Ebbene, sì, è successo ancora una volta.
Una vera e propria strage sul lavoro e per lavoro.
Una emergenza Nazionale che rivela la cruda realtà Italiana: 3 morti al giorno, uno ogni 8 ore con una dato annuale di più di mille persone che non tornano più a casa, dal proprio posto di lavoro.
Si pensi che nei primi 4 mesi del 2024 i morti sono stati 350.
Oggi tanti si diranno affranti e costernati, ed esprimeranno la massima solidarietà alle famiglie delle vittime, esponenti di Governo compresi.
Eppure, dopo l'ennesimo tragico episodio, tutto tornerà come prima, come purtroppo ci dimostra l'attuale situazione Italiana sulla Sicurezza sul Lavoro.
Il fatto è che siamo giunti ormai ad un punto di non ritorno.
Occorre che le Istituzioni assumano su di se il compito di porre fini a questo triste fenomeno.
E' improcrastinabile una svolta culturale sul tema, ormai divenuto virale.
Non basta la cosiddetta patente a punti, prevista dall'attuale Governo, che dovrebbe entrare in vigore dal prossimo 1 Ottobre, o l'inasprimento di sanzioni monetarie che, per molti, di fatto è diventata una sorta di rischio preventivato, messa già in conto, a carico spesso dei grandi gruppi assicurativi privati, ( una sorta di partita di giro) .
Occorre fare di più, e subito.
Gli aspetti su cui intervenire sono molteplici :
innanzitutto stop ai subappalti selvaggi dei lavori, e ove autorizzati, si individui, quale responsabile delle misure di sicurezza, comunque l'Azienda appaltatrice, quale capofila dell'intera filiera dei lavoro;
si attuino rigidi controlli sulle modalità di utilizzo dei lavoratori, e sui loro adeguati equipaggiamenti giornalieri nelle quotidiane operazioni lavorative;
si determini, per Legge una catena di comando durante l'esecuzione di specifici lavori;
si raddoppi il numero di Ispettori del Lavoro, coordinati dall' Inail per rafforzare i controlli sui luoghi di lavoro, specie nel settore edile e quello dei servizi di rete ( elettrico- fognario- trasporti-forniture del gas, etc..), ove statisticamente si è dimostrato avvengono con più frequenza tali episodi mortali;
Si attui un programma Nazionale, che inverta l'approccio culturale odierno, di sottovalutazione, e, a volte, totale assenza, sulla sicurezza sul lavoro, attraverso l'obbligatorietà di corsi di formazione ed educazione alla formazione per i lavoratori e per i "capi squadra" delle Imprese;
Nel frattempo, si colga l'occasione della triste, odierna, ennesima tragedia, per maggiormente sensibilizzare l'opinione pubblica e le Istituzioni, proclamando, per domani, una giornata di lutto nazionale, con l'esposizione di bandiere a lutto, presso ogni Comune ed ogni Prefettura d'Italia.
Un modo certo che non risolve il problema, ma almeno, ci ponga tutti, a compiere una seria e definitiva riflessione, su una emergenza, che oggi rappresenta un quarto delle vittime degli incidenti stradali mortali, ma che nel nostro caso, possono e devono essere ampiamente prevenuti, perché una famiglia, non debba vivere nell'angosciante attesa, se il proprio caro, quella sera, tornerà a casa ad abbracciare i propri affetti più cari.
sebastiano arcoraci
commentatore- opinionista- scrittore
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