Caro e amato fratello mio hai tenuto duro fino a quando ho ri - messo piede in Sicilia x venirti a salutare l’ ultima volta ed abbracciarti con tutto il mio affetto.
E’ come se avessi voluto aspettare me per avere tutta la tua famiglia vicino e darci l ‘ ultimo saluto. Ed io caro mio fratello cadetto son venuto, in tempo, come tu volevi. Grazie del messaggio via anima che mi hai voluto mandare per non mancare questo nostro ultimo appuntamento. D’altronde tu , di un anno, un mese ed un giorno più piccolo di me , non hai mai mancato un nostro appuntamento. Sin da piccoli siamo cresciuti insieme a scorrazzare per le vie arse dal nostro sole di Sicilia.
Quante giocate a fionda, con l arco e le pistole dei cowboy ci siamo fatti. Quante giocate al pallone , anche se in squadre diverse , ci siamo fatte , uno contro
l’ altro ma sempre uniti dallo stesso cuore , dallo stesso sangue , dalla stessa passione per il gioco più bello del mondo. Tu poi eri un ragazzone solare e sempre alla ricerca di nuovi amici e consolidare quelli di sempre.
Semplice uomo, grande lavoratore , amavi il lavoro e la tua famiglia più di ogni altra cosa al mondo. I tuoi figli erano i tuoi occhi e tua moglie la tua inseparabile anima gemella , fidanzatina ancora adolescente, era per te una barca solida e tranquilla.
Ora caro Pippo per questa vita a volte ingiusta, per questo destino , spesso avverso verso le persone più buone, dovrai salutare la tua adorata mamma che ti voleva un mondo di bene , anzi di piu. Sarai rammaricato , lo so , per non averla portata in giro in macchina a prendervi un gelato come gli avevi detto qualche mese fa , quando ormai eri prossimo alla pensione e avresti potuto godertela di più. E poi volevi andare anche in barca con il nostro fratello più piccolo, Franco.
Chissà che bello sarebbe stato vedervi insieme che andavate alle le isole Eolie a farvi bagni e abbronzarvi, sotto l' arsura del sole , mentre tentate di tirare su qualche pesce con la lenza.
E con me quante volte ci saremmo ancora sfottuti con Juve e Milan le nostre rispettive squadre per cui sin da piccoli facevamo il tifo . Caro fratello, ricordo ancora come me eri orgoglioso di aver raggiunto il traguardo massimo degli anni di contributi x andare in pensione e dare un futuro sereno alla tua famiglia con una bella pensione dopo 43 anni di sudati sacrifici.
Ora sei nelle braccia del Signore restaci e stai lì a goderti il tuo paradiso che in terra ti è stata negata.
Morire da lavoro mentre si dovrebbe vivere grazie ad esso è stata l ‘ infamia più triste., troppo alto il prezzo che hai dovuto pagare per un lavoro nel mondo dei veleni che il destino ti aveva dato.
Il tuo esempio valga x tutti ora , la vita è sacra ed il lavoro ,quello in ambiente insalubre , chiuda per sempre, per un futuro migliore , almeno per i nostri figli e le nuove future generazioni. Staremo vicini lo stesso caro fratello mio e stai certo che in tuo nome cercheremo di cambiare il destino avverso ed il lavoro come morte. Ora proteggici dall’ alto come un angelo accanto a noi, sono sicuro che ci troveremo nei nostri sogni e d abbracciarci ancora.
Saluta papà e la nostra sorella Anna Maria. Fatevi compagnia insieme lassù. Un abbraccio stretto stretto caro Pippuzzo.
Tuo x sempre Sebastiano
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