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Pippo Baudo non è morto!

  • Writer: sebastianoarcoraci
    sebastianoarcoraci
  • Aug 21
  • 4 min read

Ieri, 20 Agosto 2025, ho seguito, come moltissimi Italiani, la diretta Rai, dei funerali di Pippo Baudo, artista, e, noto conduttore televisivo, Siciliano di Militello in Val di Catania, paesino di 7.000 anime, inserito, dal 2024 nell'elenco dei Borghi più belli del Paese.

La Chiesa di Santa Maria delle Stelle, non è riuscita a contenere la gente, che, proveniente non solo dalla Sicilia, ha voluto, di persona, porgergli l'ultimo saluto, unendosi ai figli Tiziana e Alessandro, al Nipote Nicolas, e alla sua fedelissima collaboratrice Dina.

Molte le Autorità Nazionali, Regionali e Locali presenti, unitamente ai suoi amici di sempre, rappresentanti dello spettacolo Italiano, come Lorella Cuccarini, Gigi D'Alessio, Michele Guardì, Salvo La Rosa, Al Bano, ed altri ancora.

Il Vescovo di Caltagirone Calogero Pero, e, il Padre Spirituale di Baudo, Don Giuseppe Albanese, hanno avuto parole bellissime per la sua persona, le sue attività artistiche, per il suo essere cittadino esemplare e operoso, a beneficio della Comunità Nazionale e del suo borgo natio.

Ogni Uomo che muore si porta con sé i suoi ricordi più intimi, le sue esperienze di vita, fatta di sconfitte, a volte di successi, i suoi segreti più inconfessabili, le sue ultime emozioni.

Anche Baudo se li sarà portati con sé, senza clamore, da anti divo quale era.

Eppure, lasciando questa vita terrena, ognuno di noi, e, così anche Baudo, non si porta proprio tutto con sé.

Io credo, infatti, che, forse, nel lasciare questo mondo, si va via in maniera più felice, se si ha la consapevolezza, o, almeno la sensazione, di lasciare anche una sorta di testamento morale, magari insieme, ad alcuni segni tangibili del proprio passaggio terreno.

Così, per fortuna, molti ci hanno lasciato importanti scoperte scientifiche, canzoni memorabili, bellissimi testi autorali, poesie, racconti, dipinti, e altre significative loro opere, e testimonianze di rettitudine morale, a beneficio delle nuove generazioni, di coloro che verranno, dei cittadini del Mondo.

Ed è per questo, che, seguendo il pensiero Cristiano, come ripetuto dal Vescovo, forse non si muore davvero.

Forse, per chi crede, il trapasso segna una "nuova vita", quella spirituale, nel mondo immaginifico dell'aldilà.

Anche la vita di Baudo dunque, non è finita con il Padre Nostro collettivo, recitato, all'uscita della Chiesa, dai presenti, attorno alla bara di mogano, prima di essere accompagnato al cimitero di famiglia.

Forse, si è semplicemente addormentato, in attesa di rinascere, come speriamo, possano rinascere tutti i nostri cari che ci han lasciato.

Quel che è certo, è, che Baudo lascerà una ricca eredità, non solo quella patrimoniale, ma quella ancor più ricca, quella morale.

E' a quella che che tutti noi dovremmo attingere.

A quella, per esempio, dentro la quale sono contenuti almeno due messaggi di speranza e riscatto per la Sicilia, i Siciliani, e, per tutti gli Italiani.

Un primo messaggio, che ci dice, ad esempio, che anche un ragazzino del profondo Sud, animato da caparbietà e un certo talento, può farcela, che può rappresentare, come nel caso di Baudo, in campo artistico, un esempio di successo, di quello che ti cambia la vita.

Ti cambia, certamente, la vita in termini di agio e benessere, ma non solo.

Se si ha forti valori interiori, come nel caso di Baudo, ti agevola, visto il ruolo che ricopri, e la ribalta Nazionale ottenuta, nel rappresentare istanze e bisogni, che altri non potranno presentare.

Istanze e bisogni, in questo caso, delle genti di Sicilia, operose, oneste, e, di buona volontà, costretti, purtuttavia, dal contesto sociale infangato dal fenomeno mafioso, o dall'arretratezza economica, a non poter esprimere, con tutto il potenziale di cui dispongono.

Istanze e denunce che Baudo ha portato avanti, non dimenticandosi mai del suo Paesino, come nel secondo messaggio che ci ha voluto lasciare, usando parole di disprezzo, ad esempio, contro il fenomeno omertoso e mafioso, anche a costo della propria vita, o dei propri beni, come nel caso dell'attentato intimidatorio, subito nel 1991, dalla sua villa, a Santa Tecla, nel Catanese.

Un messaggio forte, di un Boss Catanese, che avrebbe voluto spezzare l'anelito di giustizia propugnato da Baudo, durante tutta la sua carriera Romana, ma che è miseramente fallito.

Baudo, infatti, ha continuato a rappresentare, con la sua testimonianza, quella speranza di giustizia, contrassegnando, così, tutta la sua vita, fino al suo ultimo viaggio, e, che rende orgogliosi, oggi, non solo i suoi compaesani Militellesi, e conterranei Isolani, ma l'intera nostra Nazione.

E allora, forse, davvero Pippo Baudo, e con lui, tutti i testimoni di giustizia sociale, che lo hanno preceduto, o che lo seguiranno, non è morto!

Egli Vive, nel pensiero e nell'azione, della gente, che compie, con onestà, il proprio dovere ogni giorno, dedicando la propria vita alla famiglia, e, alla crescita civile della propria Comunità, senza utilizzare scorciatoie, amicizie influenti, o mani sporche di sangue.

Se questo, accadrà, come io credo, anche domani, anche grazie ai molti Baudo, che continuano a lottare, con il proprio impegno civile, per un mondo più giusto, e senza guerre, allora bisogna dire :

Grazie a tutti coloro che aiuteranno ancora "gli assetati di giustizia".

Grazie Pippo, dal più profondo del nostro cuore!









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