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  • Writer's pictureSebastiano Arcoraci

ILLECITI CIVILI IMPUNITI; DANNO DA SONDAGGIO, CHI PAGA?




In Italia, in cui si è spesso in campagna elettorale, alcuni comportamenti illeciti, seppur reiterati, sono del tutto impuniti .

Eppure il danno arrecato a dei soggetti, o gruppi di persone, o all'intera collettività, sono enormi.

Prendiamo le Società che realizzano sondaggi , e conseguentemente i giornali e le televisioni, che li riproducono, aumentandone il danno.

E' storia nota quella degli errori da queste commessi , allorquando clamorosamente, , ad esempio alle Politiche del 2013, fallirono le previsioni di voto, dato che la reale situazione emersa dalle urne, ribaltò completamente la loro previsione.

Eppure anche in quel caso nessuno pagò in termini di risarcimento morale o patrimoniale. Perchè?

Semplicemente perchè non è previsto dal ns ordinamento come reato.

Non vi è dunque al momento nessuna disposizione né civilistica, che sanzioni tali comportamenti, a volte sconsiderati ed al limite del consentito.

Eppure il danno prodotto è spesso è di notevole entità.

L'ultimo episodio clamoroso è stato perpetrato in quel di Trieste.

Ebbene in quella recente occasione , ogni sondaggio, dava per vincitore già al primo turno, a Sindaco Di Piazza, molto apprezzato , persona con una certa notorietà, anche di livello Nazionale.

Naturalmente Di Piazza non vinse al primo turno, , ma non solo, tutte le altre liste , in particolare una, “ Patto per la Città” era data all'1%, ma clamorosamente essa raggiunse l' 8,6%, risultato di notevole rilievo, specie appunto in vista del ballottaggio fra i due maggiori contendenti.

E' facile intuire che il danno ormai era stato compiuto e , è facile desumere, che ove quella Lista e quel Candidato non fosse stata data all'1% avrebbe certamente preso ancor più consensi, ancor più di quelli poi realmente presi.

Immaginate infatti quanti altri elettori, se non fossero stati influenzati da quei sondaggi farlocchi e dai giornali e tv che li riproducevano puntualmente, avrebbero votato liberamente quella lista e quel candidato.

Avete infatti mai visto qualcuno puntare sul cavallo dato per perdente?

Certo alcuni lo fanno, magari all'ippodromo o fra gli scommettitori anglosassoni, ma di solito sono scommettitori incalliti, che lo fanno a fini speculativi, nella speranza di vincere la quota altissima, che in quei casi viene stabilita, proprio per la bassissima probabilità che avvenga la vittoria.

In tema elettorale però non ci sono quote speculative e i Candidati per i quali si prevede un bassissimo risultato, qualora avessero invece un bel piazzamento, vincerebbero qualche consigliere eletto in più, a volte anche parecchi, come nel caso della Lista Patto per Trieste.

E ancora, se quella lista non avesse ricevuto il danno di quei sondaggi farlocchi, e avesse preso magri il doppio, magari il 16% e fosse andata essa stessa al ballottaggio, le cose quanto avrebbero potuto cambiare?

Allora cari elettori, cari cittadini, il punto vero su cui vorrei farVi riflettere, non è tanto su percentuali in più o in meno, il punto vero è che in questi casi si viola la democrazia, si violano le regole della leale competizione elettorale, si ledono interessi protetti dalla Costituzione, come quello della libertà di voto.

Quel che mi domando è allora , se a fronte di tale potenziale lesione del diritto, come sta avvenendo ad esempio a Padova, Città che insieme a molte altre in Italia, andrà al voto il 12 Giugno, è garantito davvero il diritto ad un voto “libero”, e se a ciò si può ovviare in qualche modo.

Nei giorni scorsi, infatti, il 25 Maggio, a soli 15 gg dal voto dunque, su tutti i quotidiani, sui social e su tutte le TV locali, sono apparsi due sondaggi, rispettivamente di importanti Società di sondaggio Italiane.

Ebbene anche in questa occasione, quasi tutte le liste” cosiddette piccole” sono state date a percentuali di consenso irrisorie, qualcuna all'1,% e qualche altra allo 0,6, ed addirittura alcune di queste , allo 0,03%.

E' del tutto evidente però che tali conti non tornano , e che lor signori, (le Società di Sondaggio), di conseguenza, andrebbero sonoramente bocciati e anche sanzionati.

Infatti la matematica non è una opinione ed i conti son presto fatti : Prendiamo una Lista che ha pure un suo Candidato Sindaco, fuori dai grossi schieramenti, quelli partitici per intenderci, che ha , come le altre liste, 32 Candidati che corrono, più il Candidato a Sindaco che naturalmente è un valore aggiunto della lista .

Mettiamo che ogni candidato , di media, abbia almeno 30 voti, ( ci saranno candidati che ne prenderanno anche mille) , e moltiplichiamo 30 per 32.

Il risultato sarà dunque di 960 voti .

