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Protesta dei trattori: quante contraddizioni!

Da ormai un mese, in quasi tutta Europa il mondo agricolo ha iniziato una eclatante protesta con i loro trattori a seguito, simbolo del lavoro nei campi ma anche di ingombranti e rombanti macchine agricole, che spesso mettono in crisi la libertà di movimento in Città di uomini e merci, contribuendo oltretutto a far aumentare l'inquinamento atmosferico e acustico.

La protesta, dei produttori organizzati, che in alcune Capitali Europee ha anche complicato l'approvvigionamento dei prodotti alimentari nei supermercati, ha finora avuto davvero una grande eco.

Non vi è giorno infatti che nei media e fra la gente non si parli di questa clamorosa iniziativa degli agricoltori, sulla quale non si intravvede al momento la fine.

I motivi della protesta sono rivolti, secondo le dichiarazioni dei manifestanti, sia verso le politiche Europee, soprattutto contro la paventata Legge sul cosiddetto green deal, già ritirata, secondo le dichiarazione della Presidente della Commissione Europea, Ursula von der Laine, (anche per mancato largo consenso dei membri della Commissione stessa), sia verso i propri Governi Nazionali.

Non solo, chiedono anche, in questo caso giustamente, aggiungo io, che i grossisti riconoscano a loro un prezzo d'acquisto maggiormente remunerativo di quello attuale, visto che poi i prodotti agricoli, arrivano nei supermercati a prezzi quintuplicati ( i pomodori, ad esempio, pagati all'agricoltore 1 ero al chilo, arrivano a costare nei negozi , a ben 5 euro al chilo).

Inoltre, al Governo Italiano In Italia, chiedono di eliminare l'Irpef sui redditi agrari e dominicali, ed un aumento dei fondi per agevolare le pratiche e le attività Agricole.

Ebbene il Governo ha finora dato ampie rassicurazioni in tal senso, impegnandosi da un lato ad eliminare l'Irpef, ( ma con un tetto a 10.000.= euro di reddito). che a dire il vero, già il Governo Renzi ne aveva riconosciuto l'esenzione, mentre il Ministro Lollobrigida l' aveva re- introdotta) , ed aumentando i fondi previsti dal PNNR per l'Agricoltura da 5 miliardi ad 8.

Basteranno le rassicurazioni del Governo e le decisioni della Commissione Europea a far desistere gli Agricoltori dalle loro manifestazioni ?

Personalmente non credo, almeno a breve, almeno da parte di quelli "organizzati".

Il perché è facile da intuire.

Dentro la protesta, a mio parere, non vi sono solo questioni pratiche ma soprattutto di natura Politica.

Principalmente infatti loro vogliono presentarsi sulla scena come vero e proprio soggetto politico, in autonomia dalle Associazioni di Categoria che finora li hanno rappresentati.

Insomma intendono affrancarsi dalle varie sigle sindacali ( Coldiretti- Confagricoltura- Cia - etc..), che a loro dire, in questi anni sarebbero stati troppo teneri sia verso i Governi Nazionali che verso la Commissione Europea, colpevoli di aver imposto loro scelte non condivise, come quella sulle tariffe, sui dazi, su attuazione di misure green, come quella sul divieto nelle culture dei pesticidi, sulle "quote" predeterminate di alcuni prodotti, etc.. -

Ma il "Movimento dei Trattori" non si presenta propriamente unito.

Infatti è piuttosto diviso in varie sigle ( Riscatto Agricolo, di Salvatore Fais-- Comitato degli Agricoltori Traditi , di Danilo Calvani- gli ex Forconi di Mariano Ferro- , Ancora Italia, di Giuliano Castellino , ed altri gruppetti minori.

Il sospetto è dunque che sull'onda della campagna elettorale per le Europee, già iniziata, si voglia trovare propri spazi politici, candidandosi per portare avanti la battaglia degli Agricoltori in prima persona e senza l'orpello delle vecchie sigle Associative.

D'altronde il Movimento, anche negli altri Paesi Europei, oggi messi a ferro e fuoco, è composto da frange varie.

Oggi è presente soprattutto nel mondo della estrema Destra Politica a quella di Governo, spaziando da Forza Nuova, alla Lega, soppiantando ormai di fatto i vecchi esponenti della ex Democrazia Cristiana e del vecchio PCI , su un tema, che oltretutto, per decenni, è appartenuto alla cultura della Sinistra Sociale.

Come si vede la situazione non è dunque facilmente e tempestivamente risolvibile.

Aspettiamoci quindi, che anche che per i prossimi mesi, la questione sarà molto presente nei talk show e fra le varie forze Politiche.

Personalmente credo anche che la battaglia assumerà sempre più vesti corporative che poco incideranno, ad esempio, sulla spesa degli Italiani, che continueranno a pagare frutta e verdura a cifre ormai insostenibili, per la quale servirebbe piuttosto che il Garante sui prezzi facesse sentire la propria voce, prendendo provvedimenti riguardo all'Industria Alimentare per la calmierare i prezzi, aumentati negli ultimi anni di almeno il 20%.

Inoltre ritengo di retroguardia schierarsi contro il divieto dell'uso dei pesticidi in Agricoltura, che non solo compromette i prodotti agricoli, ma anche l'ecosistema biologico, come le Api, ed anche le acque di falda, con evidenti pericoli soprattutto per i bambini.

Peraltro una posizione, quella della maggioranza organizzata degli Agricoltori, poco lungimirante, visto che usando prodotti naturali al posto dei pesticidi, si creerebbe una agricoltura nuova e biologica, che infatti sta ottenendo un certo successo anche fra i consumatori più attenti, oltre a produrre ricchezza ai coltivatori che praticano questa nuova agricoltura.

Inoltre, personalmente credo, che iniziative di una sola categoria, peraltro contro i "corpi intermedi e associativi", sia pure connotate da profonde ragioni di equità e dignità del lavoro degli agricoltori, svolta con tali modalità e su basi strumentalizzanti, non sia completamente da condividere, occorrendo invece la partecipazione collettiva dei cittadini e delle famiglie, e delle Associazioni dei Consumatori, senza colorazioni politiche.

Così come non credo possano bastare, dall'altro lato, le attuali rassicurazioni del Governo, o la decisione di istituire prossimamente" la Giornata dell'Agricoltore", dal sapore demagogico e ruffiano.

Spero infatti che per il futuro non si debba assistere alla giornata del Pescatore e poi dell'Aviatore, o del Ristoratore, tutte nobili professioni s'intende, ma di cui davvero gli Italiani, a fronte di emergenze ancor più gravi del Paese, ed a livello Mondiale, vorrebbero fosse loro risparmiato.

Sebastiano Arcoraci - Scrittore- 9 febbraio 2024














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