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W i Maturandi! Sorridete, poi comincia l'avventura della vita vera.

  • Writer: sebastianoarcoraci
    sebastianoarcoraci
  • 4 days ago
  • 4 min read

Ieri è suonata l'ultima campanella a scuola.

Inni, riti scaramantici, gavettoni, musica, feste in piscina, corse sulla spiaggia, sono stati i momenti più belli di ieri, in ogni scuola di ordine e grado.

Ma vi sono alcuni, quelli delle classi quinte, che ora attendono con trepidazione il 18 Giugno prossimo, data di inizio degli scritti dell'esame di maturità.

Sono ben 500 mila i maturandi in Italia, 34.300 nel Veneto, 5 mila a Padova, mentre 46.300 saranno i Siciliani chiamati all'appello della maturità, di cui seimila Messinesi.

Cito questi numeri perché riguardano i miei ricordi più cari e i luoghi da me amati, il Veneto e la Sicilia, tanto distanti, eppure, per molti versi, tanto vicini, almeno nel mio cuore.

Penso a quanti, in questo momento, in entrambi i luoghi, siano ansiosi, e, nello stesso tempo speranzosi.

La speranza, e la paura insieme.

Quella che il diploma gli apra le porte del proprio futuro, e, nello stesso tempo, la paura dell'incerto, di quel che verrà, di come avverrà, e, dove avverrà.

Eppure, secondo me, sono i momenti più belli della vita, quelli che ricorderemo per sempre.

Cari giovani fratelli, sorridete, perché comunque andrà, ( sono certo che andrà bene), avrete vissuto una vera sfida, la prima di quelle, che che da ora in poi, vi attenderanno. 

Ricordo, come fosse ieri, quei giorni di trepidante attesa.

Eravamo stati tutti ammessi, naturalmente, ma c'era chi partiva in salita e chi aveva solo il dubbio del voto finale, 36 o 60 ( allora era in sessantesimi).

Io pensai di organizzare un gruppetto di studio, fuori Città, in un luogo ameno e tranquillo, per preparare l'esame in tutta tranquillità, e per concentrarsi al massimo.

Così, in una abitazione di campagna, di proprietà di uno dei compagni di classe, ci ritrovammo attorno ad un grande tavolo, un frigo, un divano, 5 sedie e una radiolina.

La musica, quella non doveva mancare.

Nelle pause ( frequenti ) ascoltavamo una radio libera locale, ed una volta si vinse anche un quiz, ottenendo in premio, delle magliette col logo della radio, che poi , finito l'esame, abbiamo sfoggiato in spiaggia, con orgoglio infinito.

I nostri genitori ci venivano a riprendere la sera, dopo che tornavano dal lavoro.

Noi, stanchi ma felici di aver vissuto quel giorno tra i compagni, fra studio, sberleffi, celie e aneddoti, infatti, tornavamo a casa per cena, quando mamma aveva finito di cucinare per noi i piatti più prelibati.

D'altronde in quei giorni, con la scusa della maturità potevamo chiedere la qualsiasi, e, le mamme, naturalmente ci accontentavano, sempre!

Pasta col sugo dei totani, sarde a beccafico, melanzanine ripiene, peperonata, supply, falsomagro, polpette, pasta 'incaciata, ed altre leccornie, allietarono quei nostri giorni.

Si studiava sodo, e si ripeteva tutti insieme, ogni giorno, le materie d'esame.

C'era chi fungeva da commissario d'esame, e, chi, a turno, da esaminato.

Quanti strafalcioni, quante lacune, quanti vuoti di memoria ( ma io prendevo memosirina e uova sbattute, col marsala), quanta fifa, quante ansie e incertezze.

Eppure, alla fine di quei giorni, che ora ricordo con dolcezza, tutti ce l'abbiamo fatta, alcuni anche molto bene, rendendo orgogliosi i nostri genitori, e, naturalmente, noi stessi, per aver vinto quella terribile sfida, terribile, ma anche gioiosa.

E quel che più conta, e, pochi potevano presagirlo allora, ce l'abbiamo fatta anche dopo, anche nella cosiddetta "vita reale".

Tutti sarebbero diventati, qualche anno dopo, anche vincenti:

professori universitari, medici, lattonieri, impiegati, ingegneri, imprenditori, docenti, architetti, pubblici funzionari, sindacalisti, molti dei quali impegnati, anche oggi, anche in attività di volontariato, ma soprattutto tutti "uomini veri", capaci di costruirsi una bella famiglia e coltivare molti interessi.

Per questo, cari giovani, cara generazione Z, è ora di far venire fuori il carattere e la forza che c'è certamente in ognuno di voi.

Studiate in gruppo ( è la cosa migliore e più bella), o da soli, ma studiate, e fatevi aiutare dai vostri papà e mamma, e, soprattutto dai vostri professori, chiedendogli consigli e suggerimenti ( loro sono stati studenti e giovani come voi),

Un giorno vi accorgerete che tutto questo non sarà stato tempo perso, che questo vi gioverà nella vita,

Le sfide che vi attendono, sono assai perigliose, specie in tempi in cui vi sono poche certezze sociali, specie nel mondo del lavoro, ma voi avete tutti gli strumenti per farcela, forse più di noi, vecchi giovani di un tempo.

Il Paese intero, il Veneto, la Sicilia, due fra le più belle Regioni d'Italia, attendono il vostro intelligente e creativo contributo.

L'Italia ha bisogno delle vostre competenze, ha bisogno di una nuova classe dirigente, dimostrate a tutti, che ne siete all'altezza, che lo meritate, rivendicatelo con forza, e, siate protagonisti del cambiamento.

Edoardo De Filippo, diceva che gli esami non finiscono mai, ma intanto, affrontate con spirito positivo, il prossimo 18 Giugno, il primo di questi, con determinazione e fiducia.

Sono sicuro, che questo, sarà solo il primo di tanti che supererete con scioltezza.

Custodite questi momenti nel vostro cuore, e, nella vostra memoria, perché un giorno, li ricorderete, e racconterete, alle prossime generazioni, e , ai vostri nipotini, e forse vi scenderà una lacrima, ma, mi raccomando, non fatevene accorgere.

I "grandi" non piangono mai!... forse!

8 Giugno 2025

#sebastianoarcoraci#nonsolomaturità#



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