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Quando la Sinistra la fa la Destra!

Nelle settimane scorse è stata approvata la manovra di Bilancio del nuovo Governo Meloni con la Legge Finanziaria per il 2023.

Molte misure ( 70%) hanno necessariamente confermato decisioni del precedente Governo Draghi, in materia di contenimento degli aumenti abnormi sulle bollette di luce e gas, mentre con il rimanente 30% delle risorse a disposizione, sono state previste svariate iniziative, fra cui quella di diminuire l'Iva su alcuni prodotti, agevolazioni per assunzione di donne under 36 , proroga di agevolazioni per acquisto prima casa per i giovani, estensione della flat tax fino a 85.000.= euro, ( autonomi e partite Iva) , quota 103 per le pensioni ed indicizzazione delle pensioni al 120% ( anche se scaglionati per fasce di importi pensionistici).

Inoltre, dal 1 Agosto prossimo, cambia la modalità della percezione del Reddito di Cittadinanza, per circa 600 mila persone, abili al lavoro, che perderanno l'assegno qualora non accettino una offerta di lavoro ( anche non congrua).

Ma la parte più importante, a mio avviso, è quella che ha riguardato le politiche del lavoro.

Ebbene, a differenza di mille dichiarazioni di principio degli anni scorsi di molte forze politiche, soprattutto del Pd , Movimento Cinque Stelle e Triplice Sindacale, questo Governo, orientato a Destra, ha finalmente abbattuto di tre punti il cuneo fiscale, ( per redditi fino a 35.000.= euro) mettendo in tasca dei lavoratori una piccola somma.

Certo insufficiente, atteso che servirebbero almeno altri 5 punti per immettere risorse più importanti ( 150 euro al mese in più).

Certo si poteva destinare risorse anche sul fronte delle Aziende, abbassando anche per loro il costo del lavoro, ma è un primo passo .

E' significativo, e forse rivoluzionario, che politiche di riforma del lavoro siano realizzate dalla destra anzichè dalla Sinistra, come ci si sarebbe aspettato.

Eppure tempo ne ha avuto la sinistra, specie il PD che è stato per 15 anni, ininterrottamente al Governo.

Cambia dunque il paradigma sociale, e forse non è un caso se appunto gli elettori, specie i lavoratori, premiano di più forze politiche moderate anzichè una sinistra borghese ed ormai radicata solo nei centri storici delle nostre Città, lontane dal mondo del lavoro e dagli aneliti di cambiamento.

Tant'è che vanno registrate positivamente altre misure in campo lavorativo come la re- introduzione dei Voucher, molto richiesti dal mondo dell'Agricoltura, ed in parte dal turismo, e la detassazione dei premi di produttività.

Ove si procedesse, poi, in queste settimane, ad allargare la possibilità di Contratti a Termine, fino a due anni, e "senza causale", si potrebbe aprire un circolo virtuoso che potrebbe portare benefici in termini occupazionali finora inimmaginabili.

Certo la strada per la piena occupazione sarà ancora lunga e tortuosa.

Occorrerà procedere ad assicurare maggiore stabilità al lavoro e maggiori garanzie ai lavoratori, precari e spesso sottopagati, ma il fatto di aver acceso un faro sul lavoro potrebbe essere un segno di novità che finora, i portabandiera della demagogia e del populismo e ideologia hanno colpevolmente disatteso.

Bisognerà ora incalzare il Governo e marcarlo stretto perchè il Lavoro è l'unico strumento che potrà riportare l'Italia nel novero delle più importanti nazioni Europee, oltre che applicazione del principio Costituzionale che ne tuteli la dignità della persona e la sua piena realizzazione .

Pd 14 Gennaio 2023


Sebastiano Arcoraci



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