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  • Writer's picturesebastianoarcoraci

La Nato al suo 75° continua a difendere l' Europa.

Da commentatore delle nostre vicende, mi ha incuriosito molto ed appassionato la Conferenza Nato , nella quale, Il 15 e 16 Aprile, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è intervenuto, a Roma, presso la caserma Salvo D'Acquisto, sotto l'Egida del SIOI

( Società Italiana per l'Organizzazione Internazionale), in occasione della celebrazione del 75° anniversario della Nato.

Proprio 75 anni fa, a Washington, negli Stati Uniti, il 4-Aprile 1949, nasceva il Patto Atlantico , sottoscritto da 12 Paesi fondatori (U.S.A-, Canada. Belgio, Danimarca, Francia, Gran Bretagna, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Olanda, Portogallo, a cui seguirono nel 1955 Grecia, Spagna, Turchia e Rep. Fed. Tedesca.

L'ultimo Paese, in ordine di adesione, è la Svezia, che diviene ora il 32° membro della Nato, situata in un'area particolarmente strategica, visto che confina con la Norvegia, Finlandia. Danimarca, affacciandosi sul Golfo di Botnia, ( la parte estrema dei Paesi Baltici).

La sua sede è a Bruxelles ed il quartier generale a Mons, sempre in Belgio, ed il suo Segretario Generale attuale è la Francese Ruxandra Popa.

La Nato nasce, con un Trattato Internazionale, come alleanza intergovernativa per la difesa tra Stati membri ( di cui 30 Europei e 2 Nord Americani), per difendersi da attacchi di Paesi terzi.

Si pensi che dispone di una forza militare stimata in circa 3,5 milioni di soldati.

E' facile immaginare dunque il ruolo fondamentale che essa svolge nello scacchiere Internazionale e negli stessi equilibri mondiali.

Durante la Conferenza , il Presidente Sergio Mattarella, che, per la costituzione Italiana, è anche Capo del Consiglio Supremo di Difesa, ha svolto un importante ed abile intervento, in tema di difesa strategica dei Paesi membri.

Il nocciolo del suo intervento, a mio parere, si può riassumere nella necessità, che fra i Paesi aderenti, si consolidi e si sviluppi ulteriormente, una strategia unitaria di difesa per assicurare la Pace fra gli stessi Paesi, difendendo la stessa loro integrità, qualora attaccati da Paesi terzi.

L' attualità del suo intervento, come si può notare, è di tutta evidenza.

Ancora una volta, il nostro Presidente, ha saputo cogliere, i veri temi all'ordine del giorno nelle dinamiche Internazionali.

In un momento in cui, infatti, dopo quasi 80 anni di pace, con la firma dell'Armistizio in Italia, e nella vecchia Europa, i conflitti Internazionali, in Medio Oriente e la guerra di aggressione intrapresa dalla Russia contro l'Ucraina, ai confini dell'Europa, sono emersi in tutta la loro drammaticità, ha voluto cogliere l'occasione per rimarcare come sia divenuto improrogabile elevare l' impegno della Nato, per intensificare lo strumento permanente di difesa dei Paesi aderenti e quindi del Mondo.

Tutto ciò in ossequio ad alcuni principi del Trattato cui l'Italia di De Gasperi allora aderì :

  • No ad ingrandimenti territoriali a spese di altre Nazioni-

  • Cooperazione economica per lo sviluppo del benessere e della pace dei suoi cittadini

  • Libera circolazione dei mari e degli Oceani

  • Un Mondo libero da guerre

Così come lo Statista Trentino seppe fare allora, così anche noi, ha tra l'altro affermato durante il Suo discorso, Mattarella, in virtù del principio contenuto nell'Art. 51 del Trattato, abbiamo il dovere di esercitare il Diritto all'autodifesa.

In 75 anni la funzione deterrente della Nato è stata generatrice di Pace. Occorrerà dunque presidiare, egli dice, non solo il fianco Nord- Orientale dell' area dei Paesi Nato, ma anche quello a Sud.

Va in questa direzione quanto, sotto il Comando dell'Italia, si sta facendo nel Mar Rosso, proprio in difesa della Pace, in quell'area, e della Libertà dei Mari per tutti i Paesi.

Insomma, ancora una volta una Lezione Magistrale del nostro Presidente della Repubblica, nel segno della Realpolitik, ma senza dimenticare il sogno di una Patria Europea, solidale, sicura, pacifica e prosperosa, progetto ispirato dai padri fondatori che, con lungimiranza, avevano immaginato, già allora, una nuova Europa.

sebastiano arcoraci


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