Oddio, un'altra? Noooo, mi sono detto, mentre prostrato apprendevo di un altro femminicidio.
Siamo a fine febbraio e già si contano 9 femminicidi dall'inizio dell'anno.
Un dato preoccupante se si guarda all'anno 2023, dove sono state ben 83 le vittime di femminicidio.
E ieri, è successo ancora, ed è ancor più allarmante se questa volta è accaduto nel ridente e pacifico piccolo Comune di Bovolenta, dove vivono tremila anime buone, gente ricca di iniziative, portatrice dei valori tradizionali del popolo Veneto, che assume a modello di vita la famiglia, il lavoro, l'amicizia e la solidarietà.
Sara Buratin e Alberto Pittarello, erano simboli viventi di questi valori.
E allora perchè è successo, perchè è successo ancora?
Molte sono le ragioni di tale esecrabile fenomeno, e diverse sono le teorie che in questi anni hanno cercato di spiegarne i motivi.
Alcune analisi di autorevoli psicologhe individuano la responsabilità nella dissoluzione della famiglia ( Vera Slepoy), altre nella mancata parità nelle relazioni tra generi ( Silvia Bonino - disparità di genere- ), altre come causa di una sub cultura ove gli uomini sono legittimati a sopraffare le donne con comportamenti pre - arcaici e non "umani".
E se dopo il crimine contro Giulia Cecchettin, giovane Ingegnere Padovana, che tanto clamore ha suscitato di recente nelle nostre coscienze, si è proposto, da più parti, un'approccio culturale finalizzato alla educazione alla affettività, a cominciare dalle scuole primarie, per offrire una soluzione a tale escalation di omicidi del partner, oggi, dopo l'ennesima uccisione, occorre, a mio parere, approntare e realizzare, sin da subito, modelli virtuosi di comportamento.
Misure ad hoc definite da ben specifici protocolli di intesa condivisi dal Ministero della Famiglia e delle Pari Opportunità ( Eugenia Roccella) , dal Ministero di Giustizia (Carlo Nordio), dalle maggiori Associazioni rappresentative del Settore e dei Centri Anti-Violenza e degli Assessorati Regionali alle Politiche Sociali , finalizzate, da un lato ad individuare pronte misure di sostegno alle donne, e dall'altro al monitoraggio quotidiano sull'applicazione in concreto della normativa dettata dal cosiddetto Codice Rosso( L. 69 del 2019) e della più recente approvazione della Legge n. 168 del Novembre 2023, contro la violenza sulle donne, che ha individuato i cosiddetti "reati spia", prevedendo immediatamente l'Ammonimento del Questore, e relative misure restrittive nei confronti degli autori di tali reati.
Ciò naturalmente non basta, se, come per il caso di Sara, non vi era stato alcun segnale premonitore, né denuncia o esposto presentato da Lei alle forze dell'Ordine nei giorni scorsi.
Occorre allora, sin da oggi, porsi, come Comunità Locale, una serie di interrogativi esplorando ogni analisi e soluzione conseguente, attraverso una seria ed approfondita riflessione, senza alcuno sconto, così come la Sindaca di Bovolenta, Anna Pittarello, persona di grande impegno civile e dirittura morale, (che ho avuto l'onore di conoscere durante la mia attività di Amministratore Locale) , con le sue dichiarazioni di ieri, ci invita a fare .
Quel che è certo è che in ogni caso bisogna assumere, da parte di tutti noi, il
principio che ogni forma di sopraffazione e controllo comportamentale sulle donne
( se non posso averla io non può averla nessuno), deve essere sanzionato come violazione dei diritti umani così come sancito dalla "Dichiarazione Universale dei diritti dell'uomo", del 10 dicembre 1948, da parte dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite.
Per questo, infine, io credo, quando ormai da tempo si è superato ogni limite di disumanità, oltretutto verso chi si dice di amare, debba giungere un grido forte e chiaro, da uomo ad ogni altro uomo: FERMATI, perché la vita è un dono, e solo Dio potrà togliercela.
Sebastiano Arcoraci
Padova 28 Febbraio 2024
Concordo Sebastiano, risulta molto difficile anche denunciare e segnalare alle autorità comportamenti pericolosi, purtroppo…. Prima dell’omicidio le donne ed anche uomini andrebbero protetti seriamente .