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Caro amico ti scrivo!

Da quando non si scrive più una bella lettera a un amico, a una innamorata/o?

E' passato tanto tempo da quando anche gli artisti più famosi, i poeti, gli scrittori, amavano esprimere i loro pensieri, belli o brutti che fossero attraverso una lettera.

Samuel Beckett, ad esempio, amava i rapporti epistolari, e, nel Novecento ha spedito più di quindicimila missive per raccontarsi e raccontare del suo mondo, della sua vita.

Anche Vincent Van Gogh amava scrivere tanto, sia al fratello, che alla madre ed agli amici.

E Jacopo Ortis? tutti ricordiamo per averlo studiato alle superiori il racconto " le ultime lettere di Jacopo Ortis", ( composto da 67 lettere all'amico Lorenzo Alderani).

E che dire di D'Annunzio, il nostro sommo Poeta, che fra il 1881 e il 1882, nel romanzo " lettere al primo amore", ne scrisse ben 232, al suo amore Giselda Zucconi?

Anche Kafka, il grande genio della scrittura, amava scrivere ai suoi familiari e alle sue amate, molte lettere.

Era un bel modo di comunicare tanti pensieri, anche i più intimi, che spesso, di persona non si riusciva a dire per timidezza, per pudore, per riservatezza.

Spesso era la lontananza a costringere gli uomini e le donne ad usare le lettere quale strumento di dialogo, confronto, esternazione dei propri sentimenti più puri e più forti.

Anche il grande Lucio Dalla, più di recente, si avvalse di questo mezzo, seppure con lo strumento della sua voce originalissima, scrivendo, nel 1978, "l'anno che verrà".

Poi arrivarono i computer e i cellulari e tutto cambiò.

In particolare i cellulari, questi mostri della modernità hanno sostituito i vecchi arnesi della comunicazione, i vecchi linguaggi, specie fra i giovani.

Oggi usiamo TVTB per dire che si vuol bene a una persona, ma un tempo ci si impiegava tutto l'ardore possibile per scriverlo su un foglio bianco di carta ad uso lettera.

Molti di noi, nei loro cassetti, ne conservano ancora qualcuna, e chissà, forse, come un tempo, potremmo ricavarne una vera e propria raccolta, e farne uscire un bel romanzo.

Ma in questa mia lettera, anche se digitata sui tasti della mia moderna agenda, vorrei, accalorandomi, fare delle brevissime riflessioni socio- politiche, per convincere un amico/a ( ideale) a recarsi al seggio Sabato o Domenica prossimi, ripercorrendo il tema di Lucio Dalla:

Caro amico ti scrivo, così mi distraggo un po', e, siccome sei molto lontano ( dall'dea di andare alle urne), più forte ti scriverò.

Da quando sei partito ( verso il Paese dell'astensionismo), c'è una grossa novità , l'anno vecchio è finito ormai ( il mondo vecchio, quello prima dell'attacco Russo all'Ucraina e di Hamas a Gaza), e qualcosa ancora qui non va .

Si caro amico qualcosa ancora qui non va, come ad esempio l'attuale mondo, che, impazzito, pensa ancora di usare le armi per risolvere i conflitti e le dispute su territori o ideologie.

Non va neppure che il nostro pacifico continente Europeo possa essere, dopo quasi 80 anni, coinvolto in guerre atroci e fratricide, che tanto sangue e lutti provocherebbe, ancora una volta.

Non va neppure il fatto che i lavoratori abbiano i loro salari fermi da trent'anni, e che le bollette aumentano, e, frutta e verdura costano come diamanti, e che le donne debbano ancora scegliere fra maternità e lavoro.

Non va che i giovani, sempre più precarizzati, non possano avere un progetto di vita che gli consenta di costruirsi una casa, una famiglia, di avere dei figli ed essere felici, costretti spesso ad andare all'Estero.

Non va che gli anziani non debbano potersi più curare, perché le loro pensioni non sono sufficienti a pagarsi le visite, gli esami e le medicine.

Non va il fatto che la giustizia sociale ed il merito non trionfino, ma, retrocedano rispetto a nepotismi e parentadi, che mortificano il merito e premiano il servilismo.

Non va la giustizia, con piatti della bilancia sbilenchi, che ritarda le decisioni civili, e, che pesa su chi meno ha, e meno su chi può arruolare abili esperti del diritto.

Si "esce poco la sera"....( in molti quartieri delle periferie urbane in mano alla criminalità), compreso quando è festa, "ma a quelli che hanno poco da dire del tempo ne rimane".

"Ma la televisione ( specie la Rai e Mediaset), ha detto che il nuovo anno" ( il nuovo mondo), porterà una trasformazione, e tutti quanti stiamo già aspettando".

"Vedi caro amico, cosa ti scrivo e ti dico, e come sono contento di essere qui in questo momento" ( in cui ti scrivo).

Son proprio contento, perché se appunto qualcosa non va, molte cose vanno, in fondo l'Italia è il Paese dello "Stellone", c'è una leggera ripresa occupazionale, e anche del pil, è tornato un certo ottimismo e speranza per la crescita, non riusciamo a rinunciare alle vacanze e ci piacciono i week end.

E' l'Europa che però deciderà molto, in futuro, del nostro destino.

Occorrerebbe una Europa più protagonista, anche come messaggera di pace, nell'agone Internazionale, meno matrigna e più affettuosa verso i suoi cittadini.

Occorrerebbe che si realizzasse il sogno di Spinelli, De Gasperi, Cattaneo, e costruire gli Stati Uniti d'Europa, su un modello Federalista, che preservi allo stesso tempo l'identità Nazionale, pur in un'ottica Europeista.

Per fare questo serve l'aiuto di tutti, la passione di ciascuno di noi, il contributo di ogni cittadino, consapevoli che dal prossimo Parlamento Europeo potrà arrivare quella grande trasformazione di cui canta Lucio Dalla, preservando i valori di libertà, democrazia, fratellanza e giustizia.

Ecco perché ti scrivo, caro amico, perché stavolta tu possa tornare dal Paese dell'astensionismo, così lontano dalla tua Patria ideale di una democrazia partecipata, per contare anche tu, far contare di più l'Italia in Europa, e renderla migliore.

Te lo chiedo con passione, quella, che son certo, ha animato un tempo anche Te.

E insieme lo chiediamo anche ai giovani, che in Europa ormai ci vanno spesso, superando ogni barriera culturale e fisica che potrebbe dividerli, e dai quali possiamo davvero attenderci molti cambiamenti positivi, anche rispetto alla qualità della vita, la tutela dell'ambiente e del Pianeta in cui viviamo.

Lamentarsi che non va, questa volta risulterebbe sterile esercizio intellettuale, che, solo chi sta già bene, anche economicamente, può permettersi, non cadere nella trappola anche Tu, decidi Tu, non far decidere ad altri la tua vita.

Ecco cosa ti scrivo e ti dico, caro amico.

Amico/a mio, esercita dunque il tuo diritto al voto, e torna a lottare insieme a me, insieme a noi.

..... e cantiamo insieme " e come sono contento di essere qui in questo momento".

5 Giugno 2024

#sebastiano arcoraci#politica#europa












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