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Grazie, prego, scusi! Giordani continua a prendere il 2 di picche!

Una divertente canzone di Adriano Celentano, comincia così : "prego vuol ballare con me?, grazie preferisco di no" .

Erano gli anni sessanta e nelle balere i cavalieri invitavano le signorine a ballare, mentre l'Italia stava superando brillantemente la crisi economica del dopoguerra.

Un Paese un po' mondano e un po' genialoide, si divertiva, ma inventava anche il primo computer Olivetti.

Insomma erano gli anni del boom economico e Celentano imperversava nelle case degli Italiani.

Si ballava certo, ma quanti inviti andati a vuoto con le belle giovani d'Italia.

Ritrosia, timidezza, antipatia verso alcuni bellimbusti, facevano risuonare nelle discoteche di allora parecchi no, anzi dicevano proprio così : "grazie preferisco di no".

Ecco, in questi mesi, questi "grazie preferisco di no" riecheggiano anche nelle vie di Padova e nelle stanze segrete dei Palazzi che contano.

Non sentite anche voi questo ritornello musicale?

A me è riecheggiato nelle orecchie in questo ultimo periodo, quando dalla cronaca locale, ho appreso, come tutti, i tanti no incassati dal Sindaco Giordani e dal Comune.

Mi hanno colpito in particolare i no delle "signorine" Camera di Commercio e Università.

E mentre la prima si era rifiutata al "ballo" per le nomine in Interporto, la seconda, gli ha dato un due di picche, sulle nomine per il nuovo CDA in Università.

Ai tempi di Celentano i giovani rampolli si rifacevano quasi subito, invitando, come ripiego, qualche amica della propria compagnia, la sorella, o la cugina che li avevano accompagnati.

L'onore era salvo insomma, ma dentro il cuore bruciava, e anche se si continuava a ballare col sorriso ebete sulla bocca, l'onta di un rifiuto pesava, per qualche tempo ancora.

Giordani salverà anch'egli l'onore ?

Saprà fare buon viso a cattivo gioco?

Certo è dura prendere un uno - due consecutivamente, si rischia un KO ( e no è tecnico).

Il fatto è che a me questi scontri ricordano il tempo di Bitonci, quando la Città era fortemente divisa su tutto :

  • nuovo Stadio

  • Politiche per la sicurezza

  • nuovo Ospedale

  • polemiche con Confindustria

  • polemiche con altre Istituzioni,

    e per questo, il giorno di San Martino, cadde per la forte opposizione che si era creata in Città, ed anche per mani amiche, che lo avevano abbandonato del suo destino.

    Era stato proprio su questo presentarsi non divisivo, che quindi Giordani, era stato eletto nel 2017, con un apporto fondamentale dei "civici", me compreso, che aveva colto questo messaggio di "riconciliazione" Giordaniano.

    Riconciliazione che ora, alla luce di numerosi episodi di rottura con le categorie produttive e con alcune Istituzioni cittadine, è venuta meno.

    Che delusione ora assistere a questa situazione creatasi per mano sua e del suo "staff", cattivo consigliere, sempre più chiuso a Palazzo, attorniato da un certo amichettismo di Sinistra nelle nomine, profuse a piene mani, e solo verso una precisa area Politica.

    Sarà ancora per questi motivi che Giordani cadrà?

    Certezze non ve ne sono, al momento, ma i due di picche ripetuti, cominciano a pesare gravemente sugli equilibri in Città, e, ormai, risuonano nell'aere.

    E, anche in questo caso, mani amiche, molto critiche sull'attuale andazzo, potrebbero decidere di dare lo stop a questa settennale esperienza di Governo Cittadino.

    E' noto il forte malumore che serpeggia nella maggioranza, ormai da un anno

    ( Prandina- Piazza Insurrezione- Curva Euganeo . Mobilità- Politiche Ambientali- Nomine negli Enti), stanno scuotendo da mesi il Palazzo.

    "Celentano docet"?

    Vedremo, quel che è certo è che da oggi comincia la rincorsa con affanno di Giordani a recuperare i tanti "no", così come credo, si stia preparando una alternativa di governo.

    Personalmente mi auguro che questi nuovi afflati escano dalle solite segrete stanze, aprendo un ampio confronto con la Città intera, e con tutta la plurale espressione culturale e Politica presente a Padova.

    Padova non è una Città qualsiasi. culla della cultura e dei saperi, del volontariato, dell'associazionismo, del lavoro e dell'impresa, può, e deve, aspirare ai più alti traguardi, anche fuori dai soliti schemi e "famiglie", ricca com'è di un tessuto sociale ed economico importante che potrà riportarla ad essere ciò che era :

    Capitale del Nord- Est-

    sebastiano arcoraci

    Già Assessore Provincia di Padova










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