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Donare, ma non alla sanfasò

  • Writer: sebastianoarcoraci
    sebastianoarcoraci
  • Jul 22
  • 3 min read

E' noto che l'Italiano è un popolo generoso.

Più del 55% degli Italiani effettua donazioni a Enti No Profit, Associazioni Benefiche, Fondazioni etc... .

Da una ricerca pubblicata dal Sole 24 Ore, si apprende che queste, per il 2022, sono state pari a circa 7 Miliardi, con una crescita del 5% nel 2023.

Le donazioni, possono farsi formalmente, col 5, o, 8 per mille, con la Dichiarazione dei Redditi di ognuno di noi, ma anche "informalmente", secondo canali non ufficiali.

Poco noti però, specie nel campo delle donazioni "informali", sono le destinazioni ultime, e, i risultati concreti raggiunti, di tali donazioni.

Molti donano, per semplice spirito di liberalità, grazie ad una pubblicità televisiva asfissiante, e ai testimonial, di solito personaggi famosi dello spettacolo e della cultura, che promuovono, di volta in volta, cause benefiche per scopi umanitari, (35%), o rivolti alla ricerca medica e scientifica, ( 38%), o, per debellare la povertà , (19%), specie dei bambini in disagiare Regioni del Mondo.

Il punto che vorrei sottolineare, riguarda la Trasparenza di queste donazioni, in particolare, quelle che riguardano le cosiddette donazioni informali ( no 5-8 per mille), oggi non regolamentate da alcuna Legge, tanto che, ad esempio, le ONLUS non sono obbligate a pubblicare i loro bilanci sui siti Internet.

Si pensi, ad esempio, alle donazioni fatte da tutti noi, nel 2009, per il terremoto dell'Aquila, dove grazie ad una campagna televisiva, si sono raccolti 5 Milioni di Euro a favore delle popolazioni.

Ebbene, sembra che nessun terremotato abbia visto un Euro di quelle donazioni.

Interrogati sul perché

la risposta è stata : sono serviti per la ricostruzione del territorio ( peraltro, ancora oggi, incompiuta, ferma a circa il 70% degli interventi da realizzare).

Occorre dunque legiferare in tal senso, prevedendo, in particolare, una Autorità Indipendente, che svolga una funzione di controllo sia sugli Organismi ed Enti che le ricevono, assicurando che siano iscritti a un Registro Pubblico, sia sulla " gestione democratica interna ad Enti e Associazioni".

Inoltre andrebbe assicurata una verifica sugli esiti finali e concrete applicazioni del denaro ricevuto, per vigilare sulle conseguite finalità, indicate nei progetti, che periodicamente, sono promosse presso il grande pubblico, con tanto di battage pubblicitario.

Basterebbe, ad esempio, che oltre a chiederci mediamente 10 Euro al mese, per sostenere, questo o quel progetto, si illustrino, prima, i risultati raggiunti nell'anno precedente, con le donazioni ricevute ( scuole realizzate, farmaci acquistati, materiale scolastico fornito, pozzi d'acqua costruiti, numeri precisi sugli interventi medico - scientifici realizzati, stato di avanzamento della ricerca effettuata, etc, etc.

Un Paese , che oltre ad essere generoso, dunque, sia, allo stesso tempo, attento, e, vigile, anche per evitare fenomeni incresciosi, e scandali, verificatisi, anche di recente, all'interno di Enti e Associazioni, anche di livello Nazionale.

Quindi donare sì, ma non alla "sanfasò", per usare una vulgata popolare.

E' bello donare, ma, prestare attenzione a chi donare, è un nostro diritto e dovere, onde non sprecare inutilmente i nostri soldini, affidandoli magari ingenuamente, a gente senza scrupoli.

Personalmente preferisco aiutare persone bisognose, di cui conosco l'effettivo stato di indigenza, che, spesso, con grande dignità, non chiedono neppure aiuto alle Autorità preposte, per timidezza o per orgoglio personale.

Aiutare le persone vicino a noi, senza assolvere la nostra coscienza con donazioni approssimative, a volte non verificabili, credo sia il modo migliore di dimostrare efficacemente il nostro atavico e Italico, spirito di solidarietà.





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