteche, Piazze di interesse storico ed altri beni tutelati dalle varie Sovrintendenze Nazionali.

Si pensi, ad esempio, che l'evento Bezos, ha prodotto un indotto , calcolato, pari a circa 15 Milioni di Euro, oltre ai 3 Milioni donati dai coniugi a Venezia, per il restauro della Laguna, che possono essere utilizzati a beneficio della magica Città di Venezia.

Un dato non trascurabile, specie in tempi di magra come questi, ove i bilanci Nazionali e Locali, registrano, sempre più, tagli proprio alla Cultura e ai Beni Culturali.

Assicurarsi, per questi motivi, importanti introiti economici, potrebbe apparire, dunque, una saggia decisone, seppure, attuata attraverso una gestione ultra manageriale, ma con intenti e finalità di preservare il nostro patrimonio pubblico di maggior prestigio, nel Mondo.

Il punto allora è, se tale disinvolto approccio, sia da parte di Sindaci, che dai Direttori di Musei, Sovrintendenti e Ministero della Cultura, che consentono, sempre più tale uso "privatistico", dei nostri beni culturali, sia da riconoscere come intervento di promozione e tutela del nostro Patrimonio Artistico, oppure stigmatizzarlo, al fine di tutelare l'accesso protetto, e, a favore di "tutti i cittadini", per i nostri gioielli culturali.

Personalmente, non mi iscrivo fra chi pratica l'invidia sociale, né abborro i ricchi, purché creino sviluppo e lavoro dignitoso, anche per gli altri, e, soprattutto paghi le tasse, e le paghi in Italia.

Il punto dunque non è quello del nuovo divisionismo sociale, fra ricchi e poveri.

Il punto è di saper distinguere, per quanto riguarda la cultura, caso per caso.

Infatti, mentre, è da consentire, che si usino Piazze, anche di centri storici, di grandi Città di interesse culturale, seppure con molte cautele per i rischi dovuti a grandi e caotici afflussi di masse di persone, non altrettanto è lecito che si usino siti di grande valore culturale, come l' intera Città Monumento di Venezia, o il Colosseo, e gli Uffizi .

Ad, esempio, io credo, che, a Torino, da sempre identificata col simbolo FIAT, si sia trattato semplicemente di una sponsorizzazione, di una Major industriale, seppure monopolista.

Così come accade, ad esempio, da anni, in Piazza Duomo a Milano, con Il Concerto sponsorizzato da Radio Italia, o a Roma, in Piazza San Giovanni, in occasione del Primo Maggio, sponsorizzato dalla Triplice Sindacale, CGIL, CISL e UIl.

Per Venezia, invece, va sottolineato l'uso maldestro, compulsivo e, un po' cafone, che si è fatto, in questi giorni, delle sue calli, e, persino, in modo esclusivo, di tratti di Laguna e Isole, impedendo, temporaneamente, a cittadini Veneziani e turisti il loro pubblico accesso.

Così come penso, che nei siti di maggior pregio monumentale, e fragilità, vada assolutamente preservato il loro uso, regolamentandone l'accesso, garantendolo solo per le finalità esclusivamente culturali.

L'idea insomma è quella che, i soldi non debbano giustificare, in futuro, un uso improprio, e, a volte sguaiato, del nostro Patrimonio Artistico e Culturale.

Il Ministero per la Cultura, le Regioni e i Comuni, non accettino più tagli, facendosi forza, e, battendosi per avere più risorse e finanziamenti pubblici, magari attraverso Fondi Europei e di finanza Pubblica Mondiale della BEI, secondo il principio che anche la Cultura è investimento, e, non solo spesa corrente o assistenziale, così ottenendo, il sostegno di tutta l'opinione pubblica.

D'altronde, ciò lo testimonia, semplicemente, un dato recente, che dimostra, come il Settore Culturale, nel 2023, ha generato un valore di 104,3 Miliardi, e un impatto complessivo sull'Economia, compreso l'indotto, di circa 296, 9 Miliardi di Euro.

Sic est !!!

Sebastiano Arcoraci

Giugno 2025





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