Campania, Puglia e Veneto. Chi vincera?
- sebastianoarcoraci
- Oct 20
- 4 min read
E' noto a tutti che ormai gli elettori si avvicinano sempre meno alle urne.
Eclatanti i recenti casi alle Regionali di Calabria, Marche e Toscana, ove si è registrata una media del 48% di votanti.
Pochissimo, visto che alle ultime Elezioni Politiche aveva votato il 64%, e, alle Europee il 55 %.
I motivi di tale disaffezione sono molteplici e variegati.
Molto dipende dalla insufficiente offerta Politica messa in campo, oltre che dalla classe dirigente attuale dei Partiti, a cui non viene riconosciuta, dagli elettori, ( spesso a ragione), alcun valore di leadership, autorevolezza e capacità di ascolto, dei veri bisogni dei cittadini, imputandole, spesso, il perseguimento, di meri interessi di carriera, o, personale arricchimento patrimoniale.
Altro fattore rilevante è la dimensione geografica del voto, con punte più alte alle Politiche e alle Comunali.
E' evidente che nell'un caso, come nell'altro, a valere, per i cittadini elettori, è l'importanza, di queste, per il loro destino, e la loro vita futura.
Per questo, forse, si assegna meno importanza, alle Elezioni Regionali, dovuta, anche alla distanza dell'Ente Regione, dai bisogni quotidiani delle persone, che, quasi mai, nella loro vita, avranno occasione di interfacciarsi con questo Ente, coi loro Amministratori o funzionari.
Una Istituzione, spesso ritenuta un doppione dell'Amministrazione Statale, spesso fonte di ulteriore aggravio di tasse e oneri da pagare.
Una Istituzione che andrebbe riformata, decentrando le proprie funzioni, e uffici, a livello territoriale, ripristinando le Province, ritenute livello politico e amministrativo, e di coordinamento delle politiche Comunali, realmente vicine ai propri cittadini e famiglie.
Purtuttavia, personalmente, data l'attuale assetto Istituzionale, considero sia un errore sottovalutare l'importanza dei prossimi appuntamenti elettorali Regionali, non fosse altro, che per la valenza dei territori in cui si vota.
Basti pensare, infatti, che Campania e Puglia, sono ormai divenute punti di riferimento fondamentali per le scelte Politiche nel Mezzogiorno, specie nel Turismo e nel campo delle politiche green, e, che, insieme, rappresentano ben 9, 5 milioni di abitanti, cioè più del 15% della Popolazione Italiana.
Per non parlare del Veneto, che, al Nord, con quasi 5 Milioni di persone, rappresenta la Regione più dinamica del Paese, ricca di un tessuto produttivo, fatto di piccole e medie imprese, per lo più esportatrici verso i mercati del Nord-Europa, considerata, unanimemente, vero e proprio motore di sviluppo del nostro Paese.
Come si vede un campione, che insieme, rappresenta più di un quinto della popolazione Italiana.
Ecco perché questo prossimo test elettorale rappresenterà una vera e propria cartina di tornasole, per saggiare, sul campo, e non solo attraverso inutili sondaggi, le intenzioni di voto, del prossimo appuntamento di consultazione Nazionale del 2027, oltre che la misura del gradimento effettivo dell'attuale Governo.
Per questo, occorrerebbe, che tutti soggetti Politici, le Associazioni, le parti sociali, e, soprattutto, i cittadini, mettessero in campo ogni risorsa, ideale e materiale, per portare più elettori possibili ai seggi elettorali.
Non solo questo rappresenterebbe un riaccendere la scintilla della partecipazione attiva alle dinamiche della società civile, ma, anche una consapevole spinta al valore della democrazia, coinvolgendo il maggior numero di persone in quelle che, in queste 3 Regioni strategiche, e non solo, saranno le scelte fondamentali per il loro destino, evitando di affidarle solo al 48% degli elettori.
In tal senso, basti pensare alla Sanità, settore in cui si investe ben il 60% del Bilancio Regionale, e alle azioni che, a seconda di chi vincerà, saranno messe in campo.
Realizzare le Case di Comunità previste dal Piano Nazionale Sanitario, ridurre le liste di attesa per visite e interventi, realizzare l'offerta sanitaria attraverso i distretti di base, pianificare il numero di specializzazioni mediche necessarie, specie nel settore dell'emergenza- urgenza, incentivare la scelta dei medici di base, e degli infermieri, pagandoli meglio, tornare a promuovere la prevenzione sanitaria, non sarà indifferente, nelle scelte che gli elettori faranno, premiando l'uno o l'altro contendente.
Così come non sarà indifferente far vincere una coalizione piuttosto che un altra, se sulle scelte che saranno realizzate nel campo del lavoro e del sostegno alle imprese, non sarà attuata una politica efficace per incentivare i giovani al lavoro, e il re- impiego di coloro che lo hanno perso, investendo in formazione e riqualificazione professionale, aiutando, nel contempo le imprese, con sostegni economici per investimenti in nuova tecnologia e nuovi strumenti per un accorto utilizzo dell'intelligenza artificiale .
Né sarà indifferente scegliere fra il perseguire politiche assistenzialiste e senza sviluppo, oppure promuovere adeguate iniziative incentivanti della persona, rendendola protagonista attiva del cambiamento sociale, evitando di farne semplici passivi spettatori delle dinamiche sociali.
Non sarà indifferente neppure scegliere fra chi intende promuovere il sostegno alla famiglia, e, alle persone anziane, con adeguati servizi di aiuto , o chi invece tarderebbe ad affrontare i loro bisogni reali quotidiani.
Ecco perché diventa fondamentale, che in questa corsa appena iniziata, i candidati Presidente, e i Candidati a Consigliere, incontrino più cittadini possibili, facendosi interpreti dei loro bisogni.
Occorre, infine, la consapevolezza che per determinare chi vincerà le prossime 3 elezioni Regionali, bisognerà portare più elettori possibili in cabina elettorale, l'unica vera detentrice del potere di decidere tutto questo.
Pensare di ripetere vecchi schemi di campagna elettorale potrebbe, quindi, essere perdente.
Vincerà, quindi, chi convincerà più elettori a votare.
Sarà dunque anche responsabilità di quei Candidati che non riusciranno a portare molti elettori ai seggi.
E perdente, potrebbe essere, disertare ancora le urne, anche come elettori.
Perché non sarebbe perdente solo per i Partiti Politici, ma lo sarebbe, ancora di più, per noi cittadini, che, in tal caso, sprecheremmo una occasione storica, per tornare a contare, per tornare a scegliere la soluzione migliore, per il futuro di ognuno di noi, e, per i nostri figli.
Diventare cittadini attivi si può, si deve.
Sursum corda!





Comments