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Premierato cum Autonomie Forti

E' stato approvato nei giorni scorsi in Consiglio dei Ministri il Disegno di Legge Costituzionale per la Riforma dell'Art. 92 della Costituzione ( oltre che conseguentemente gli Artt. 59, 88 e 94) che in sostanza prevede l'elezione del Presidente del Consiglio direttamente dai cittadini a suffragio universale.

E' dai tempi di Bettino Craxi, e poi di D' Alema e Berlusconi, che si propone per l'Italia tale forte innovazione Istituzionale.

Quindi, ove le due Camere approvassero, in doppia seduta, ed a maggioranza qualificata, tale Disegno di Legge, alle prossime elezioni i cittadini potranno scegliere il loro " Sindaco d'Italia ", come ama chiamarlo Renzi.

Da quel momento il Presidente della Repubblica non potrà piu avere dubbi su chi affidare l'incarico di formare il Governo.

La proposta, presentata dal Ministro per le Riforme Istituzionali, M.E. Alberti Casellati, prevede anche una norma anti- ribaltone ( sfiducia costruttiva) al fine di garantire stabilità di legislatura, mentre sarà assicurato il 55% dei seggi alla Lista capeggiata dal Primo Ministro che risulterà eletto.

Infine è previsto il doppio turno con ballottaggio fra i primi due votati dagli elettori.

L'intento è di dare maggiori poteri al Premier a seguito del consenso popolare ricevuto sulla sua persona e maggiore stabilità al Governo che sarà formato.

Dunque, fermo restando che l'iter parlamentare della Riforma sarà lungo e con molti ostacoli, posti sul suo cammino, specie da parte dell'opposizione, l'idea appare certamente positiva e riformatrice.

Oltretutto questa proposta, che, da sempre, sembra appassionare l'opinione pubblica, avvicinerebbe il nostro Paese ad altre Democrazie Occidentali che da sempre attribuiscono al Primo Ministro forti Poteri di indirizzo e di Governo, come, ad esempio la Germania , la Francia ed il Regno Unito.

Personalmente sono favorevole alla proposta ma ad una precisa condizione, e cioè che la Riforma attribuisca altrettanti "forti poteri" al Sistema delle Autonomie Locali,

( Comuni, Province e Regioni ) al fine di evitare il rischio, che molti temono, di accentrare i poteri a Roma, svilendo il ruolo delle Istituzioni Locali.

Una proposta di modifica dunque dovrebbe necessariamente interessare anche l'Art. 117 della Costituzione che distribuisce i Poteri fra Stato e Regioni .

Ma ciò non sarà ancora sufficiente ad equilibrare i poteri Istituzionali.

Occorrerà a mio avviso procedere con la Riforma della Legge 142 del 1990 sugli Enti Locali, ovvero costituzionalizzare la Conferenza dei Sindaci e quella della Conferenza Stato - Regioni, al fine di consolidare il ruolo ed i compiti degli Enti Locali in ordine ai temi che investono le loro Comunità, specie quelli riferiti a Istruzione, Formazione, Sanità, Lavoro e Politiche Sociali.

Bisognerà dunque, "Costituzionalizzare" sia la Conferenza dei Sindaci che la Conferenza Stato- Regioni, inserendo nella Legge, che sarà approvata definitivamente dalle due Camere, un Articolato Normativo con disposizioni che facciano evidenziare i "contro- poteri" affidati alle Autonomie Locali, atte a bilanciare quelli del Governo Centrale.

Ciò terrebbe al riparo la nostra Costituzione da derive "centralistiche" del Governo, assicurando ampi spazi decisionali agli Enti Locali, preservando le loro prerogative Costituzionali. ( Art. 114- 115- 117- 118 Cost.) .

Tentativi striscianti di spostare al centro poteri decisionali riguardanti la vita dei cittadini sono già stati compiuti, ed altri sono in atto, sia nel settore Sanità ( a seguito del Covid), che in quello dell'Istruzione, della Formazione, e delle politiche Sociali, con l'intento di omogeneizzare e centralizzare misure e decisioni che difficilmente possono conformarsi alle diversità e peculiarità Regionali e Locali che caratterizzano il nostro Paese.

Ecco perchè è necessario poter modificare, lungo il percorso, il Disegno di Legge approvato in CDM cinque giorni fà dal Governo Meloni.

L'alternativa, ancora più pregnante, potrebbe essere rappresentata dall'attribuzione ad una sola Camera, il Senato , le questioni di ambito Regionalistico e delle Autonomie Locali, così come da più parti, anche di recente si era proposto, superando finalmente il Bicameralismo perfetto, fonte di sprechi, lungaggini burocratiche e tempi biblici per l'approvazione delle Leggi, anche ordinarie.

Auspico che qualche Movimento Politico, anche in maniera trasversale rispetto alle appartenenze politiche di ognuno, o un nutrito gruppo di Parlamentari, magari già Sindaci, come lo stesso Renzi , ex primo cittadino di Firenze, possa intestarsi dunque tale battaglia, che non solo esalterebbero il civismo italico, molto attivo, specie nelle realtà Locali, ma contribuirebbero a rendere più ampia la partecipazione democratica dei cittadini alle decisioni riguardanti i loro diritti civili , oltre a rappresentare una semplificazione istituzionale verso il basso, avvicinando sempre più la Politica ai Cittadini, nella piena attuazione del principio della sussidiarietà e la loro partecipazione attiva alle sorti del Paese.

8 novembre 2023

Sebastiano Arcoraci



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