Trump nuovo profeta? Europa First!
- sebastianoarcoraci
- 3 days ago
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Nei giorni scorsi tutto il Mondo, in particolare noi Europei, abbiamo potuto ascoltare le parole del nuovo profeta Trump: " Convertitevi Europei o la vostra civiltà finirà entro 20 anni".
Trump cioè ha voluto richiamare la vecchia Europa a cambiare rotta, invertire la direzione di marcia, pena un crescente decadentismo morale ed economico, fino al suo definitivo annientamento".
Il Presidente Americano, e qualche suo seguace più fedele, hanno fatto la predica all'Europa dunque, tacciandola di essere debosciata, infiacchita dal vizio e lassista, ammonendola, che, ove persista in tale stile di vita, sarà destinata alla sua stessa dissoluzione.
Ebbene, leggendo tali affermazioni, non ho potuto non pensare a Giovanni il Battista, colui che secondo il Vangelo, predicando nel deserto disse ai farisei: "convertitevi perché il regno dei cieli è vicino".
Così come non ho potuto pensare all'immagine retorica di un pater familias, che nell'intento di "raddrizzare" il figlio disobbediente, lo ammonisce a cambiar vita, a redimersi e riportarsi nella " retta via".
Due figure che nell'immaginario collettivo, da sempre, vogliono rappresentare il buon esempio di rettitudine e saggezza.
Ora, Trump mi consentirà, di eccepire che proprio lui possa rappresentare tali figure immaginifiche.
Si potrebbe anche dire " da che pulpito viene la predica".
Infatti, a ben vedere, visti i risultati delle sue Politiche adottate da due anni in America, non è che possa ergersi ad esempio per altre Nazioni.
Assumere infatti la volontà di annettersi territori non propri, come la Groenlandia o il Canale di Panama, per meri interessi espansionistici, non lo dipinge certo come un buon padre di famiglia, o un saggio Governante.
Anche il proposito di alzare il muro con una Nazione vicina come il Messico non è certo un segno di bontà e buon governo da imitare.
Né il gusto di licenziare migliaia di dipendenti pubblici Americani può rappresentare un modello politico virtuoso.
Tanto meno lo é quello di mettere i dazi ad altri Paesi , al fine di limitare i rapporti commerciali fra le Nazioni ed imporre le proprie scelte unilaterali in modo arrogante e pretestuoso.
Né può essere di esempio di dialogo e apertura culturale mettere il bavaglio alle Università Americane, al solo fine di omologare tutti alle proprie convinzioni ideali e alla cultura classista, basta sul detto Veneto, dell'Articolo quinto, " chi ga' più schei ha vinto".
Per non parlare, poi, dei risultati disastrosi prodotti dal suo secondo mandato, in campo economico, con una inflazione più alta ( 3%) e una disoccupazione maggiore
( + 4% ).
Tanto meno è da emulare il comportamento minaccioso verso l'Europa sul mantenimento della spesa della struttura della Nato.
Io credo, in buona sostanza, che l'Europa quindi non abbia da imparare nulla dall'America di Trump o di Musk.
Non si accettano lezioni insomma da chi lezioni non ne può proprio dare.
Il fatto è che gli USA invidiano, in realtà, la vecchia Europa, per tutta una serie di motivi che Trump ha difficoltà ad ammettere:
lo stile di vita armonioso e salutare Europeo, la cultura della pace fra i suoi cittadini, che l'hanno tenuta lontana dalle guerre per quasi 80 anni, la bellezza dei suoi siti culturali e archeologici, come in Italia, Francia, Germania, Grecia, etc, il rispetto delle proprie Costituzioni Democratiche, il rifiuto di idee classiste e del divisionismo sociale, la cura dei più fragili, la difesa della propria storia Patria, sono tutti elementi che depongono a favore della Civiltà Europea, non certo di quella Americana.
Né c'è da meravigliarsi poi se sulla linea Trumpiana si ritrova lo stesso Putin, neo dittatore e imperialista, che proprio ieri si è dichiarato concorde con il Tycoon Americano, che presto, nel 2026, avrà forse qualche sorpresa nelle elezioni Americane di "midterm".
Per questo, personalmente, mi sento di rispondere ai due Leader, con le parole del cantautore Willie Peyote: "grazie no grazie".
L'Europa colga piuttosto l'occasione di rilanciarsi sul piano Geo- Politco, assumendo maggior coscienza di sé e del suo ruolo strategico negli equilibri Mondiali, anche riformulando le proprie politiche di difesa, attraverso la realizzazione degli Stati Uniti d'Europa, e un proprio esercito, in collaborazione con la Nato, non per iniziare alcuna guerra ma per "scudare" meglio i propri confini da eventuali tentazioni invasive straniere.
Va insomma preso atto che i migliori difensori della Storia Europea siamo noi stessi, è l'Europa stessa, consapevole, ormai, che anche gli U.S.A., nostri storici alleati, non lo sono più, almeno fino a quando ci sarà Trump.
Non è un caso, che secondo un recente sondaggio di Euromedia Research, il 52% degli Italiani, ad esempio, la pensi come me, ritenendo ormai Trump disfunzionale ai processi di stabilità Internazionale.
In conclusione, l' Europa vada per la propria strada, consapevole che la propria storia, fatta di pace e progresso sociale, possa essere ancora la strada da seguire, anche per coloro che oggi la sbeffeggiano, poiché in realtà forse la temono, quale esempio virtuoso da seguire e patrimonio dell'intera umanità.
Opinionista



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