La mala- educaciòn
- sebastianoarcoraci
- Aug 11
- 2 min read
Updated: Aug 11
In questi giorni, trovandomi in vacanza, nella mia Isola, mi capita di assistere spesso ad episodi di mala educazione.
Buste di plastica abbandonati presso i cigli delle strade, cartacce buttate in ogni dove, parcheggi selvaggi nei terrapieni a ridosso delle spiagge, soste in doppia fila, rifiuti lasciati sulla battigia, dopo bagordi notturni di giovani ciurmaglie, comprensivi di scatoloni vuoti di pizza, bottiglie di birra, e via dicendo.
È di tutta evidenza, che tali fenomeni imbrattativi, oltre a deturpare il paesaggio, rendono l' immagine di una Città, che ambisce a diventare turistica, come nel mio caso, sporca e afflitta dal degrado.
Comportamenti incivili, di persone, che, evidentemente hanno uno spiccato, negativo, senso civile.
Emerge, purtroppo, un mancato senso di appartenenza alla Comunità in cui si vive, incuranti della bellezza dei luoghi e delle più elementari regole di convivenza civile, le uniche che possono preservare il proprio habitat naturale , oltre che l'amore per esso.
Per restare in tema, nei giorni scorsi, mi ha colpito, in particolare, un episodio di mala educaciòn.
Una elegante e distinta cinquantenne, entrata in una boutique di abbigliamento del centro, non frenava i suoi istinti di shopping compulsivo, parcheggiando in doppia fila, così da chiudere la mia auto, impedendomi di uscire dal parcheggio da me regolarmente utilizzato.
Ebbene, alle mie cortesi rimostranze, sul suo incivile comportamento, mi rispondeva, piccata, che in fondo, si sarebbe trattato di pochi minuti di attesa, e, che sarebbe bastato che io portassi un pò di pazienza.
Poiché l'accento della avvenente cinquantenne, era palesemente Milanese, seppure marcatamente originaria Isolana, mi è venuta spontanea una riflessione, che ho trattenuto, per educazione, per me.
Premesso, che entrando in una boutique, evidentemente, non si perde solo un attimo, come dal tabaccaio per comprare le sigarette, ma occorre attardarsi, prima per scegliere, e, poi comprare un vestito, la riposta denota solo un dato:
le persone che nel loro DNA, registrano tali cattive abitudini, possono pure stare 30 anni nel civile Nord del Paese, ove le regole le fanno rispettare, con le buone, o con le cattive ( toccando il portafoglio delle persone), ma. se partono tamarri. resteranno, pur sempre, tamarri.
Dunque, cara procace cinquantenne, ringrazi il fatto, che le è andata comunque bene, visto che a Milano, o, in genere al Nord, la sua auto, sarebbe stata portata via dal carro attrezzi, dopo aver ricevuto una salatissima multa.
La domanda quindi è :
cara bella Meneghina, e cari compatrioti male - educati, e cari Italiani incivili, ( non solo del Sud), quando imparerete a rispettare il " bene comune" e le piccole, essenziali, semplici regole del buon vivere?
Ai posteri l' ardua sentenza, sperando, comunque, come dice una bella canzone, del mitico Lucio Battisti, di poterlo scoprire solo vivendo!
Ah ah ah 😀



Comments