top of page

La classe operaia non andrà in paradiso?

  • Writer: sebastianoarcoraci
    sebastianoarcoraci
  • Aug 14
  • 3 min read

Updated: Aug 15

Ieri sera ho seguito, in TV, come molti, il bellissimo film "travolti da un insolito destino nell'azzurro mare d'Agosto, della grande Lina Wertmuller, con la maestosa interpretazione di Mariangela Melato e il grandissimo Giancarlo Giannini ( il signor Carunchio).

Per collegamento sinaptico, visto il tema del film, mi è venuto in mente, il bel film del 1972 di Elio Petri, vincitore della Palma d'oro a Cannes, con il grandissimo Gian Maria Volontè, e la indimenticabile Mariangela Melato, in cui, il protagonista, stanco della sua esistenza di operaio, e, alienato, si unisce a un gruppo di studenti, per scioperare contro il "sistema", venendo persino arrestato dalla Polizia.

Uno spaccato degli anni '70, in cui, pur evidenziando l'Italia una forte crescita economica e sociale, non riusciva a far sentire protagonista uno degli attori principali di quei fenomeni positivi, quale era l'operaio, riducendolo a mero ingranaggio sistemico.

Una classe di produttori, ma che allo stesso tempo non era felice, e , non aveva relazioni sociali adeguate, visiti i ritmi di lavoro incessanti e totalizzanti.

Petri, nel suo bellissimo Film, fa persino vedere, a Lulù, l'operaio interprete della storia, in un suo sogno, dove si era visto dopo morto, che i suoi compagni di lavoro, e, la classe operaia, alla fine, andavano in paradiso.

In quel paradiso vi era tutto il tempo libero, le relazioni sociali, la felicità, che da operaio, invece, Lulù Massa, non aveva potuto vedere, e godere.

Naturalmente, da allora, tanto tempo è passato, (55 anni), e le stesse teorie Marxiste sono state superate.

Gli operai hanno conquistato alcuni diritti, come ad esempio quello di non avere più ritmi di lavoro da 12 ore al giorno, di avere contratti di lavoro che li tutelano, di avere più tempo per la famiglia, gli amici, gli svaghi.

Anche il modello di lavoro, è molto cambiato:

non più esclusivamente "Fordista", ma basato su un metodo produttivo più inclusivo e partecipativo.

Purtuttavia, alla domanda, se oggi, la classe operaia, può aspirare ad andare in paradiso, seppure nel mondo dell'immaginario, non saprei rispondere con assoluta certezza.

Infatti, se penso al fatto che il caro vita è un dato ormai acquisito, 40% in più del carrello della spesa negli ultimi 5 anni, costo delle bollette aumentate dell'85%, negli ultimi 5 anni, affitti alle stelle, inflazione che cresce, mantenimento agli studi dei figli, specie Universitari, ormai insostenibili, stipendi fermi al 1990, fra i più bassi dei Paesi Europei, e, dove, persino l'acquisto di un auto nuova, specie elettrica o ibrida, è divenuto un bene di lusso, allora, io credo, che il sogno dei Lulù Massa di oggi non si realizzerà.

Come mai siamo giunti a questo?

Eppure la Società è cresciuta, l'Italia è sempre la settima potenza mondiale, il livello di sviluppo economico, sociale, e, Politico, è aumentato, grazie anche alle lotte Sindacali e degli studenti.

Allora, probabilmente, va preso atto, che molta strada c'è ancora da fare.

Il protagonista, oggi più che mai, infatti, non è il fattore lavoro ma il fattore finanziario.

Dal Liberismo, siamo passati a un Capitalismo incontrollato, al cosiddetto post- capitalismo, senza regole, finalizzato esclusivamente alla massimizzazione dei profitti, relegando i produttori di ricchezza, ( i lavoratori), ad un ruolo subordinato, di meri spettatori.

La situazione è questa, e non è colpa di questo Governo, ma di una incancrenita e sottovalutata crisi sistemica produttiva.

Ecco perché, occorrerà, subito, che si affronti, alla ripresa autunnale, il tema dei salari e soprattutto di come rendere "felici", chi lavora, e vive di questo, mettendo in primo piano il "fattore lavoro" e non solo il "capitale finanziario".

Occorrerà ridurre il precariato, specie fra i giovani, assicurando loro un adeguato futuro, facendoli rimanere nel nostro Paese, senza l'umiliazione di costringerli alle avventure in Paesi Stranieri.

Occorre insomma, costruire una Italia migliore, almeno all'altezza dei sogni di Lulù Massa e dei suoi "figli".

Forse bisognerà tornare a lottare per i diritti di ognuno, specie dei più fragili, e deboli economicamente.

Se è questo che occorre, allora bisogna farlo, senza remore.

Nessuno si tiri indietro, ivi compresi i Partiti democratici e liberali, i Movimenti di Opinione e le forze Sindacali.

55 anni di attesa mi sembrano abbastanza.

A proposito di prezzi, il pesce spada, oggi, nell'Isola è a 35 euro, vergogna!

Adelante siempre ma con juicio.





Comments


bottom of page