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Giustizia a Garanzia del Cittadino

Bravo Nordio!

Da ieri , 15 Giugno 2023, viene tracciato un segno finalmente garantista nel nostro Ordinamento, cosa neppure riuscita ai Governi Berlusconi, che pure lo avevano promesso e che avevano i numeri per attuarla.

E così, ieri, Il CDM ha trasmesso al Parlamento il Disegno di Legge relativo alle modifiche al Codice Penale, di Procedura Penale e dell'Ordine Giudiziario dei reati di Abuso d'Ufficio, Traffico di Influenze Illecite, della Custodia Cautelare in carcere e delle Intercettazioni .

Finalmente, dopo anni di spasmodica attesa un rigurgito riformista verso un Diritto Penale positivo, equo e di garanzia verso l'Imputato, si è levato alto nel Paese.

Ove il Parlamento approverà, ed è facile che ciò accada, vista la maggioranza solida di questa maggioranza di Governo, oltre a Italia Viva ed Azione, che hanno già dichiarato il loro voto favorevole alla Riforma, sarà abolito il nefasto reato di Abuso di Ufficio,

( art. 323 c.p.) rimodulato il reato di traffico di influenze illecite ( art. 343 bis c.p. - ex reato di millantato credito), regolamentate le intercettazioni, limitandole, e ridefinita la misura della custodia cautelare in carcere, prevedendola solo in casi particolarmente gravi e con determinati limiti minimi edittali di pena.

E poco importa che certa Magistratura politicizzata abbia già pronta l'artiglieria pesante per affossare la riforma liberale del Ministro di Giustizia Nordio ( ex P.M.), poichè questa volta, i veri giustizialisti di sempre, PD e 5 Stelle, non avranno i numeri per impedire il varo di questa rivisitazioni delle disposizioni codicistiche in campo penale.

Nè certa Magistratura, che a partire dagli anni '90, ha sempre ritenuto di far prevalere il Potere Giudiziario, sugli altri due Poteri, Legislativo ed Esecutivo, ha ormai più la credibilità e l'autorevolezza per imporre la propria linea politica sull'onda di un populismo becero e giustizialista, che tanto male ha prodotto in questo trentennio all'ordine democratico .

Basti pensare allo stato in cui versa da anni la Giustizia in Italia, fra gli ultimi in Europa, e con 9 milioni di procedimenti pendenti, che mediamente durano 500 giorni, e che, fra l'altro, contribuisce a svilire lo sviluppo economico del nostro Paese, e dissuade molte aziende internazionali ad investire in Italia.

Montesquieu diceva:" non vi è libertà se il potere giudiziario non è separato dal Potere Legislativo e da quello Esecutivo, se fosse unito a quello Legislativo , sarebbe arbitrario, poiché il Giudice al tempo stesso, sarebbe Legislatore.

Peraltro, per restare sull'Abuso di Ufficio, i dati del 2021 rilevano che su ben 4.000 procedimenti ben il 98% si concludeva con l'assoluzione degli imputati, spesso Sindaci e Dirigenti della Pubblica Amministrazione, che avevano avuto l'ardire di attuare disposizioni amministrative per la realizzazione di buoni progetti per le loro comunità.

Tant'è che stava prevalendo nella P.A. una politica difensiva, che stava portando al rifiuto di firma di provvedimenti, a volte decisivi per quelle comunità, o a lungaggini incredibili che ne ritardavano naturalmente le opere previste nei programmi delle Amministrazioni Pubbliche.

E che dire del reato di "traffico di Influenze Illecite", così, generico, vago, indeterminato, che spesso metteva alla gogna altrettanti Amministratori, poi, in processo, risultanti innocenti.

Il nostro sistema Penale non può, in altre parole accettare che la norma ( precetto e sanzione) non siano chiari, tipici e tassativi per garantire ai cittadini l'assoluta preventiva conoscenza della norma incriminatrice, scegliendo dunque, con adeguato giudizio ex ante, di violarla o non violarla, sopportandone ovviamente le dovute negative conseguenze, sul piano delle sanzioni, solo nel caso di necessaria rappresentazione del disvalore della propria condotta e della sua contrarietà all'Ordinamento.

E' un principio di Legalità che finalmente andava valorizzato in un Sistema che possa definirsi autenticamente democratico.

Non resta dunque che augurarci che tali misure, unite a quelle introdotte dalla Riforma Cartabia, che snellirà molti procedimenti, anche nel Processo Civile con il D.lgs n.150 del 2022, possano far rientrare prontamente l'Italia nell'alveo dei Paesi Civili, liberi e democratici, anche, e soprattutto, in materia di Giustizia, che tanto peso ha nel destino di tutti i cittadini.

Padova 16 giugno 2023

sebastiano arcoraci






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