Finalmente la Corte Penale Internazionale dell'Aja ha avviato il procedimento di messa in accusa per quanto sta accadendo nel conflitto Arabo- Israeliano, anche su denuncia di alcuni Stati.
E così, proprio ieri, il Procuratore Capo della Corte penale, Karim Khan, valente magistrato e studioso del diritto umanitario, ha chiesto alla Camera Preliminare del Tribunale , 5 mandati di arresto, rispettivamente per il Capo di Stato Israeliano Benjamin Netanyahu, e il suo Ministro, Yoav Gallant, e i 3 leader riconosciuti del gruppo di Hamas, Yahya Sinwar, Mohamed Al-Masri e Ismail Haniyef.
Precedenti illustri come Gheddafi , il Serbo Milosevic e lo stesso Capo della Russia, Putin, fanno intravedere spiragli positivi per l'affermazione dello Stato di Diritto Internazionale e la condanna di reati gravi contro l'Umanità.
La Corte Penale Internazionale è un Organismo Indipendente, a livello Internazionale, riconosciuto da moltissimi Stati, ben 124 ( ad eccezione di Russia, USA, Cina e Israele, anche se Russia e Stati Uniti sono membri del Consiglio di Sicurezza dell'ONU).
Se il Tribunale accoglierà tali richieste, da quel momento i 5 esponenti sotto accusa potranno essere arrestati, in qualsiasi luogo.
Questo risolverà i conflitti esistenti in Ucraina e a Gaza?
Certamente no, ma, a mio parere, potrà servire, sin da oggi, specie in Medio- Oriente, a deflagrare l'attuale situazione di guerra, e, a dissuadere, specie Netanyahu, a continuare quel che, a tutti ormai, appare come il tentativo di sterminare il nemico sul piano militare, e con esso, purtroppo anche molta popolazione civile.
Premesso che le due richieste di arresto hanno due motivazioni ben diverse, e amio avviso, anche ben motivate ( Netanyhau, in particolare avrebbe affamato il popolo Palestinese, mentre Hamas è accusata di stupri di massa e crimini umanitari contro le donne e bambini), e fermo restando, che chi scrive ha già ritenuto colpevole di quanto accaduto il 7 ottobre per mano dei terroristi di Hamas, proprio i guerriglieri di Hamas e gli Houty suoi fiancheggiatori ( finanziati, pare dal regime dittatoriale Iraniano), non ritiene, trascorsi ormai 7 mesi dall'eccidio di 1200 Israeliani, e la presa di 240 ostaggi , nel vile attacco terrorista di Hamas, che si possa ancora approvare il comportamento del Governo Israeliano.
Israele peraltro era stata già ammonita dall'Onu, dal cessare gli attacchi, proprio per evitare molte morti civili.
Ma anche Biden, il grande alleato e protettore di Israele ha più volte chiesto a Netanyhau, di cessare il fuoco e intavolare una vera trattativa di pace.
Eppure, il Capo di uno Stato, democraticamente eletto, ben solido economicamente, tecnologicamente avanzato e militarmente forte, continua a non ascoltare e a non rispettare quanto gli è stato chiesto a livello Internazionale, specie dall'ONU.
Questo, proprio ad una Repubblica democratica, dal Consesso Internazionale, non è consentito.
Personalmente ritengo, che anche per reagire a simili efferati attacchi terroristici, la reazione contraria possa essere ferma, consistente e doverosa, ma che tale reazione non possa durare tanto, non possa durare troppo, non debba smodare in vendetta e tentativo di stermino del nemico.
Regole di guerra, e regole del Diritto Internazionale Umanitario lo impongono, ormai da tempo, su consenso unanime di tutti i Paesi e le Democrazie Mondiali.
Dunque bene sta operando la Corte Penale Internazionale .
Ora sta alle Nazioni, forti di questo nuovo strumento dissuasore, riaprire i negoziati di Pace, cessare il fuoco e far liberare gli ostaggi, sancendo, possibilmente nella sede delle Nazioni Unite, a New Jork, la nascita di due Stati con pari dignità e prerogative, quello di Israele e quello Palestinese.
Obiettivo possibile e fondamentale per il ritorno al dialogo nel mondo Arabo e in tutto il Medio- Oriente.
Sebastiano Arcoraci- Jornalist Free Lance Bloggher - Scrittore
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