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La Quinta C va in gita a Tindari

  • Writer: sebastianoarcoraci
    sebastianoarcoraci
  • Aug 6
  • 4 min read

Da un po' di anni, i "ragazzi" della quinta C elettricisti, diplomati nel 1977, hanno preso l'abitudine, specie nelle vampate d'Agosto, di ritrovarsi fra di loro.

Spesso il momento del ritrovo si svolge a cena, in qualche ristorante sparso per le località amene del Messinese.

Quest'anno, invece, si è voluto rafforzare i momenti di convivialità, decidendo di trascorrere insieme, quasi una intera giornata.

Così, un gruppetto, fra i più arditi, ha ben pensato di andare in gita al Tindari.

L'itinerario seguito dal gruppetto, formato da:

Stefano Composto, Turino Napoli, Franco Italiano, Pino Prato, Carmelo Sidoti, Nino Miano, Pippo Genovese, Pinuccio Di Mento, Carmelo Rundo, Franco Raffa, Nino Torre, Pippo Bellinvia e Sebastiano Arcoraci, prevedeva la visita del Parco Archeologico di Tindari, un saluto alla Madonna nera, presso il Santuario della stessa località, e un pranzo al Ristorante, sul mare, Tyndaris.

Un programma, quindi, tutto imperniato sulla famosa località del Golfo di Patti, nota al grande pubblico, sia per il sito di interesse culturale, quale è il Parco, sia per i moltissimi fedeli devoti alla Madonna del Tindari.

Dopo il ritrovo, presso lo spiazzo di sosta delle auto, dei bus navetta li portano su, fino al Santuario.

Poi a piedi tutti a visitare, il piccolo museo, e, le bellezze delle Insule e Decumani del Parco Archeologico.

Fra foto di gruppo, ilarità, reminiscenze storiche, e, riflessioni sulla bellezza dei luoghi, dei giovinastri Turino Napoli, Franco Italiano, Nino Miano, Stefano Composto, Pippo Genovese, Pino Prato e Sebastiano Arcoraci, il tempo dedicato alla visita culturale del Parco, passa in maniera godibile e veloce.

Poi, é tempo di salutare la Madonna e il suo Santuario, ove ognuno del gruppo svolge le sue preghiere in religioso silenzio e raccoglimento.

Ormai si è fatto tardi, e, con l'arrivo degli ultimi " ragazzi" ritardatari, Nino Torre, Franco Raffa, Pinuccio Di Mento, Carmelo Rundo e Carmelo Sidoti, ci si avvia verso il rinomato Ristorante Tyndaris, ove ci accoglie il titolare, e, la giovane e brava cameriera Pina, che ci seguirà, amabilmente, per tutto il pranzo.

Così i tredici commensali, in un angolo a loro riservato, da dove si gode di un panorama mozzafiato, con vista sui famosi laghetti di Marinello, che la tradizione suole attribuire al miracolo della Madonna, ( per l'occasione li formò, per salvare una bambina da sicura morte), si apprestarono a gustare, finalmente, le prelibatezze del cuoco.

L'ouverture, è una vera leccornia:

pesce spada e alici marinate, totani in insalata, caponatina e crespelle di neonata, deliziano i palati dei convenuti, mentre, in contemporanea, parte un cicaleccio festoso dei "ragazzi", condito da vari racconti di episodi scolastici, quando ognuno di loro, ancora, covava dentro di sé, molti sogni, sapendo di avere davanti un futuro radioso.

I ricordi ora si fanno più intensi, mentre vengono alla mente le scenette coi vari professori, l'Ingegner Bruno, la Tomasello, l'Ingegner Basile, Magazzù, che videro protagonisti, di volta in volta, tutti i partecipanti alla gita di oggi.

Le risate, causa anche il vinello bianco della casa, aumentano, e i sorrisi splendono, sui loro volti di eterni ragazzi, per i quali il tempo, sembra non sia passato.

Naturalmente, la fanno da padrone i racconti che riguardano il mitico Professore, autore e critico letterario, Peppino Pellegrino, le cui gesta epiche, e, il suo Cantico delle Creature, sono ormai diventate vivida memoria.

Così, mentre continua la ottima degustazione dei due primi piatti, come concordato col ristoratore, fra trofie alla trapanese, e, calamarata al sugo di totani, innaffiati dall'ottimo vinello, i ricordi si fanno sempre più incalzanti, coinvolgendo, nelle inevitabili risate, tutto il meraviglioso gruppo della quinta C elettricista dell'Industriale di Milazzo.

Durante il pranzo, fervono, anche, le idee per preparare, adeguatamente, la festa, l'anno prossimo, per l'anniversario del loro Cinquantesimo anno dal Diploma.

Le proposte sono tante, dalla due giorni a Malta, a quella di Cesarò, con pernottamento, o a quella di una intera giornata in un Lido, o di una due giorni fra Noto, Siracusa, e, Ortigia.

Ci sarà tempo per discuterne ancora, naturalmente, anche per confrontarsi, con chi, non ha potuto essere presente alla Reunion del Tindari.

Quel che è certo, è che in ognuno di loro, vi è la voglia di organizzare, per l'occasione, un grande evento, che rimanga fissato per sempre nella loro memoria.

Una festa che veda la presenza di alcuni loro docenti, quelli che vi sono ancora, e, che son sempre rimasti al loro fianco, Vittorio Cannata, Ciccio Basile, e, la mitica Tomasello.

Così, dopo aver concluso un pranzo luculliano, con anguria, smergie e uva di Sicilia, caffè e liquori, la giornata volge al termine, fra saluti affettuosi e grandi abbracci, con l'intento di rivedersi presto.

Che dire, dopo questa felice giornata?

Che riti come questi, in tempi in cui si è smarrita, ancora una volta, il senso della ragione da parte degli uomini, provocando guerre e morti, vanno preservati con cura, e ripetuti nel tempo, facendoli divenire un modo stabile di vivere l'amicizia.

Amicizia, dal Greco philia, che vuol dire affetto stima, benevolenza, quasi a significare un amore fraterno, pur senza legami di sangue.

Ecco, se vi fosse, ancora, qualcosa da dire, direi che è proprio bello esser diventati, oltre che compagni di scuola, anche "fili" .

Alla prossima allora!











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