Zone Rosse o Zone Franche
- sebastianoarcoraci
- May 17
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In questi giorni, anche a Padova, infuria il dibattito sulla decisone del COPS, presieduto dal Prefetto, di istituire le cosiddette Zone Rosse, in alcune aree a rischio, di alto tasso criminalità della Città.
Personalmente ritengo siano stati provvedimenti più che opportuni in zone che sono ormai certificate da anni come aree a rischio.
Il fine è certamente quello di difendere i cittadini perbene, che rispettano le regole di convivenza civile, compreso molti cittadini extracomunitari, che ormai, totalmente integrati, vivono il disagio di assistere, quotidianamente, ad episodi di spaccio, furti, scippi, ed attività illegali di ogni tipo, compresi molteplici episodi di molestie verso le donne, e atti di violenza fra bande, solitamente formate da cittadini non Comunitari, che si contendono il territorio di spaccio.
Semmai gli interventi, a mio parere, risultano tardivi, seppure utili, anche oggi, alla bisogna.
Si è dovuto attendere, infatti, il Decreto dell'attuale Ministro degli Interni, che, finalmente, allertando le Prefetture e Questure delle Città Metropolitane in Particolare, e di quelle, che, pur piccole, si trovano a fronteggiare, da tempo, tali tristi fenomeni, come Padova, che soffre. anche, del neo nato fenomeno delle baby-gang, che tanto terrore e sangue sta provocando fra i giovani.
Si resta pertanto sbalorditi di fronte ad una vera e propria canea, scatenata da questa insipiente Sinistra, che, evidentemente, al rispetto delle regole, preferisce una sorta di anarchia civile, attaccando persino il lavoro prezioso ed ammirevole delle Forze dell'Ordine, agli ordini del Prefetto e Questore.
Così come ci si meraviglia, da cittadini perbene e rispettosi delle regole, soprattutto delle dichiarazioni del Sindaco Giordani, che evidentemente, solo ora, getta la maschera.
Un Sindaco ormai sfiduciato, persino dalla sua gente, che con tutta evidenza, non lo segue più da tempo, e, che attende solo l'ora delle urne per "sfrattarlo", da Palazzo Moroni.
Un Sindaco che ha ingannato i suoi elettori, fingendosi, per tutto questo tempo, moderato ed avulso dal gioco dei Partiti, mentre in realtà è agli ordini del P.D. e della estrema Sinistra cittadina, tanto da condividere la loro tesi, che, nega il bisogno di istituire le cosiddette zone rosse in alcune aree.
Personalmente, preferisco tali, circoscritte, aree di presidio di legalità, piuttosto che le zone franche per vagabondi, criminali e spacciatori.
Perché il pericolo vero, ove non si fosse intervenuto, era che Padova rischiasse di diventare, non dico come alcune aree di Napoli e Palermo, con zone, rispettivamente, come Scampia, Barra, Chiaiano, per la prima, e Zen e Brancaccio per il Capoluogo Siciliano, ma quasi certamente, come alcune zone di Città del Nord, quali Torino e Milano, come le Vallette e Porta Palazzo nella prima, e, Quarto Oggiaro, San Siro e Via Padova a Milano.
Infine, sulla polemica strumentale del Sindaco & Co, che così le abitazioni delle aree rosse, si deprezzano, forse il Sindaco, che evidentemente gira poco per i quartieri, non sa, o fa finta di non sapere, che il disvalore delle abitazioni in tali aree, avviene da almeno 10 anni, basta chiedere alle Agenzie Immobiliari della zona, non certo per la decisione odierna di istituire la "zona rossa", che anzi potrà far finalmente, tornata all'ordinarietà, vedere nuovamente migliorato il valore dei suoi immobili., ma per il degrado costante, prodotto in questo lungo lasso di tempo, in cui, molti benpensanti e salottieri, per motivi ideologici, si son voltati dall'altra parte.
Né tantomeno saranno penalizzate le attività commerciali, che, anzi, finalmente, potranno svilupparsi a pieno regime, cos'ì come fra l'altro affermato, in questi giorni, dal Presidente di Ascom, Patrizio Bertin.
Un plauso dunque al Prefetto e alle forze dell'Ordine cui va il sostegno della stragrande maggioranza dei cittadini Padovani, stanchi del lassismo di questa Giunta e della sua inconcludenza, su un tema vitale per la Città specie per una Padova che si vanta di essere "Urbs Picta".
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