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Writer's picturesebastianoarcoraci

La Coalizione giustizialista vince nei tribunali ma perde nelle urne.

Così anche se la Schlein, Conte e Fratianni erano pronti a cantare bella ciao, son stati gli elettori ( pochi ), a dar loro un bel "ciaone.

D'altronde sarebbe bastato, per loro, ascoltare, gli insegnamenti del grande Trap

"non dire gatto se non ce l'hai nel sacco", per evitare un altra dolorosa sconfitta.

immagino già numerose schiere di terapeuti al loro capezzale, per cercare di far elaborare l'ennesimo lutto.

E pensare che erano lì, tutti pronti, i maitre à penser della cosiddetta sinistra, i vari Travaglio, Giannini, Cazzullo, Fazio, Gramellini, a spiegare agli Italiani che questo ..., e quell' altro, e via di baggianate demagogiche.

Per questo, pronti a issare le bandiere del ghigliottinismo, avevano messo in campo uno dei loro uomini migliori, come l'ex Ministro della Giustizia Orlando ( appunto), cercando di allargare il campo a più non posso, addirittura da veri radical chic, escludendo Renzi dalla ipotizzata festa della vittoria.

Avevano immaginato una vittoria facile insomma, forti anche della tradizione secolare ( a parte brevi periodi), della Liguria, considerata Regione "rossa", e che questa fosse ancora la roccaforte dei voti dei 5 stelle.

Non avevano fatto i conti con Beppe Grillo, che ora, sornione, si starà godendo la sua vendetta.

Non avevano fatto i conti neppure con una Regione particolare, ove la tradizione garantista, è da sempre un suo punto di forza, e ove le toghe rosse, della stagione di tangentopoli, avevano lasciato strascichi dolorosi, e, ove, da tempo, la storia le ha relegate nel giusto ruolo che le compete, non certo affidandogli ancora il ruolo di "rivoluzionari di maniera".

E quel che sembrava mai potesse accadere, dopo il caso Toti, cioè la vittoria della Sinistra, si è rivelata, per lei, una nuova Waterloo, come lo fu per Napoleone.

Tutto bene allora?

No, perché, va risolto, in fretta il problema ormai incancrenitosi, della diserzione delle urne.

Infatti, ancora una volta, una minoranza di elettori, solo il 45%, ha deciso le sorti di una importantissima realtà territoriale del Paese, anche in termini di PIL.

Occorrerà fare ora ogni sforzo, anche di creatività, per far tornare i cittadini ai seggi.

Aprire le sedi dei Partiti alle persone, rispondere ai bisogni veri della gente ( bollette- mutui- occupazione di qualità, tutela del territorio, una sanità migliore e universalistica), confrontarsi pubblicamente, non nei talk swoh o nei salotti, ma nelle piazze, nei luoghi di lavoro, sulle proposte Politiche, e sui risultati ottenuti durante il mandato dei propri rappresentanti eletti.

Dovranno essere queste, ed altre misure, ad essere messe in campo, a mio parere, per riavvicinare i cittadini alla Politica, specie i Giovani, spesso desiderosi di abbandonare il nostro Paese, per cercare un futuro migliore.

Solo così si potrà parlare davvero di Democrazia Partecipata, nel segno dei nostri Padri Costituenti.

#sebastianoarcoraci#votoliguria#versounademocraziapartecipata#













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