Caro affitti. Situazione allarmante.
- sebastianoarcoraci
- Jun 3
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Updated: Jun 4
E' nota e conclamata, anche da parte dell'Amministrazione Comunale di Padova, per ammissione, dello stesso Assessore alla casa Francesca Benciolini, durante la riunione dell'apposito tavolo, da Lei promosso, la crisi del sistema abitativo a Padova, ove, incredibilmente, si contano, in ogni caso, ben 16.000 alloggi sfitti.
Nel mentre si attendono risultati positivi, (finora non pervenuti), dalla decisione di trasferire, la competenza sugli immobili di proprietà del Comune, dall'Ater ad APS Holding, totalmente partecipata dall'Amministrazione, ( assunzione di nuovi dipendenti qualificati, esperti del settore, presa in carico diretta etc.., ), al momento, però, non appare all'orizzonte una soluzione idonea a risolvere il problema, aggravato, ancor più, dal triste fenomeno delle "locazioni brevi", che ha contribuito a far lievitare enormemente il costo degli affitti per famiglie e studenti Universitari non residenti.
La situazione reale, infatti, vede, oggi, le famiglie e gli studenti, costretti ad emigrare dalla nostra Città, verso i comuni della cintura, con evidente perdita di residenti a Padova, con conseguente depauperazione del proprio tessuto sociale ed economico.
Peraltro non credo che la soluzione, specie per gli studenti fuori sede, possa essere rappresentata dai neo - erigendi Studentati, ( 4 ), da parte di Multinazionali, Fondazioni e Imprese di natura privatistica, che punteranno alla massima redditività d'investimento, praticando affitti onerosi, spesso insostenibili per i giovani e loro famiglie.
Tantomeno risulta satisfattivo, a mio parere, il pur interessante esperimento, di parte pubblica, peraltro, ad oggi, molto limitato ( solo 7 casi) del co- housing, fra anziani e giovani studenti, in collaborazione fra Comune ed E.S.U..
Mentre, per quanto riguarda l'intervento dell'Università, risulta tardivo, e limitato nel numero ( solo 2 ), oltre che mal coordinato con la stessa Amministrazione Comunale.
E' dunque evidente, che su tale tema occorrerebbe fare di più, e, presto.
Per questo il Comune dovrebbe promuovere alcune iniziative, con l'obiettivo di rimettere sul mercato degli affitti una buona parte dei sedicimila abitazioni sfitte, fra cui :
una fiscalità di vantaggio, ( 10% ), verso gli stessi proprietari di immobili sfitti,
attuare, almeno per alcuni anni, l'esenzione dell' Imu, a loro carico, per le seconde case,
costituire un fondo di garanzia per i privati, per eventuali morosità dell'inquilinato.
Infine si potrebbero prevedere contributi a fondo perduto per gli stessi proprietari, che si impegnino ad affittare, a canone equo le loro case, attualmente sfitte, soprattutto a giovani coppie e Studenti Universitari fuori sede.
L'auspicio, è, dunque, che l'Amministrazione non rimanga sorda al grido di allarme. che ormai giunge quotidianamente da molti cittadini, e che proceda attivamente nella direzione sopra indicata, pena l'ulteriore perdita di posizioni, nelle apposite classifiche "del benessere e qualità della vita delle Città Italiane, come una indagine di alcuni giorni fa del Sole 24 ore, ha evidenziato, per il 2024, ove la nostra prestigiosa Università perde ben 3 posizioni, mentre la Città , ne perde ben 9, collocandosi solo al 42° posto fra le Province d'Italia.
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