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Quota 100 e poi che succederà

In questi giorni si parla molto e da più parti del destino di " quota 100" ,

l' opzione che un lavoratore può esercitare entro il 31 dicembre 2021, per andare in pensione anticipatamente avendo il doppio requisito di 62 anni di età e 38 anni di contributi .

Ora che si è insediato il nuovo Governo Draghi e su spinta Europea però le cose potrebbero cambiare, vediamo come :

1- la quota diventa 102 , quindi 64 anno di età e 38 di contributi, facendo slittare di due anni l' uscita dal lavoro;

2- determinare, in eguale misura per tutti la contribuzione previdenziale minima di 41 anni .

Ora , visto che la spesa per lo Stato , alla fine del 2021, ammonterà presumibilmente a 4 miliardi , sul tetto previsto inizialmente di 8 miliardi , già Finanziati, e che dunque ci sarà Un risparmio per le casse Statali di 4 miliardi , personalmente ritengo, più equa la proposta di 41 anni di contributi per tutti , utilizzando il risparmio ottenuto di 4 miliardi , proprio per finanziare i maggiori oneri necessari per l' uscita anticipata dopo 41 anni anziché dopo 42 anni e 10 mesi , cosi come prevede la vecchia Legge Fornero che ritornerebbe dunque di attualità .

Interessante , in alternativa, sarebbe utilizzare tale risparmio, a favore

dell' uscita anticipata delle donne, anziché a 41 anni e 10 mesi come è attualmente, dopo 40 anni di contribuzione visto l' enorme carico di lavoro in famiglia che hanno solitamente le donne italiane , che a fronte di una mancata riforma delle politiche per la famiglia, spesso si fanno carico da sole di compiti che dovrebbero svolgere anche con l' aiuto concreto di altre istituzioni .

Sebastiano Arcoraci

6 aprile 2021









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