Scuote, in questi giorni, l'opinione pubblica ed il mondo della Politica, il tema del dossieraggio .
Ma cos'è il dossieraggio? e perché solo oggi si grida allo scandalo?
Tale illecita attività altro non è che comporre un fascicolo personale con i dati, anche "sensibili", delle persone.
Molti potrebbero anche dire embè, niente di nuovo sotto il sole.
Però nei fascicoli, di cui oggi si grida al complotto, vi è di più, e, credo si sia davvero oltrepassato ogni limite.
Ed è merito del Ministro della Difesa Crosetto se oggi finalmente si squarcia quel velo omertoso che da troppo tempo copre le malefatte di tanti faccendieri e gente senza scrupoli, e che forse potrebbe addirittura coinvolgere lo stesso Sistema Politico, dal suo interno.
Per intenderci vi è certamente di più, in questi fascicoli, di quelli che normalmente usano, ad esempio, le banche, quando richiediamo un mutuo, (e si che ci richiedono di tutto e di più ; patrimoni- status personale- parentela-patologie- lavoro- aspirazioni- debiti in atto, etc, etc, ...).
Eppure la nostra Costituzione, all'Art. 15 tutela espressamente il diritto alla privacy, alla libertà delle comunicazioni e corrispondenza.
E anche una Legge apposita, la n. 675 del 31-12-1996, lo tutela, disciplinando le modalità relative all'uso di dati ed informazioni personali, se non per gli scopi limitati e necessitati previsti dalla normativa.
Ma l'Italia è davvero "il bel Paese", poiché, come recita un noto detto popolare :
"nata la Legge trovato l'inganno".
Quante volte infatti ci fanno firmare alla fine di ogni modulo l'autorizzazione al trattamento dei nostri dati?, un escamotage appunto che spesso non ci tutela affatto, riempiendoci, poi puntualmente, di comunicazioni e promozioni che non sono perfettamente inerenti agli scopi previsti per Legge.
E quante volte dopo una ricerca su Google su un argomento, ci arrivano, subito dopo, sui nostri cellulari, pubblicità relativa esattamente a quella ricerca da noi effettuata, a dimostrazione che siamo tutti " schedati" e profilati.
Inoltre, è noto a tutti, che oggi sul mercato esistono aziende che comprano i nostri dati "targhettizzandoli" e poi vendendoli alle aziende fornitrici di servizi (Luce, Gas, Telefonia, prodotti per animali, per bambini, per anziani, etc..), a seconda appunto del targhet profilato di cui necessità quello specifico produttore o venditore.
Però, di questi aspetti, spesso causa di vere e proprie molestie telefoniche, con risvolti processuali di natura civile, o di altre ben più gravi, come ad esempio truffe e raggiri, con risvolti, a volte, anche di natura penale, poco si è occupata finora la Politica, nonostante le numerose denunce fatte in sede Politica, e di altre, numerose, fatte anche dalle Associazioni di Consumatori alle varie Autorithy competenti, ahinoi con scarsi risultati.
Tutto ciò è ancor più vero se ieri il Ministro della Giustizia Carlo Nordio , ha dichiarato " siamo di fronte ad una situazione sedimentata da anni che evidenzia come il diritto alla riservatezza sia diventata una sorta di aspirazione metafisica".
E d'altronde anche in tema di dossieraggio politico non è certo la prima volta che accade, visto che per citare solo recenti episodi lo stesso ex Premier Matteo Renzi fu " spiato", o per andare ancora più indietro chi non ricorda frange dei servizi segreti deviati del Sismi che avevano secretato dei dossier su alcuni Partiti Politici, o l'inchiesta con relativi dossier di qualche Agenzia di Stampa senza scrupoli come l'Osservatore Politico ( O.P.) di Mino Pecorelli?, intreccio di ricatti e minacce verso alcuni Leaders Politici?
Ed allora se ciò è vero perché oggi, di fronte a questo nuovo episodio si grida allo scandalo?
Il motivo, a mio avviso, è forse semplice ed allo stesso tempo banale :
oggi queste pratiche illecite coinvolgono anche VIP e personaggi dello spettacolo, ma soprattutto perché riguarda esponenti di tutti gli schieramenti Politici, di destra, di centro e di sinistra.
Ed ecco che allora, una volta colpiti tutti, si alzano gli scudi, si grida al golpe, ci si appella al diritto alla Privacy ed alla riservatezza, preannunciando misure più severe e pene esemplari.
Ora, fermo restando che le pene previste per questo reato, (accesso abusivo ad un sistema informatico e telematico) disciplinato dall'Art. 615 ter del Codice Penale, sono effettivamente modeste ( fino a tre anni), e che necessariamente la sanzione deve essere parificata al tipo di danno enorme che si procura alla persona offesa, e direi in questo caso certamente alle Istituzioni ( Ministri e Parlamentari) , ed adeguato dunque alle nuove dinamiche relazionali, certo molto diverse da quelle di un tempo, essendo ormai in piena " era digitale", quel che mi pare sia da sottolineare è il ritardo colpevole con cui spesso la Politica interviene sui problemi che i Cittadini e gli addetti ai lavori denunciano spesso inutilmente.
Quel che emergerebbe insomma è quel correre ai ripari quando il danno è già compiuto, e forse è irrimediabile, che, anche in questo caso si può semplificare con il detto: "Ci misero le catene al Monastero di Santa Chiara dopo che l'han depredato"
Il fatto è che la storia poco ci insegna, e che spesso fingiamo di non vedere e percepire insidie gravi ,che in certi casi, come questo, avvelenano il clima politico. minano la democrazia, infettano le Istituzioni e aumentano le pratiche politiche del ricatto e della violenza morale, rischiando di falsare il giusto " gioco democratico", vero argine a tentativi latenti di dittature e autoritarismi.
sebastiano arcoraci -
Opinionista- Scrittore-
7 marzo 2024
Comments