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Premierato sì ma a 4 condizioni

Ieri il Senato ha approvato in prima lettura la Legge di Riforma Costituzionale sui poteri del Premier, su proposta della Ministra Casellati.

Premesso che secondo la Costituzione, perché la Riferma sia approvata definitivamente, occorrerà una doppia lettura ( a istanza di tre mesi l'una dall'altra) e, che, nella seconda votazione, è necessaria la maggioranza dei due terzi dei componenti delle rispettive Camere, ritengo che tale innovazione nel Sistema Politico Italiano, debba possedere alcuni precisi requisiti, onde evitare un'accentramento dei Poteri in un unico Organo Istituzionale, e di conseguenza in un unico Soggetto

( Leader) Politico.

A dire il vero, questa questione non è nuova per l'Italia, che infatti ci prova da anni a fare una Riforma Costituzionale in senso Presidenziale, a partire dalla Bicamerale presieduta da Dalema e poi dalla proposta di Silvio Berlusconi, ma non se ne è mai venuti a capo.

La storia di questi anni ci insegna dunque che il percorso, già accidentato di suo, potrebbe non avere un esito finale positivo neppure questa volta.

Seppure, a differenza delle altre volte, in questa occasione, a parte l'opposizione annunciata del PD, e presumo di tutta l'estrema sinistra, e dei 5 Stelle, vi è, una possibile maggioranza numerica e Politica, atteso che al momento, sia Italia Viva di Renzi, che l'area centrista dello schieramento Politico non si è pronunciata contro.

Personalmente, dopo quasi 80 anni dalla promulgazione della nostra Costituzione Repubblicana, sono favorevole all'introduzione di elementi di dinamismo nella funzionalità degli Organi Istituzionali del nostro Paese, sulle orme delle principali democrazie Occidentali, U.S.A., Germania, Inghilterra e Francia.

Però ritengo che per approvare una Riforma così importante ed incisiva nel nostro Ordinamento occorrono delle garanzie e delle pre- condizioni:

  1. I Poteri del Presidente della Repubblica devono rimanere immutati, in ossequio alle attuali disposizioni Costituzionali;

  2. l'Architettura Costituzionale deve mantenere l'assetto di una Repubblica Parlamentare, riservando al Parlamento i Poteri relativi alle materie riferite a Spada, Bilancia e Moneta ( Difesa- Giustizia-Bilancio);

  3. La conseguente Legge Elettorale dovrà garantire la rappresentanza ad ogni Forza Politica, ( sistema proporzionale), assicurando all'elettore la potestà di esprimere almeno una preferenza, in un sistema a doppio turno con ballottaggio fra le prime 2 liste o Coalizioni) che abbiano ottenuto più seggi al primo turno, garantendo la stabilità di Governo, (ove i vincenti non raggiungessero il 50 più 1 dei seggi), con un premio di maggioranza, su base Nazionale, alle Liste o Coalizione capeggiate dal loro Premier, indicato già nella scheda;

  4. Prevedere contemporaneamente dei contrappesi al potere centralistico del Premier e del Governo, attraverso l'attuazione della Riforma in senso Federalista, attribuendo più poteri alle Regioni , e piena Autonomia, anche in campo fiscale, come ad esempio in Germania con i Lander.

Se questo sarà lo scenario futuro, io credo, che si potrà affermare, che senza tradire i principi dei nostri Padri Costituenti, l'Italia si è davvero rinnovata e potrà essere legittimamente annoverata fra le democrazie Occidentali più moderne e liberali.

sebastiano arcoraci - commentatore- opinionista-




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