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Costo Energia, ancora non ci siamo!

Writer: sebastianoarcoracisebastianoarcoraci

Ieri in Consiglio dei Ministri, dopo mesi di sollecitazioni da parte dei Consumatori e delle Parti Sociali, e molte indecisioni, finalmente, il Governo, ha emanato un provvedimento, a sostegno, di famiglie e imprese al caro bollette energetico.

Ma un miliardo e 400 milioni destinati alle famiglie, e un miliardo e 600 milioni alle imprese, basteranno?

La risposta è naturalmente no, per almeno 3 motivi:

  • l'aiuto modesto di 200 euro a famiglie con ISEE fino a 25.000 Euro vale solo fino a Maggio, poi ricominceranno i problemi, mentre occorrevano misure strutturali;

  • non sono state eliminate le voci relative agli oneri di sistema ( come per le imprese), ne per il trasporto energia che incidono, insieme all'IVA, per la metà del costo della bolletta;

  • La sterilizzazione dell'Iva sulle bollette non è strutturale, come si chiedeva, ma solo per 3 mesi.

    Inoltre le famiglie mono nucleo, e quelle , spesso fatte composte da pensionati, e vedovi/e, saranno ancora una volta penalizzate dalla scala di equivalenza dell'Isee, che non gli riconosce, nel calcolo del proprio reddito, l'abbattimento per coefficiente familiare, e che, a fronte di stipendi, poco più che dignitosi, non potranno accedere a tale misura di sostegno.

    Tutto ciò mentre l'inflazione continua a correre ( a febbraio + 1,7%), e il carrello della spesa è aumentato del 60%. rispetto agli anni precedenti, senza che intervengano misure atte a calmierarle.

    Positivo invece l'intervento sulla prossima realizzazione di mini centrali nucleari di nuove generazione, che ci sottrarranno al ricatto di alcuni Paesi ( USA - Qatar - Algeria - Russia), affrancandoci, in futuro, dalla schiavitù energetica, fino all'autosufficienza energetica.

    Al momento però è necessario procedere, almeno per le bollette, con l'eliminazione totale dell'IVA, oneri di sistema e oneri di trasporto, oltre far tornare nel mercato tutelato, al di la dell'Isee, le famiglie monoreddito e gli over 65 .

    Si pone, naturalmente, il problema delle risorse necessarie per tali misure, che al momento il Governo sostiene non ci siano.

    Risorse che andrebbero trovate anche per la Sanità, che, specie al Sud, è ormai al collasso, sia per l'insufficienza di managerialità nella governance del sistema, che per insufficiente dotazione di strumenti diagnostici, personale medico e infermieristico, oltre che reperire maggiori risorse per il Sistema dell'Istruzione.

    Per questo, pensare di aumentare la spesa per la Difesa, portandola dall'attuale 1,7%, al 2,5% del P.I.L., appare davvero una soluzione aberrante, contro ogni logica e buon senso.

    Alla richiesta legittima, dell'Unione Europea, di avere una difesa comune, e maggiori risorse, andrebbe risposto positivamente, sostenendo, nel contempo, che già l'Italia, (che secondo la nostra Costituzione ripudia la guerra), col suo1,7% spende più di altre Nazioni Europee, Germania compresa ( 1,3%), e, di altre Potenze Mondiali, come Cina e Corea del Nord ( 1,2%), e che, almeno per il prossimo biennio, la propria agenda politica ha ben altre priorità.

    Peraltro, personalmente penso che continuare nella escalation degli armamenti non porterà più pace, anzi il contrario, come si è visto di recente nel Medio Oriente, nel corno d'Africa, nell' Area Est dell'Europa e del Mondo, contribuendo solo ad arricchire le industrie militari e belliche, che continuano ad avere profitti miliardari, sulla pelle di inermi popolazioni civili.

    Bisogna al contrario richiedere a tutti i Paesi Europei e Mondiali, una moratoria sulla spesa per le armi, abbassando i livelli di spesa militare rispetto al PIL, investendo più nel sociale e nella cultura.

    Il Governo dunque abbia più coraggio, e continui, piuttosto, a realizzare quanto previsto dai programmi presentati agli elettori, consapevole che solo questo potrà continuare a riscuotere la fiducia, che, al momento, sembra, ancora, avere dai cittadini.

    #sebastianoarcoraci#costoenergiaebollette#






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