Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenbergh, nei giorni scorsi, ha richiesto ai Paesi membri, di intervenire in modo più risoluto nel conflitto causato dalla aggressione della Russia nei confronti dell'Ucraina, autorizzando l'uso delle armi fornite a Zelensky, anche nei territori oltre confine, direttamente nel territorio Russo.
Anche la Francia e l'Inghilterra, si sarebbero detti favorevoli alle indicazione del Segretario Generale.
Dunque fermo restando che, sempre Stoltenbergh, rettificando in parte le dichiarazioni di qualche giorno fa, conferma che la Nato direttamente non invierà truppe militari via terra, né voli militari in spazio aereo Russo, ma, eventualmente rispetterà le decisioni interventiste di ogni singolo Paese membro della Nato, si pone, in ogni caso, il tema di un prossimo più incisivo intervento a sostegno dell'Ucraina, (come? ), per affermare e tutelare il suo diritto all'autodifesa, sancito dal Diritto Internazionale e dal Trattato Nato.
L'Italia, al momento si è dichiarata contraria a tale posizione maggiormente interventista, sia per bocca della Premier Meloni, che del Ministro della Difesa Crosetto, e degli Esteri Tajani, gli unici che, per il ruolo ricoperto, hanno voce in capitolo per rappresentare, con dichiarazioni ufficiali, l'Italia.
Tutto bene si dirà!
Ebbene, personalmente, non credo che il dibattito sulle divergenze in merito alla posizione da assumere nel conflitto ad Est dell'Europa, finirà qui.
Presto, a mio parere, esploderà, ed in modo decisivo, la questione relativa ad intervento più incisivo si, o no!
Ciò farà emergere una cruda realtà che metterà il re a nudo, evidenziando tutta l'ipocrisia che su tale tema sta già emergendo oggi.
Lo ha ben capito uno dei due Vice Premier Italiani, Matteo Salvini, che prefigurandosi già una situazione foriera di sviluppi finora impensati, mette le mani avanti, dichiarando, in modo molto più esplicito e netto " che Lui non manderà nessun militare a combattere in Russia e che l'Italia non è in guerra con Putin", memore forse, di antiche simpatie per l'uomo col colbacco.
Non è chi non veda però, come il sottoscritto, una certa ipocrisia in simili ondivaghi, contraddittori atteggiamenti, di molti Leader Occidentali , che presto dovranno evolversi, in maniera chiara e trasparente, schierandosi di qua ( Europa e Nato) o di là ( anti- Europa).
Infatti, ben presto, molti saranno costretti ad allinearsi, o sulla linea dei precursori di una posizione falsamente pacifista, perseguita finora in Italia, dai 5 Stelle e dal neo Partito di Santoro ( Pace, terra e dignità), o sulla linea del diritto all'Autodifesa di Kiev.
Anche la Schlein avrà molti problemi, a mantenere la linea attuale, rischiando una spaccatura interna, ad opera degli esponenti pacifisti del PD, Ciani, Boldrini, Scotto e Stumpo, così come Bonelli e Fratoianni, leaders di AVS, che , da sempre sono contrari all'invio di armi, figuriamoci a un intervento favorevole a modalità più incisive nel conflitto in atto.
Una disputa, a dire il vero, che sembra tutta centrata sul posizionamento di Politica Interna, come tenta di fare, ad esempio Salvini, e che nasconde i propri imbarazzi, con una vera e propria foglia di fico.
Foglia di fico con la quale finora si è coperta, seppure per altri versi, anche la Maggioranza dei Paesi Occidentali.
Il punto vero è infatti ammettere o meno che l'invio di armi, o di materiali militari, come ama definirli l'Italia, in ogni caso sia un vero e proprio intervento politico-militare nel conflitto.
Intendiamoci, intervento legittimo, suffragato dall'ONU e da tutti i Consessi Internazionali, che, personalmente, ritengo sacrosanto, in base al Diritto Internazionale, a meno che qualcuno non voglia già concedere a Putin la vittoria, (e con essa la Crimea e il Donbass), decretando così, non solo la sconfitta dell'Ucraina, ma, anche dell'intera Europa.
Ritengo però, allo stesso tempo, ipocrita, dissimulare la natura di quanto accade in questa, come in altre guerre, anche oggi, in molte aree del Mondo.
Infatti gli armamenti di cui dispongono oggi le varie Nazioni qualcuno gliele ha pur vendute, o no?
Inoltre, pur non essendo "un esperto di guerra", appare ben difficile certificare sul campo, che già oggi, le armi inviate in tutti questi anni da Potenze straniere
( qualcuna anche Europea?) a Zelenskj, non siano necessariamente efficaci, anche oltre il territorio Ucraino, visto che, difficilmente, possono circoscrivere i loro effetti attorno a un confine, ben definito nello spazio, in questo caso, peraltro molto labile, fra Ucraina e territorio Russo ( questo vale per analoghi conflitti esistenti oggi nel Mondo).
Ecco perché, dopo le Europee, forse, i nodi verranno al pettine, e l'Italia, insieme a Francia, Repubbliche Baltiche, Gran Bretagna, e moltissimi dei 27 Paesi Europei, dovrà scioglierli, decisamente, in un verso, o, nell'altro.
Personalmente credo, però, che, se davvero si vuol porre fine ai conflitti e a tutte le guerre, occorre valorizzare l'esempio della nostra vecchia Europa, dove si è garantito finora 80 anni di pace.
Bisogna farlo innanzitutto per assicurare alle nuove generazioni, pacifisti davvero nel loro stesso DNA, un futuro di dialogo pacifico fra le genti di tutte le Nazioni.
Occorre dunque, in un prossimo futuro, che, fra tutte le potenze Mondiali, si sottoscriva un accordo di progressivo disarmo militare, facendo prevalere i principi umanitari del Diritto Internazionale, smobilitando, in un tempo ragionevole, tutte le industrie belliche, affinché non producano più alcun ordigno bellico, strumenti di odio e di morte.
Sebastiano Arcoraci
Bloggher - Jornalist free lance- Scrittore
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