Basta Soap Opere, spengono il cervello!
- sebastianoarcoraci
- Mar 31
- 3 min read
Negli ultimi anni stanno proliferando, sia sulle reti Mediaset, che sulla Rai, le soap opere, una sorta di drammi televisive, prodotte in serie, con una infinito numero di puntate, trasmesse settimanalmente.
Il pubblico che le segue, appassionatamente, inizialmente, per lo più femminile e di casalinghe, poi con un target maggiormente dedicato alle famiglie, resta incollato, durante tutto l'arco della programmazione annuale, agli schermi televisivi.
Da una ricerca che ho potuto effettuare risulta che ce n'è per tutti i gusti :
La promessa, Endless Love, Beatiful, Il Turco. My home my Destiny, Terra Amara, Tempesta d'amore , appannaggio di Mediaset,
mentre per la Rai vanno di moda :
Il Paradiso delle Signore, Imma Tatarammi, Che Dio ci aiuti, Rocco Schiavone, Un Posto al Sole.
A ciò si aggiunga quelle mandate in onda su Skai, per i suoi circa 4 milioni di abbonati, abbonati, come :
Sangre de mi tierra, Gomorra, Il figlio del secolo, House of the Dragon.
Di recente, a queste, si è aggiunto, on demand, Netflix, che conta circa 8 milioni di abbonati in tutta Italia, che raccoglie un pubblico più eterogeneo, composto spesso da giovani, che non trasmette però solo Soap, ma molti film.
Cosa dire? Possibile che l'Italia sia divenuto il Paese delle Soap ?
Possibile che ben 12 milioni di Italiani, e molta parte degli Italiani che pagano regolarmente il Canone Rai, ( circa 16 milioni) sono affetti dalla mania delle Soap?
Sembra impossibile ma, purtroppo, è così!
Bhe allora? m direte , che c'è di male?
Niente, naturalmente ognuno è libero di fare quel che vuole: "de gustibus non disputandum est".
Purtuttavia, da studi recenti è stato dimostrato che queste persone possono sviluppare quello che si chiama "binge- watching", con manie compulsive, che possono provocare alcuni danni sul piano relazionale.
Si creerebbe dunque una sorta di "dipendenza", aspetto assai pericoloso, che, come tutte le altre dipendenze, provoca delle patologie.
In tal senso, a rischiare sarebbe il nostro cervello, che perde di lucidità e autonomia di pensiero.
Peraltro, se nel passato, ciò, è servito a creare una sorta di hobby, per le persone che seguono le soap, compensando lo stress giornaliero di ognuno, fungendo quasi da vero e proprio relax, alleggerendo dunque la nostra quotidianità, fatta spesso di ansie e problemi vari, oggi questo, a mio parere, sarebbe da evitare, o, quanto meno diminuire drasticamente.
Infatti, in un contesto in cui, l'attualità ci pone temi difficili e di forte impatto, come i conflitti in atto, e, un futuro, non molto lontano, di altrettanti conflitti, anche nei nostri territori, occorrerebbe non spegnere il cervello, e prepararsi piuttosto a comprendere il presente per affrontare al meglio, e con competenza, i possibili scenari che si potrebbero presentare.
Occorre cioè comprendere, che l'agiatezza dei costumi del passato, il vivere spensierato delle nostre giornate, potrebbe, (speriamo di no), improvvisamente evaporare, e sparire, dal nostro solito scenario di pace e benessere, che per 70 anni, ha contraddistinto le sorti dei Popoli d'Europa.
Per questo, io credo, che soprattutto la RAI, ma anche i Network privati, dovrebbero, progressivamente, dismettere questo tipo di programmazione, puntando piuttosto su rubriche di approfondimenti e programmi di qualità, incentivando, semmai scelte che privilegino l'informazione e il giornalismo di inchiesta, offrendo, certamente, anche momenti di spettacolo e varietà, ma di qualità.
Continuare invece a fare Il contrario, vorrebbe dire, non solo avere poco rispetto dell'intelligenza degli spettatori ma, anche, non adempiere a quel ruolo sociale a cui, in questi momenti, siamo tutti chiamati ad assolvere, in primis coloro che gestiscono i Media, che tanto seguito hanno fra i cittadini ( ben il 90%), ferma restando la loro libertà e indipendenza da ogni ingerenza Governativa.
#sebastianoarcoraci#menosoappiùinformazione#
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