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Aiutare anche le famiglie unipersonali

  • Writer: sebastianoarcoraci
    sebastianoarcoraci
  • May 23
  • 3 min read

Updated: May 24

Un dato recente dell'Istat, evidenzia un elemento, che forse pochi conoscono, cioè la presenza in Italia, di famiglie mono- personali, che raggiungono percentuali ragguardevoli, del 36,4 sul totale delle famiglie.

Un elemento che raffigura un quadro della situazione delle famiglie Italiane, ben diverso da come lo abbiamo conosciuto, sia nel periodo anteguerra Mondiale, che in quello post - industriale.

Nell'era della cosiddetta post- globalizzazione, si pone dunque, un tema finora poco scandagliato, e che ha modificato, radicalmente, sia le Politiche di Welfare Sociale, che quelle che regolano il Mercato.

E' evidente che sia le prime, che le leggi di mercato, dovrebbero tenerne debitamente conto.

Ma è così?

Personalmente, mi sento di affermare che non lo sia per nulla.

Infatti, tutte le scelte Legislative recenti, anche del Governo Meloni, ad esempio sul Welfare hanno riguardato, da un lato il Welfare Aziendale, con benefit benefici per i lavoratori attivi ( assicurazioni mediche, buoni benzina, convenzioni per beni e servizi), e, dall'altro quello familiare, in particolare quelle con maggior numero di figli, con varie misure di sostegno al reddito familiare ( bonus bebè- assegni familiari, misure di vantaggio fiscale).

Manca però qualsiasi iniziativa rivolta alle famiglie uni- personali.

Si pensi, ad esempio, alle dinamiche quotidiane, in ordine alla spesa alimentare, e per bollette ed affitti.

Ebbene, un single intenzionale, o, anche di ritorno, ( divorziato - vedovo, etc..) in realtà per questi servizi, a parità di superficie, spende esattamente quanto una famiglia "normale", pagando lo stesso importo, sia per l'affitto della propria abitazione che, per le bollette di luce e gas, ove, ad incidere, e, prevalere, sono soprattutto, le voci relativi a oneri accessori e I.V.A. .

Occorrerebbero invece Politiche di Welfare territoriale e di Comunità, che solo di recente, e solo in alcune realtà minori dei nostri Capoluoghi, si stanno per sperimentare.

Sono necessarie Iniziative che sviluppino, ad esempio, l'economia locale, mantenendo il capitale all'interno della Comunità, ( scontistica nei supermarket, o privilegiando i negozi di vicinato, sostenuti da agevolazioni dei Comuni per tasse e tributi, convenzioni con Enti, Assicurazioni, Aziende Municipalizzate, Aziende di Trasporto locale, Biblioteche Civiche, servizi dedicati alle persone sole, e, agli anziani), che mirino a migliorare la qualità della vita delle "piccole famiglie", in particolare quelle uni- cellulari.

In realtà, invece, si assiste ad un insufficiente, e, poco mirato, sostegno a queste famiglie, prova ne sia che, per quanto riguarda, ad esempio, il carrello della spesa, una "piccola famiglia", (quella unipersonale), spende esattamente lo stesso di quelle cosiddette "normali", ( di coppia).

Infatti, poche catene di supermercati, hanno, finora, approntato misure dedicate ai "single", o agli anziani soli, costretti ad acquistare, spesso, confezioni di prodotti predisposti per famiglie multi - personali, con quantità sovradimensionate, poco adatte a singole persone, provocando quel deprecabile fenomeno dello "spreco alimentare".

Anche sul fisco vanno approntate misure di vantaggio, per queste famiglie, che, ad oggi, non godono dello stesso trattamento delle cosiddette famiglie normali, anzi sono penalizzate, e, oltremodo colpiti da tributi locali e nazionali, con aliquote, a dir poco esagerate.

Per questo, quindi, è auspicabile, che le Forze Politiche, Sociali, e, dei Consumatori, si intestino, quella che, io credo, sia una battaglia di civiltà.

Il Mondo cambia, e così l'assetto sociale di Comunità, e i bisogni di ognuno,

si faccia, dunque, in modo, che a tali cambiamenti, corrispondono azioni diversificate per ogni cittadino, finalizzate a garantire maggiore equità, assicurando a loro, pari attenzione, e, giustizia sociale.






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