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Pace in Medio Oriente?

  • Writer: sebastianoarcoraci
    sebastianoarcoraci
  • Sep 30
  • 3 min read

Data storica quella di ieri, dopo l'incontro fra Trump e Netanyahu negli U.S.A.

Finalmente gli USA che si erano promotori degli Accordi di Abramo del 2020, insieme agli Emirati Arabi e Israele, assolvono al loro compito di garanti, dandone attuazione, con l'aggiunta di altre determinazioni, che riguardano, non solo la pace nella striscia di Gaza, ma anche dell'intera Area Medio Orientale.

Trump, forse, anche, in vista dell'agognato Premio Nobel per la Pace, si è indubbiamente speso molto ieri, per giungere al " Patto per la pace eterna", come lui stesso l'ha definito.

Da unico padrone di casa, ha bacchettato il Premier Israeliano, confutando l' idea di questo, di non volere favorire, nella striscia di Gaza, la nascita dello Stato della Palestina.

Due Popoli due Stati, d'altronde, è la posizione di sempre della nostra Europa, e, quindi non possiamo che essere felici, qualora questo avvenisse davvero.

Idea dunque che viene suggellata da Trump, ma che vede la sua realizzazione in tempi che ancora non sono ben definiti.

72 ore e lo scopriremo, questo il termine fissato ieri nell'incontro alla Casa Bianca.

Dunque Trump si associa ad Abramo, dando una svolta, forse decisiva, alla millenaria vicenda tormentata dell'area del Medio Oriente.

Per questo, con sguardo attento, guardiamo ora, a questa tappa della storia, con cauto ottimismo.

Cauto, perché pur avendo disegnato ieri, in parte, il futuro di quest'area strategica del Mondo, prevedendo, per il futuro, la nascita di un governo Tecnocratico, con membri civili, e alcuni esponenti di rilievo del mondo Politico, come l'ex Premier Britannico, Tony Blayr, senza alcuna presenza, diretta o indiretta, del gruppo terroristico di Hamas, né, a sorpresa, di esponenti dell'Autorità Palestinese ( ANP ), tale disegno contiene, al momento, una grossa incognita.

E' noto infatti, che storicamente, la pace, viene siglata, dai contendenti in conflitto, cosa che ieri non è avvenuta, registrando proprio l'assenza di una delle due parti, cioè Hamas, e, di chi, in parte, lo sostiene o lo rappresenta, ( l'Iran ).

Quel che ci si chiede insomma, ora, è se la Premiership, di quello che io definirei un nuovo Protettorato Americano, affidata allo stesso Trump, basterà per assicurare un futuro di pace in Palestina.

Stando alle parole rassicuranti dello stesso Presidente Americano, non solo quasi tutti i maggiori Paesi dell'Area concordano sul Piano di Pace, ma anche l'Iran, avrebbe manifestato, oralmente, la propria adesione ai 20 punti, previsti dai nuovi Accordi di Abramo- Trump, dunque tutto ciò, presto, potrebbe diventare realtà.

Realtà, che tutti auspichiamo naturalmente, anche se, occorrerà mettere nero su bianco, tutto questo.

Bisognerà convocare dunque un nuovo Vertice Mondiale, in cui tutti i Paesi coinvolti siglino formalmente "il Patto".

Vedremo.

Sarà vera gloria?

Lo scopriremo solo vivendo, come diceva, in una nota canzone, il mitico Lucio Battisti.

E' proprio "vivendo" che va sottolineato!

Occorre infatti garantire la vita, non solo agli ostaggi superstiti, ma anche a tutta la popolazione civile oggi a rischio, aprendo subito un corridoio umanitario, con una forza di interposizione di Pace, sotto l'egida dell'ONU, come in Libano, con contingenti Europei, ( Italia compresa).

Questo sarebbe, a mio avviso, già un primo passo, che potrebbe essere ben augurante, per capire se, ieri, davvero, è nata una nuova tappa della storia dell'Umanità.

Non resta che attendere che l'alba di Venerdì sia illuminata da un bel sole, piuttosto che dal buio delle bombe e della morte.



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