Chi ha perso e chi ha vinto in Veneto, Campania e Puglia.
- sebastianoarcoraci
- Nov 24
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Updated: Nov 25
Dopo i primi dati sull'esito delle Elezioni Regionali che han coinvolto 3 Regioni importanti Italiane, 2 al Sud e una al Nord, e 13 Milioni e mezzo di elettori, quasi il 15% del corpo elettorale Nazionale, credo sia ora possibile tracciare un primo quadro della situazione che è emersa.
In primo luogo va sottolineato come questa sia stata la campagna elettorale più silenziosa, anonima e senza mordente della storia.
Inoltre va evidenziata la continua emorragia registrata alle urne, tranne alcune eccezioni come Padova, nel Veneto, con il 49,3%, però con un ulteriore calo di 15 punti rispetto alle elezioni precedenti, raggiungendo vette altissime, con punte del 56%, lasciando a casa un elettore su due, specie in Puglia dove ha votato solo il 43%.
Elettori, che seguendo una certa malevola moda si sono accodati alla "communis opinio", che promuove l'astensionismo attivo per protesta contro la Politica, e, in genere contro la classe Politica, emanazione di quest'ultima.
Premesso che condivido, in parte, il giudizio fortemente negativo sull'attuale classe Politica del nostro Paese, rivelatasi, in buona parte, davvero insipiente, poco acculturata, spesso superficiale e poco attenta ai veri bisogni dei cittadini, esprimo forti dubbi sulla utilità di tale protesta silenziosa di molti elettori.
Protesta che non porta, a mio avviso, alcun beneficio al Paese.
Non porta benefici neppure a chi, scimmiottando comportamenti di diserzione dal dibattito Politico, anzi ottiene il risultato contrario.
Né questa volta vi era la giustificazione che non si potessero esprimere le preferenze, uno dei motivi addotti dall'elettore astensionista, visto che a differenza del Sistema Elettorale Nazionale, quello Regionale prevede espressamente la possibilità di scelta del candidato da votare.
In realtà, la conseguenza di questa diserzione di massa delle urne ha prodotto, anche in queste elezioni, una campagna elettorale incentrata non sulla battaglia per la conquista di consensi dei cittadini, bensì semplicemente uno scontro all'interno delle stesse coalizioni per determinarne il primato, e all'interno dei Partiti stessi per intercettare più preferenze rispetto al proprio diretto concorrente di Partito.
A ulteriore dimostrazione del fatto che l'astensione degli elettori non favorisce alcuna partecipazione dal basso, da parte dei cittadini, quanto piuttosto un mancato dibattito fra elettori e Partiti sulle cose da fare, sui contenuti e sui programmi da realizzare.
Inoltre anziché favorire una sana autocritica dei Partiti stessi sulla causa alla disaffezione degli elettori a recarsi alle urne, vista la loro sordità, conferisce invece a questi il "potere di decidere", che sono ben lieti di essersi tolto dai "cabasisi", ( come direbbe Camilleri), gli elettori più critici.
Astensione dunque che sta creando una vera e propria oligarchia Politica, fatta, a parte alcune eccezioni, di scaltri ed abili "politicanti", che intendono la Politica come "mestiere" e non come servizio al bene comune, danneggiando, in tal modo, anche coloro che invece, sentono il dovere di essere cittadini responsabili, oltre che il diritto di esercitare una propria prerogativa Costituzionale.
Quindi cari astensionisti, alzatevi dai vostri divani, e cominciate a partecipare alla vita sociale e politica delle vostre comunità, poiché lamentarvi poi che la Politica fa schifo e che non coglie le vostre istanze sarà del tutto inutile e tardivo, anche se in parte giustificato.
Occorre dunque che non si lasci ad altri di decidere il nostro destino, partecipando e mettendoci la propria faccia, distribuendosi fra i Partiti stessi per migliorarne sia contenuti che metodi.
Non si lascia una delega in bianco a chi si ritiene la utilizzi in modo fraudolento. semmai, come nel caso di un mandato a un venditore di una nostra proprietà, si vigila sulla corretta esecuzione dell'incarico, e, almeno si determina preventivamente, sia le condizioni che il prezzo di vendita.
Lasciare invece agli eletti una delega senza limiti favorisce piuttosto una incontrollata azione del delegato, elemento di cui, a mio avviso, l'astensionista, con il suo disinteresse al voto, dimostra di non rendersi ben conto, tranne poi lamentarsi dei suoi deleteri effetti.
Andando ai risultati elettorali veri e propri è indubbio che quanto è emerso era nelle cose, facilmente preventivabile insomma.
Così 2 Regioni su 3 se le assicura il Centro Sinistra.
In Veneto si afferma invece il Centro Destra, guidato dal giovane Leghista Alberto Stefani, sospinto però da Zaia, che ha prodotto un ulteriore effetto moltiplicatore, assicurando ai Leghisti il 35% dei voti, che gli consente di raddoppiare Fratelli d'Italia, che pure, alla vigilia aveva sognato di effettuare il sorpasso nei suoi confronti.
Il Veneto comunque si conferma, ancora una volta, moderato, espressione di gente concreta e molto legata alle proprie tradizioni cattoliche e liberali, che nella storia hanno dato esempio di "buon governo", registrando però la novità del Candidato Szumski, Medico free vax, rappresentante di una certa frangia di delusi e arrabbiata con la ex casa madre Leghista.
Risultato da evidenziare è anche il dato positivo di Forza Italia nel campo moderato, dove, in Veneto ha raddoppiato i voti di lista rispetto alla tornata precedente, che in Puglia supera la Lega, e in Val d'Aosta, dove alle elezioni avvenute nei mesi scorsi è risultato il primo Partito del Centro - Destra.
Risultati che potranno essere utili per riequilibrare i pesi delle forze interne allo schieramento moderato spostandolo più al centro, vicino al pensiero Liberale, Socialista e Riformista,
In Puglia il Centro Sinistra, con De Caro conferma la sua inarrestabile ascesa politica conquistando il 65% dei voti, distaccando di ben 30 punti il contendente di Centro Destra, Lo Buono, dove il Pd è il primo Partito, mentre perdono consensi il Movimento 5 Stelle e AVS, che pure aveva candidato l'ex Presidente di Regione Niky Vendola..
Meno eclatante la vittoria di Fico, in Campania, dove il cosiddetto campo largo di Sinistra, deve accontentarsi di staccare il suo sfidante Cirielli, di 20 punti, anziché 30 come in Puglia.
Da evidenziare, in Campania, il primato fra i Partiti del Pd, mentre Alleanza Verdi e Sinistra registra scarsi risultati, a differenza dei 5 Stelle che raggiungono il 9% ma avevano il vantaggio di avere il Candidato Presidente Fico.
la Lista dell'uscente De Luca raccoglie un buon 7,7% dei voti.
Tutto come previsto dunque?
Non proprio, poiché rimane il grave problema di una "democrazia senza popolo", verso cui sembra avviarsi, ineluttabilmente, il nostro sistema elettorale, dal quale si può uscire, purché non si pensi alle solite scorciatoie all'Italiana, ma a un deciso rinnovamento interno dei Partiti, e una maggiore e sincera attenzione verso le istanze dei cittadini, in risposta ai loro problemi quotidiani come la Sanità, la Sicurezza e i loro stipendi, che hanno meno potere d'acquisto di un tempo e totalmente insufficienti a garantire una vita dignitosa a loro e alle proprie famiglie.





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