Nuovo Governo Veneto. Prime indiscrezioni e valutazioni.
- sebastianoarcoraci
- 3 hours ago
- 3 min read
Inizia una nuova era in Veneto, nel segno di Alberto Stefani da Borgoricco, ridente località del Padovano, ove egli stesso è stato Sindaco.
Un giovane e capace amministratore che in poche settimane ha composto un puzzle difficile, riuscendo a comporre una squadra di Governo che sembra avere i caratteri del rinnovamento e della competenza, riuscendo a mantenere i suoi propositi iniziali.
Infatti, come lui stesso aveva annunciato in campagna elettorale la squadra è stata calibrata secondo gli equilibri decisi in un Vertice Romano fra i Leader dell'attuale maggioranza di Governo, secondo lo schema calcistico 5- 4- 1, impegno che, nonostante i risultati diversi, fra le forze Politiche di maggioranza, rispetto alle previsioni, ha mantenuto.
Inoltre la neo Giunta è a prevalenza di Sindaci o ex Sindaci, con l'innesto di un tecnico per la Sanità con il luminare Professor Gino Gerosa, Primario di chirurgia cardiaca dell'Università di Padova, e di un Politico esterno di lunga esperienza come l'ex Sindaco di Padova e Sottosegretario di Stato alle Imprese e del Made in Italy, Massimo Bitonci, ed anche questo era stato un suo preciso proposito.
E così come aveva preannunciato, ha spacchettato l'Assessorato alla Sanità e al Sociale, dividendo le due deleghe e istituendo il neo Assessorato al Sociale.
Son da notare però alcune significative innovazioni :
oltre all'allargamento a 10 dei componenti di Giunta ( come aveva annunciato), ha introdotto una nuova figura Istituzionale, nella persona dell'Avvocato Elisa De Berti,
( ex Vicepresidente di Zaia), Veronese, che si occuperà dell'attuazione del programma elettorale ( oltre che delle Infrastrutture), in analogia con la figura di Giovanbattista Fazzolari, attuale Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, con delega all'attuazione del programma di Governo.
Inoltre, il neo Governatore Stefani, discostandosi questa volta da quanto preannunciato, cioè di tenerla per se, evidentemente per equilibri geo- politici, ha conferito invece la delega alle Politiche Giovanili alla Consigliera Morena Martini, Vicentina.
Altra importante novità è stata la scelta in controtendenza rispetto al passato, e non preannunciata, di spacchettare le deleghe Istruzione- Formazione e Lavoro, istituendo ex novo un Assessorato al Lavoro, separato dalle altre due deleghe ( Istruzione e Formazione).
Una scelta che evidenzia il notevole interesse della Regione al tema dell' occupazione in Veneto.
Confermata invece la scelta di rappresentare nell'Organo di Governo, tutte le 7 Province del Veneto, con una centratura su Padova, Provincia del Governatore. :
Lucas Pavanetto, Veneziano, Politico di lungo corso, neo Vice Presidente con delega al Lavoro e al Turismo
Massimo Bitonci - Padovano - Imprese e Fiere
Dario Bond, Bellunese - Agricoltura e Foreste
Filippo Giacinti - Padovano - Bilancio e Personale
Valeria Mantovan - Rodigina- Istruzione - Formazione e Cultura
Paola Roma - Trevigiana - Sociale- Sport e Politiche Abitative
Diego Ruzza - Veronese - Trasporti e Mobilità
Marco Zecchinato - Vicentino - Internazionalizzazione - Urbanistica
Elisa Venturini - Padovana . Ambiente e Protezione Civile.
e infine delega speciale alle Politiche Giovanili alla
Consigliera Morena Martini - Vicentina, e
alla Consigliera Elisa De Berti - Veronese - delega per Attuazione del Programma -
Come si può vedere, una Giunta con una buona rappresentanza di genere, ( anche se su questo si poteva fare meglio), e trainata dalla presenza di esponenti della Politica Padovana, tornata finalmente baricentrica rispetto all'intero territorio Veneto, superando i vecchi assi di riferimento prima Veronesi e poi, con Zaia, Trevigiani.
Non sono mancati alcuni retroscena come quello che avrebbe visto il Segretario Regionale di Forza Italia Fabio Tosi, impegnato dapprima a diventare Assessore alla Sanità ( ma tutto era stato deciso a Roma, compreso la delega alla Sanità), e poi nel tentativo di far attribuire l'unica delega spettante al suo Partito, prima a Verona e poi a Vicenza, sacrificando, incomprensibilmente, Padova.
Vicenda conclusa con un guizzo dell'ultimo istante dettato, come spesso accade, dall'ironia della sorte e dalla sempiterna stranezza del destino.
In conclusione un quadro completato con davanti un buon viatico, tanto da poter prefigurare, io spero, un quinquennio di buona Politica per il Veneto e le sue Comunità Territoriali.



Comments