Nascere in Sicilia? un freno e uno stimolo.
- sebastianoarcoraci
- Aug 2
- 2 min read
Updated: Aug 16
Estate, tempo di vacanze, di eventi, spettacoli, visite culturali, relax, buon cibo e buone letture.
Tempo anche di riflessioni , a volte amare.
Quante volte ci capita, visitando, ad esempio, i vari borghi ameni di Sicilia, di ammirare veri capolavori della natura, o splendidi siti culturali, anche a cielo aperto, come il teatro Greco di Siracusa, o quello di Taormina, il Castello Arabo- Normanno di Milazzo, il Parco Archeologico di Tindari, il Museo Regionale di Messina.
E quante volte ci capita di assistere a meravigliosi spettacoli teatrali o concertistici di artisti locali eccellenti, che hanno avuto il solo torto di nascere in un'Isola?
Tante, direi!
Così, spesso, non ci abbandonano alcune riflessioni, a volte amare.
Il motivo, è legato al fatto, che molti dei talenti locali, meriterebbero platee più vaste, ascoltatori più attenti, ribalte Nazionali.
Il tema riguarda tutto il campo artistico, dove la Sicilia, ad esempio, rappresenta una vera e propria fucina di idee, progetti, opere.
Quanti registi, attori teatrali , e di cinema, poeti, scrittori, musicisti, cantanti, produttori cinematografici, sceneggiatori, speaker, fotografi, Isolani, potrebbero assurgere presso i maggiori teatri Nazionali, o set cinematografici, network televisivi, palchi musicali, arene letterarie, e, salotti televisivi di primo livello?
E invece, per il solo fatto di nascere in Sicilia, lontano dalle "piazze" che contano,
( Milano, Roma), spesso, rimangono inascoltati e poco valorizzati, presso il grande pubblico, senza mai raggiungere la grande notorietà che meriterebbero.
Accade così che giovani talenti si inaridascano, sotto il sole cocente di Sicilia, frustrando ogni loro desiderio emozionale di successo.
Giovani donne, giovani uomini, artisti, anche maturi, che restano intrappolati in questa terra della bellezza della natura e dal misterioso fascino.
La cultura come pane dell'anima, ma, così spesso, vilipesa e inascoltata, che tanto bene, invece farebbe, al gap sociale ed economico dell'Isola.
Occorrerebbe investire di più in questo settore, atavico patrimonio dei geni ereditari Isolani, prodotto da un "luogo dell'anima", come lo definì, lo stesso Ghoete, durante il suo viaggio in Sicilia.
Per fortuna nascere in un'Isola, è sì fattore frenante, ma può essere anche uno stimolo a fare meglio, a studiare di più, a sviluppare nuove idee e progetti.
Occorre una forza doppia rispetto ad altri più fortunati, ma, a volte, questo può far sbocciare autentici capolavori umani e artistici.
L'auspicio è che la Sicilia, e, i suoi Governanti, finché è in tempo, sappiano cogliere questi segnali, sostenendo, con le giuste risorse economiche ed organizzative, questi aneliti di cultura, speranza, per ogni Popolo, di innalzarsi sempre più, "in spirito e corpo".
Farà bene alla Sicilia, e, sono certo, farà bene anche all'Italia.



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