Se a questo aggiungiamo almeno 1000 voti del Candidato o Candidata a Sindaco si avrà la somma totale di 1.960 voti .

Se questo viene parametrato a circa 100.000 elettori che si recheranno presumibilmente al voto, ( circa il 65% - Padova è una Città che tradizionalmente si reca molto al voto ed ha circa 200.000 residenti e circa 160.000 aventi diritto ) , è evidente che con millenovecentosessanta voti si otterrebbe circa il 2 % dei consensi e non lo 0,6 , o addirittura lo 0,03, che secondo questi astuti sondaggisti, equivarrebbe a 36 voti totali di lista, sottolineo TRENTASEI .

Trentasei rispetto a 1960 , che è calcolato davvero al minimo, poiché basterebbe che la media dei 32 candidati di Lista fosse di 60 voti a testa si arriverebbe a 2.920 voti, quasi il 3%), senza contare che ci possono essere alcuni singoli candidati della lista che magari ottengono 500 preferenze per giungere facilmente ad almeno il 5%.

Ed allora è facile dedurre che , o questi bonari imbonitori, a scuola, in matematica avevano 2, oppure tentano, quasi sempre, pensando di azzeccarci, di calamitare il voto su due poli , quelli formati dalle grosse coalizioni di partiti, rischiando così di “drogare” il voto cannando clamorosamente il risultato reale del voto.

Ora se le cose stanno così, ma è solo la mia ipotesi di lettura , naturalmente, i danni prodotti da tali artifici sono parecchi.

In primis per i cittadini, che naturalmente, semplificando e schematizzando, si determinano alla fine di una impetuosa campagna elettorale , a volte disordinata e confusa, a scegliere solo per i due Sindaci maggiormente accreditati e per le loro liste indotti al voto da un battage pubblicitario, che si regge spesso su tali sondaggi del tutto generici, e poi in danno anche agli altri Candidati a Sindaco ( Padova ne ha 9) e alle loro liste, a fronte di un grossissimo lavoro organizzativo, di profusione di buone idee, di sacrifici personali dei loro candidati e simpatizzanti, che, a causa di questi sondaggi , spesso errati, saranno deprivati di molti potenziali consensi , che pure avrebbero potuto raccogliere , se non vi fosse stato appunto il lavoro manipolatorio di queste simulazioni di voto.

E allora, è giunto il tempo di fermare questi sondaggi almeno due mesi prima delle indizioni delle elezioni.

E' bene che ogni singolo cittadino non resti in alcun modo influenzato da tali

“ intenzioni di voto simulate”, spesso poi, nella realtà , rivelatisi completamente sballati.

Così come i Media dovrebbero astenersi a loro volta dal riprodurre o commissionare direttamente tali analoghe iniziative.

Peraltro, se vi fate caso, anche i ns quotidiani locali, ed a volte i Media, sullo spazio dedicato al voto, con alcune debite eccezioni, danno risalto, per l'80% , ai due candidati Sindaco e schieramenti più accreditati, penalizzando fortemente gli altri , nonostante le segnalazioni, anche pubbliche di tali violazioni ( in questo caso della Legge sulla Par Condicio) che spesso rimangono inascoltate.

Da ultimo si pensi a La Sette, che non più tardi di una settimana fa, per bocca di Mentana, ha illustrato un analogo sondaggio, da cui si desumerebbe che sugli ultimi 2 dei 5 Referendum sulla Giustizia, i cittadini non avrebbero espresso il 50% del loro gradimento , e che dunque, ammesso che si rechi alle urne più del 50% degli elettori, per questi ultimi due non si raggiungerebbe il quorum necessario.

Peccato che né i quotidiani , ne le Tv , a parte rare eccezioni, dedichino, il tempo necessario alla promozione della conoscenza dei quesiti posti agli elettori, e che incredibilmente, ancora una volta gli Italiani sono all'oscuro di quella che potrebbe divenire una “grande Riforma della Giustizia”, in modo diretto ed attraverso la democrazia partecipata.

Ed allora su che basi hanno realizzato tali sondaggi? E su che Campione ? E su quanti elettori? , e soprattutto gli intervistati erano informati sulla questione ?

La risposta è naturalmente no.

Quindi, come si può intuire, da queste mie semplici riflessioni, la situazione sta degenerando ed è il caso di porvi rimedio, subito, poiché è in gioco la partecipazione autenticamente democratica alle scelte del Paese.

A proposito qualora quelle liste stimate da cotanto soloni anziché conseguire lo

0.03 % conseguissero 8- 10 volte di più di questo striminzito risultato, come successo da ultimo a Trieste, de jure condendo, si può ipotizzare una bella sanzione? Magari di 100.000. euro, da destinare naturalmente in beneficenza?, e a seguito di ciò predisporre una normativa finalizzata ad evitare tali nefandezze, e tutelare i diritti dei cittadini elettori?

E' meglio non sperarci troppo , quel che spero però è che gli elettori facciano giustizia, e si rivelino meno trinariciuti di quel che tal signori pensano.

Padova 29 Maggio 2022.



Sebastiano Arcoraci

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