E' da un po' di tempo che sono mosso da curiosità, sul perché vi siano, in Italia, aziende, che vendono ( non producono) divani e poltrone, martellando noi tutti, ogni giorno, più volte al giorno, su tutti i canali televisivi, radio e giornali, promuovano in modo esagerato, il loro marchio e, di conseguenza l'acquisto dei loro magnifici sistemi di seduta.
Pubblicità peraltro che costa a queste aziende un fottio di soldi, utilizzando come loro testimonial, gli attuali, più noti protagonisti dello show business, del calcio, attori, presentatori e cantanti.
Costi, che, da una stima recente, superano i 100 milioni di euro l'anno ( uno spot costa 300 mila euro per 30 secondi).
La curiosità si trasforma, poi, in stupore, perché mi sembra impossibile che tanti Italiani, abbiano bisogno, per le loro case, così tanti divani e poltrone.
Che se ne fanno di tutti questi sistemi di seduta?
Li cambiano ogni mese, perché non piace il colore?, o perché passato di moda?, o perché alle suocere non piace più, oppure ne comprano più di uno, o perché gli amanti li usano per arredare le stanze delle loro segrete alcove?
Oppure servono davvero alla pletora di politici assetati di potere, e, quindi di poltrone? :-)
Mi scervello da un po', su questo dilemma, ma davvero non riesco a darmi una plausibile e ragionevole risposta, aiutatemiiiiii !!
Peraltro mi urta sentire e vedere pubblicità palesemente ingannevoli secondo il vigente codice del consumo.
Infatti è del tutto evidente che qui la sbandierata artigianalità , vera eccellenza Italiana, non c'entri nulla, poiché si tratta certo di buoni prodotti, a costi anche limitati, e dunque non frutto dei nostri abili artigiani, poiché in tal caso costerebbero molto di più.
Oltretutto tappezzieri e falegnami, sono ormai in via di estinzione, vi sfido infatti a trovarne uno in Città.
Certo, i fautori degli spot, sono stati davvero geniali.
Quel grembiule "nature", che richiama davvero i nostri vecchi ebanisti, falegnami e tappezzieri, indossato su alcune facce bonarie simpatiche, fa davvero un bell'effetto.
Quel che continua però a non convincermi, è lo spot che, oltre a promettere sconti incredibili ( poco credibili), addirittura doppi, per affrettare e spingere i consumatori all'acquisto, annunciano che tutto quel ben di Dio, si può avere, ma "la promozione scade domenica".
Ora, a prescindere che una persona lo spot potrebbe vederlo proprio di domenica, e, magari, abita a Monforte San Giuliano, e difficilmente, potrà precipitarsi in tempo per l'acquisto, presso il loro negozio più vicino, distante 300 chilometri, quel che è davvero "ingannevole" è che nello spot non viene precisato quale domenica, in che giorno di calendario ( 1- 8- 15- 22- 29 del mese?).
Non solo, questo modo di operare "droga" il mercato e la libera concorrenza fra gli altri venditori di divani, che, forse, a questo punto, schiacciati da questi incombenti spot, con faraonici mezzi e risorse per la pubblicità, ci avranno rinunciato, creando dunque un danno non solo al mercato stesso ma anche ai consumatori.
Dunque poiché anche la credulità popolare ha un limite, mi domando perché, il Garante della Pubblicità, non faccia cessare immediatamente tale "inganno".
Forse lo ha già fatto, ma con tutta evidenza la semplice multa non è sufficiente, visto che la cosa continua ancora oggi.
Evidentemente della multa se ne fanno un baffo, così come alcune compagnie aeree, specie low cost, che, nonostante multe salatissime continuano a modificare e, persino annullare i voli dei viaggiatori, che inermi, a volte, vedono rovinate le proprie vacanze, ricevendone danni enormi, anche morali, e, che spesso, vista la farraginosità delle procedure per richiedere il rimborso, o il risarcimento del danno, rinunciano a chiederli.
Per questo cari consumatori bisogna stare attenti a non farsi ingannare, né accettare supinamente le soverchierie che alcune aziende impenitenti esercitano verso di noi.
Per questo, bisogna drizzare le antenne, e vigilare, segnalare sempre e tutelare i propri diritti. .
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